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Dopo la conclusione del Consiglio di Amministrazione del 16 dicembre 2014, nel pomeriggio della stessa giornata l’A.D. ing. Caio ha incontrato i SS.GG. delle maggiori associazioni sindacali del settore (Failp e le altre sigle) per rappresentare la “svolta” aziendale attraverso il suo 1° Piano Industriale in Poste Italiane.

Molta attesa, ma nella tarda mattinata, già si erano avute, attraverso i siti web della carta stampata e le agenzie giornalistiche, le prime informazioni sui risultati del CDA aziendale che aveva approvato il piano “Poste 2020” .

Nel tardo pomeriggio il sito di Poste Italiane ha pubblicato il comunicato sull’esito del CDA che rendiamo visibile in allegato, mentre da parte dell’A.D. e dei suoi collaboratori si è avuta l’illustrazione delle 24 pagine della presentazione aziendale intitolata ad una “Nuova stagione di crescita” di Poste Italiane, articolata attraverso azioni che l’azienda ha definito di “crescita”, “sviluppo”, “investimenti sia in persone e tecnologia”, il tutto proiettato verso la futura quotazione dell’azienda, che il Governo ha deciso di realizzare al 40% (quota massima) con tempistiche tuttora da definire, ma comunque non prima del prossimo anno, con il miglioramento (auspicabile) delle condizioni dei mercati.

L’azienda con il Piano quinquennale 2015-2019 punta ad invertire la rotta della decrescita, soprattutto nel settore dei Servizi Postali, puntando su un aumento del fatturato “… in crescita verso i 30 mld di euro” puntando sia sui servizi del core business da rilanciare e diversificare, sia sui servizi digitali e quelli più tradizionali di carattere Finanziario e delle Assicurazioni “Logistica e Servizi postali, Pagamenti e Transazioni, Risparmio e Assicurazioni” .

Il “Piano Poste 2020” prevede – secondo l’azienda – “… investimenti in piattaforme e servizi digitali, per la sicurezza e la riqualificazione degli uffici postali come luogo di servizio, assistenza e consulenza ai cittadini e alle famiglie”, mentre sul versante dei Servizi Postali e della definizione del Servizio Universale,  prevede che il prossimo “Contratto di Programma” 2015/2019 arriverà a marzo 2015.

Il Piano industriale stima di continuare ad attuare uscite consensuali “… consolidati meccanismi di incentivazione, già utilizzati in azienda, attraverso forme di turn-over agevolato” e di potere realizzare in futuro “… l’ingresso di 8.000 persone, metà conversioni e metà per nuove competenze e mestieri (50% nuove professionalità e la riqualificazione di 7000 persone per rispondere alle mutate esigenze del mercato)”.

La F.A.I.L.P., attenta all’evoluzione dei processi aziendali ed alle attese dei lavoratori, affronterà tutte le questioni declinate nel piano “Poste 2020″nell’ambito delle discussioni negli incontri che l’azienda calendarizzerà a partire dal prossimo mese di gennaio.

Piano_Industriale Poste_ Comunicato aziendale161214           Il comunicato Failp sull’incontro con l’A.D

GLI EFFETTI DEL NUOVO PIANO INDUSTRIALE (22 dicembre 2014)

L’azienda scalda i motori in vista del decollo del nuovo Piano Industriale approvato dal CDA ed illustrato al sindacato e già arrivano le note di servizio che interessano i principali settori di Poste Italiane

Il giudizio della F.A.I.L.P. CISAL sul nuovo piano industriale dell’ing. Caio non può che essere di cauta e prudente valutazione, sia per i positivi contenuti relativi all’investimento di 3 miliardi previsti in tecnologie, sia per quanto non illustrato al sindacato in materia di interventi sul capitolo delle risorse umane, al di là dei ventilati ingressi in azienda stimati in 8.000 risorse.

La valutazione della F.A.I.L.P. è stata ripresa dalle principali agenzie giornalistiche italiane, ne pubblichiamo una in particolare che traccia e riassume i contenuti della nota diramata dal segretario generale Walter De Candiziis:

(AGENPARL) – Roma, 19 dic – “La Failp Cisal – Federazione Autonoma Italiana Lavoratori Postelegrafonici – esprime un cauto ottimismo sul nuovo piano industriale quinquennale presentato alle OO.SS. dall’Amministratore Delegato del Gruppo Poste Italiane, Ing.Francesco Caio. Grazie anche al previsto investimento di 3 miliardi di euro in nuove tecnologie, il piano Poste 2020rappresenta la possibilità di un cambiamento di strategia e una solida base per riconfigurare il futuro dell’Azienda”. Lo ha dichiarato Walter De Candiziis, Segretario Generale della Failp Cisal,precisando che “si tratta ora di affrontare un graduale riposizionamento imprenditoriale verso un modello innovativo gestito con una governance che guardi con attenzione alle esigenze del personale, dei servizi, del territorio e dei clienti”. “Il Piano, spiega De Candiziis, che punta a fare crescere Poste Italiane nei segmenti della logistica e dell’e-commerce, fornisce pochi dettagli relativi al personale e contiene riferimenti generici agli investimenti nei settori della formazione, della sicurezza e della frequenza del recapito. Inoltre, non viene affrontato il tema della semplificazione organizzativa all’interno di Poste Italiane, necessaria per superare le sovrapposizioni inutili, ripetitive e costose che gravano sul processo produttivo”. “In merito alla sostenibilità del Servizio Universale, aggiunge il Segretario, riteniamo singolare ed ingiustificabile il provvedimento Governativo che a fronte di un costo reale del servizio pari ad oltre 1 Mld di euro, ristorna 1/3 del costo, pari a 262 Milioni”.

