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Nelle ultime settimane il sindacato, a fronte delle intese precedenti e di talune attività introdotte dall’azienda, aveva chiesto di affrontare tematiche inerenti Mercato Privati (Uffici Postali) e Servizi Postali.

Sul primo versante, al momento non si registrano grosse novità, salvo il consueto richiamo alle campagne incentivanti di fine anno, volte ad incrementare il risultato dell’offerta di Poste Italiane, come è noto i Servizi Finanziari, insieme a quelli assicurativi e della telefonia, costituiscono il grosso dei ricavi aziendali.

Alcune delle tematiche accennate dal sindacato hanno ricevuto risposte generiche che sottendono la riservatezza con cui l’azienda si muove nel complesso delle relazioni industriali, per il  particolare momento che Poste Italiane sta attraversando, in attesa di scelte che dovranno pur arrivare entro la prossima primavera, allorché potrebbero maturare tempi più prossimi per riprendere il disegno della privatizzazione del 40% di quote del Gruppo, comunque senza alcuno scorporo di attività (vicende politiche permettendo).

Quelli accennati non sono elementi nuovi, poiché le recenti audizioni dell’A.D. di Poste Italiane  (l’ultima avvenuta in 10^ Commissione ” Industria-Commercio-Turismo” al Senato della Repubblica, nel contesto delle audizioni relative all’Affare assegnato sulle strategie dei nuovi vertici delle principali società direttamente o indirettamente controllate dallo Stato, con particolare riferimento ai settori di interesse della Commissione) e sul versante del mass media le indiscrezioni giornalistiche, stanno fornendo spunti su cui pesano le decisioni da intraprendere:

– contenere i costi del Servizio Postale Universale attraverso maggiori introiti dallo Stato e/o dalla platea di attori che popolano da anni il versante delle poste private

– effettuare manovre di contenimento della spesa delineando ipotesi di riorganizzazioni che investano la rete postale e/o quella degli uffici postali (… e già si agita lo spettro della riduzione di 5/600 uffici a basso traffico in ambiti territoriali di scarsa densità popolativa) ma guai a ridurre indiscriminatamente la rete di Uffici Postali; ciò sarebbe contrario alle norme europee ed una ultima sentenza del Consiglio di Stato è già intervenuta entrando nel merito delle chiusure illegittime di uffici postali

modernizzare la linea dei prodotti offerti dall’azienda entrando a tutto campo nel pianeta dell’e-commerce, forti dell’integrazione dell’offerta del Gruppo oggi presente nella Nuova Alitalia, nella Logistica, nelle Spedizioni, nella Digitalizzazione, quest’ultima fattibile di ulteriori spinte che non necessitano necessariamente di incrementare il numero degli addetti, ma di investimenti tecnologici e di un marketing e promoter commerciali adeguati).

Le tre indicazioni  potrebbero fare parte (in qualche modo) del Piano di Impresa di Poste Italiane dei prossimi anni, qualora producano effetti nel versante giusto i due “polmoni” su cui l’impresa si sta confrontando: da una parte la Cassa Depositi e Prestiti per definire la nuova convenzione quinquennale sui prodotti finanziari del risparmio gestito ed il Governo ovverossia l’azionista MEF ed i regolatori del mercato delle comunicazioni, nonché il MISE.

In ogni caso al momento  non registriamo  novità nell’offerta ed organizzazione del pianeta Mercato Privati, salvo l’avvicinarsi delle scadenze biennali previste per le valutazioni dei cluster degli uffici postali (cfr. accordo 12 dicembre 2012) e l’attento monitoraggio della resa delle sale consulenza che hanno già portato l’azienda ad introdurre il progetto di “semplificazione” nei mesi scorsi.

Sul complesso delle problematiche che riguardano il mondo degli uffici postali (M.P) continuerà a pesare l’attesa del nuovo piano industriale di Poste Italiane che l’A.D. ha in gestazione e che vedrà la luce entro fine anno. Su di esso si appuntano le attenzioni di tutti, come abbiamo accennato in altre sezioni del nostro sito web e le prossime settimane potranno essere decisive per ottenere risposte ai quesiti.

Vale la pena di sottolineare che non deve calare l’attenzione su questi processi, sia da parte dei lavoratori, sia delle loro rappresentanze.

Invece sui temi dei Servizi Postali la F.A.I.L.P.,  negli ultimi incontri con l’azienda, ha affrontato alcune questioni urgenti quali le dotazioni, i Messi Notificatori, lo sviluppo dell’offerta, il modello organizzativo, ecc….

La delicatezza di alcune tematiche non permette di entrare nel dettaglio fornendo riscontri visivi, che pure ci sono stati dati. Comunque, alcune questioni attinenti le novità sul coinvolgimento dei portalettere nella consegna dei pacchi ed altre oggettività sono state discusse, prendendo atto delle iniziative aziendali e richiedendo opportuni approfondimenti da effettuare prima dell’avvio delle stesse, ad incominciare dalle competenze dell’Osservatorio Paritetico Nazionale per la Sicurezza nel trasporto pacchi da parte dei portalettere e di quelle attinenti all’Ente Bilaterale per la formazione dei dipendenti di Poste Italiane, chiamato ad affrontare gli aspetti peculiari delle novità in corso.

