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In assenza del nuovo Piano Industriale di Poste Italiane che l’A.D. sta preparando e che vedrà la luce molto probabilmente a fine novembre, allorché saranno chiariti i contorni delle nuove regole per il Servizio Universale Postale e sarà noto l’accordo con la Cassa Depositi e Prestiti per i servizi di risparmio offerti da Poste Italiane, nell’incontro tenutosi il 27 ottobre con l’azienda, non si poteva ipotizzare di potere ricevere molti altri elementi di confronto a disposizione.

Già nelle scorse settimane si era avuta la percezione dei problemi che l’azienda sta riscontrando nell’affrontare tutte le necessità, ad incominciare dai costi del servizio postale universale che pesa sul bilancio di Poste Italiane ogni anno di più per il costo della rete fissa, in rapporto alla progressiva contrazione dei volumi ed all’insufficiente rimborso ottenuto.

Per saperne di più è possibile ascoltare l’intervento dell’A.D. di Poste Italiane nella sua prima audizione presso la Commissione Bilancio della Camera dei Deputati del 14 ottobre scorso, nella quale sono stati affrontati tutti i temi inerenti lo stato di salute di Poste Italiane e le prospettive per il futuro.

Al momento poche proposte, solo indiscrezioni giornalistiche che sussurrano ricette quali un ipotetico ripensamento dell’attuale organizzazione, per introdurre  una linea con tempistiche di recapito meno performanti, oppure in talune realtà territoriali minori il recapito a giorni alterni. Intanto l’azienda fa fronte alle necessità delle società del Gruppo meno performanti, quali la compagnia aerea in vista dei miglioramenti che potranno intervenire con le sinergie attuate e perfezionabili con la partecipata nuova “Alitalia”

Poste Italiane, nell’incontro del  27 ottobre ci ha illustrato in un documento la situazione dei Messi notificatori per Equitalia e quella dei volumi per l’integrazione logistica pacchi (cfr. doc. allegati), dopodiché è stato fornito uno spaccato dell’andamento delle trasformazioni dei contratti da Part Time a Full Time in “Mercato Privati” e nella Divisione Poste e Comunicazione Logistica, rispettivamente 1.119 e 759 per un totale di 1.940 contratti perfezionati.

La realtà dei Servizi Postali e la necessità di intervenire in questo settore restano legate alle decisioni che l’azienda proporrà di introdurre non appena avrà chiuso il P.I.  In ogni caso il confronto sui temi già introdotti riprenderà nella prossima data già fissata per il 4 novembre.

Comunque restano da affrontare importanti aspetti operativi quali la qualità del servizio postale, la puntualità delle consegne delle corrispondenze negli uffici postali in tempi coerenti con la necessità dell’uscita dei portalettere, taluni aspetti dell’organizzazione territoriale del servizio ecc…, per risolvere le contraddizioni e non appesantire vieppiù le condizioni di lavoro del personale dei servizi postali.

LE NUOVE TARIFFE DAL PROSSIMO DICEMBRE

Mentre si attende di conoscere la conclusione del nuovo contratto con il MISE sul servizio universale e la definizione dell’accordo con Cassa Depositi e Prestiti per i servizi di risparmio gestiti da Poste Italiane è di prossimo avvio il piano degli adeguamenti tariffari che produrrà i suoi effetti del 1° dicembre 2014. Le novità riguarderanno la posta affrancata con francobollo e quella presentata presso gli uffici postali (compresa la posta raccomandata), inoltre il sistema tariffario dei pacchi ordinari nazionali e internazionali.

In dettaglio dal 1 dicembre 2014 le affrancature della posta ordinaria subiranno un aumento che porterà a 80 cent. il prezzo degli invii fino a 20 gr. (quelli più comuni), mentre il costo di una raccomandata con peso fino a 20 gr. passerà a 4,00 euro. Analogamente subiranno incrementi tutti gli altri scaglioni di peso (compresi gli invii internazionali ed accessori quali l’avviso di ricevimento).

I pacchi postali avranno una rimodulazione di prezzo ad incominciare dal Pacco Ordinario nazionale che potrà essere spedito beneficiando di una diminuzione della tariffa: i pacchi fino a 10 Kg (scenderanno a 9 euro, mentre i pacchi che superano 10  Kg. costeranno 12 euro; si prevede anche la riduzione di 60 centesimi per le notifiche degli atti giudiziari e resterà invariato il prezzo degli altri prodotti, incluse le lettere spedite online e le assicurate.

L’azienda prorogherà fino a dicembre 2015 la promozione in corso a favore dei cittadini con più di 70 anni  e dei possessori della “social card” per l’acquisto dei cosiddetti servizi al destinatario,che prevede uno sconto del 50% sui servizi “Chiamami”, “Aspettami” e “DimmiQuando”; alle stesse categorie sarà applicato uno sconto del 50% anche sul servizio “Raccomandata da Te” (2,00 euro anziché 4,00 euro), che prevede la possibilità di richiedere il ritiro della raccomandata a domicilio.

Nel sito di Poste Italiane (sezione La Stampa) è visibile un articolo del quotidiano “La Repubblica” che fa il punto sulle indiscrezioni relative al futuro dell’azienda: in verità nulla di nuovo rispetto a quanto NOI abbiamo già anticipato nel nostro sito e cioè il piano illustrato nell’ultima audizione dell’A.D. Caio presso la Camera dei Deputati, che prevede la necessità di contenere le perdite di guadagno nel settore dei servizi postali agendo su una diversa organizzazione / revisione del servizio, il lancio di nuovi prodotti, il sostegno  all’e_commerce che potrà rappresentare una ghiotto mercato futuro, anche grazie alla diffusione della rete di uffici e dei punti di recapito di Poste Italiane, migliorabili (ad esempio) mediante l’implementazione di box per la distribuzione dei pacchi nei punti strategici delle città/Comuni, per agevolare la clientela a ritirare i prodotti ordinati pagando con carte elettroniche

Nessuna novità nemmeno sul versante della privatizzazione fino al 40% di Poste Italiane che, a meno di impossibili ripensamenti da parte del Governo per la necessità di fare “cassa“, dovrà subire un rallentamento di calendario  e lo slittamento al 2015 inoltrato, anche per presentare conti migliorati sul versante dell’attuale situazione che affligge la componente S.P. degli oneri dovuti all’alto costo del Servizio Universale, a fronte del basso rimborso degli oneri sostenuti.

Ma una riflessione resta d’obbligo, dal momento che Poste Italiane compie un servizio essenziale ed in buona parte strategico, cioè il collegamento del paese dalle grandi città fino al più piccolo borgo, perché ipotizzare che l’azienda dovrebbe comunque offrire lauti guadagni agli azionisti futuri in questo campo ? Privatizzare non dovrebbe significare peggiorare le cose o innalzare le tariffe in modo abnorme o azzerare quote di servizio, piuttosto migliorare l’efficienza e rendere il Servizio Universale postale almeno a parità di costi/ricavi con il contributo di tutti gli operatori e dello Stato.

Sul resto dei servizi offerti da Poste Italiane, ben certamente il libero mercato consentirebbe che ognuno facesse la sua parte ed i lavoratori di Poste Italiane hanno già da tempo dimostrato di essere bravi !

 

SP – incontro 27_10_2014        Trasformazioni da Part Time a Full Time