LA PRIMA NOTA DI SERVIZIO DI POSTE È DEL 19 DICEMBRE CON EFFETTO IMMEDIATO SU POSTA, COMUNICAZIONE E LOGISTICA

Si tratta delle nuove responsabilità individuate nell’ambito della funzione recapito, in quella dei trasporti e delle Operazioni, a livello centrale, rispettivamente nei “Servizi innovativi del recapito” affidati a Gaetano Menditto, nella “Gestione operativa reti” affidata a Patrizio Capra (ad interim), nella funzione “Operazioni” –affidata ad Antonino Angi e Felice Ragone.

A livello territoriale la rete di comando in Poste, Comunicazione e Logistica interviene con diversi posizionamenti sulle Aree Logistiche Territoriali (Nord ovest, Lombardia, Nord est, Centro nord, Centro 1, Centro, Sud, Sud 1, Sud 2).

A seguire, mentre sono in atto le prime comunicazioni interne all’azienda sul “nuovo corso” nella mattinata del 22 dicembre, ci saranno le ulteriori innovazioni organizzative.

IL GOVERNO A L’AZIONISTA SCALDANO I MOTORI IN VISTA DELLE NUOVE PRIVATIZZAZIONI

Il 2015 sarà l’anno delle privatizzazioni che dovranno consentire al Governo di potere sistemare meglio i conti del paese incassando cifre interessanti dai processi di privatizzazione impostati e solo in parte rinviati per le congiunture negative dei mercati: si tratta di Poste, Enav, Ferrovie, Enel, Grandi Stazioni, STM.

La speranza è che una lenta ripresa che nasca con il prossimo anno, possa determinare cifre sostanziose che il Governo aveva preventivato di incassare già entro il 2014, così contribuendo a diminuire l’impatto dei conti pubblici del paese.

Cosa cambierebbe per i lavoratori ? Se parliamo di Poste Italiane la cui IPO è pronta ai nodi di partenza, ci sarebbe la necessità di addobbare al meglio l’azienda presentandola con i conti in ordine e prospettive di sviluppo e guadagni per gli investitori futuri (platea quanto mai allargata all’azionariato diffuso), per questo la FAILP è cauta e prudente nei suoi giudizi sul piano industriale quinquennale di Poste, che coprirà l’arco di tempo che va dal 2015 al 2019 affiancando la convenzione con Cassa Depositi e Prestiti ed il futuribile Contratti di Programma che dovrà essere firmato con il MISE a marzo del prossimo anno. In funzione di ciò è plausibile che l’eventuale privatizzazione fino al 40% di Poste (inalterata l’unitarietà del Gruppo) non si presenterà prima del mese di Giugno 2015, sempre che le condizioni del mercato la consentiranno.

Fino a quella data il Piano Industriale illustrato al sindacato punta a spingere i ricavi nei due settori più trainanti di Poste Italiane e cioè quello di Mercato Privati e Poste Vita, che saranno oggetto di una sempre maggiore attenzione, ma possibilmente di ulteriori spinte sui modi e la maniera di porgere la “Proposizione Commerciale” ai clienti, anche mediante nuove e diversificate proposte di investimento.

La nostra attenzione è dunque puntata anche su Mercato Privati (Quadri, Servizi Commerciali e Sportellisti) cui dedicheremo ogni energia volta a difenderne il ruolo e le tutele, per favorire un clima di lavoro positivo ed equilibrato.

 LE RISORSE UMANE DI POSTE ITALIANE

Nel 2014 Poste Italiane ha impegnato sul campo (dati della 1^ semestrale) 144.727 lavoratori (valore medio) suddivisi fra Dirigenti (793) Quadri (15.973), Aree operative (123.577), Aree di base (2.486) tutti con contratti a tempo indeterminato, cui si sono aggiunti 46 contratti di apprendistato di risorse umane e 1.852 lavoratori assunti con contratti di lavoro flessibile (223 contratti di somministrazione e 1.629 contratti a tempo determinato). Il 2013 aveva chiuso i battenti con 145.770 dipendenti (tutti i valori rappresentati sono da intendersi in Full Time Equivalente).

Il 2015 sarà l’anno cruciale che dovrà ammodernare i sistemi di reclutamento dell’azienda, che però già da alcuni mesi mostra novità nell’offrire attraverso il sito web di Poste Italiane periodiche ricerche e selezioni – aperte a tutti coloro che siano in possesso dei requisiti richiesti – da sottoporre a valutazione mediante prove di selezione on line e tramite colloquio.

Le novità introdotte dal Jobs Act approvato dal Parlamento saranno determinanti per fare scelte che interesseranno i lavoratori nuovi assunti, incominciando da coloro che tutt’ora sono in servizio in azienda, in pendenza di un giudizio inerente l’assunzione determinata da una causa di lavoro, che la FAILP ha chiesto di regolarizzare previo specifico accordo .

Poste Italiane ha già messo in calendario la riunione per le modifiche all’impianto normativo contrattuale esistente (CCNL 14 aprile 2011- Revisione ed aggiornamento art. 24 sul “Contratto di Apprendistato Professionalizzante”) da attualizzare alle novità introdotte dalle più recenti leggi.

È da notare che fino a ieri Poste ha utilizzato poco i contratti di apprendistato, oggi regolati dalla legge 78/2014 preferendovi i C.T.D. ed i contratti di somministrazione, la convocazione aziendale è prevista per il giorno 8 Gennaio.