RECAPITO PACCHI FINO A 5 KG

Quella del recapito dei pacchi fino a 5 kg da parte dei portalettere è una delle ultime modifiche organizzative che l’azienda ha presentato al sindacato in una logica di rafforzamento del presidio di Poste Italiane nel segmento specifico in cui si muove il nuovo mercato e cioè il commercio on-line.

Il filone del commercio on line è attualmente presidiato da aziende di recapito privato che da tempo agiscono in questo specifico settore e ad esso si rivolge Poste Italiane con le sue offerte di servizio rivolte sia alle imprese, sia ai clienti.

Il sindacato ha attentamente esaminato le documentazioni aziendali, delineando i limiti e la necessità di specifiche misure volte a tutelare i portalettere impegnati nel trasporto pacchi fino a 5 kg (fra essi il dimensionamento e l’agibilità dei mezzi di trasporto) e lo stesso O.P.N. (Organismo per la Sicurezza) è intervenuto nella materia.

Al termine di tali percorsi l’Azienda ha presentato alle OO.SS. un verbale di accordo per l’avvio di una fase di sperimentazione delle consegne dei pacchi fino a 5 kg con dimensionamento contenuto (28 cm. – 32 cm. – 50 cm) da parte dei portalettere dotati di idoneo mezzo di trasporto (escluso il personale che esegue le gite a piedi) per la durata di sei mesi a partire dal 24 novembre; le parti hanno comunque previsto una particolare attenzione/sorveglianza nei periodi di maggiore traffico in caso di affollamento dei volumi di posta da consegnare (cfr. doc. accordo).

In allegato forniamo i primi riscontri attraverso i ns. comunicati sindacali sulle riunioni delle ultime settimane.

ASSUNZIONI A DICEMBRE

Per le esigenze nei settori del Recapito e Smistamento, presso le Aree Logistiche Territoriali, Poste Italiane ha previsto rispettivamente ulteriori 35 nuovi contratti CTD dal 4 novembre al 31 dicembre2014  presso l’A.T. Sud e 40 contratti CTD nel settore dello Smistamento in Lombardia dal 17 novembre al 15 gennaio 2015. I contratti saranno stipulati ai sensi dell’art. 1 commi 1 del D. L.gs. 368/2001 e comma art. 2 comma 1 bis del citato D.lgs.  Un ulteriore contingente di assunzioni è previsto per n. 12 CTD nell’ALT Sud 1 a partire dall’1.12.2014 fino al 30.01.2015

SP – incontro 27_10_2014          Comunicato Riunioni S.P. 27 ottobre e novembre          Accordo 17.11.2014

EFFICIENZA RETE UFFICI POSTALI (MERCATO PRIVATI)

Nelle ultime settimane a valle delle audizioni dell’A.D. di Poste Italiane presso la Camera dei Deputati ed al Senato, si è data per scontata la notizia di una possibile futura riduzione del numero degli uffici postali, previa chiusura di quelli di piccole dimensioni (meno redditizi); tale eventualità sarebbe già stata presentata dall’azienda all’AG.COM. e farebbe parte del piano di economie 2015.

E’ nostro avviso, come del resto riconosciuto anche in alcune sentenze, che la soppressione di un ufficio postale in un Comune rappresenti comunque un danno alla collettività, poiché incide nell’offerta dei servizi a danno dei cittadini coinvolti, soprattutto qualora non siano rispettati adeguati parametri di vicinanza con gli uffici postali contigui raggiungibili con un mezzo di trasporto pubblico.

Per tali motivi la legislazione del nostro paese si è sempre preoccupata di coinvolgere i Sindaci ed ove esistenti le Comunità montane in un dialogo sociale volto a definire ogni eventuale riduzione dell’offerta dei pubblici servizi nelle località imputate e non farebbe difetto un preventivo approccio dell’Azienda con le OO.SS. postali, per consentire di avere conoscenza dei fatti e di potere esprimere opinioni.

La F.A.I.L.P. ha già provveduto ad inviare una lettera all’ANCI (l’associazione nazionale dei Comuni d’Italia) per coinvolgerli nello scenario che si appresta a presentarsi per il 2015, cioè l’eventuale modifica organizzativa nell’offerta del servizio di recapito postale, grazie all’utilizzo di una clausola normativa contenuta nel DDL di Stabilità 2015 (art. 23), che legittimerebbe l’introduzione del recapito a giorni alterni nei bacini con densità abitativa fino ad 1/8.

In allegato pubblichiamo il testo della lettera F.A.I.L.P.  ed una nota esplicativa di approfondimento sull’argomento.

Lettera Failp Recapito-giorni-alterni         Scheda 13 Failp S.P S.P.