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L’ultimo incontro con la funzione Business di Mercato Privati in Poste Italiane ha preso atto di alcune reticenze aziendali rispetto alle richieste del sindacato.

I temi posti dalle OO.SS. erano: Le scriventi OO.SS., in considerazione delle recenti ed unilaterali iniziative assunte dall’Azienda, richiedono un urgente incontro per affrontare i seguenti temi:

  • organici MP
  • avvio nuovo modello Commerciale Imprese e Retail
  • procedimenti disciplinari

Ebbene, le risultanze della riunione non hanno concluso l’esame degli argomenti perchè sugli “Organici” l’azienda ha preferito rinviare a dopo l’esame della situazione in campo Servizi Postali e Logistica, visto che certamente da quella parte si prospetterà la necessità di digerire ulteriori ricollocazioni, come del resto l’A.D. non ha mancato di fare intravvedere attraverso gli indirizzi riferiti dalla stampa: nessun licenziamento ma ci sarà la necessità di riqualificare e spostare su nuovi settori una parte dei nostri dipendenti, ad esempio verso la nuova offerta di prodotti finanziari leggermente più rischiosi di quelli che Poste Italiane ha fino adesso offerto attraverso le sue “sale di consulenza.

Si tratterà di un cambio di passo vero e proprio su cui l’azienda punterà attraverso il Piano d’Impresa “Poste 2020” per fare – come sembra ci sia nei suoi programmi – una diversa e più ampia offerta di prodotti commerciali che potranno guardare ai “Fondi strutturali – Fondi di credito di impresa”, che in piccola percentuale (ndr. per incominciare) dovrebbero fare parte del portafoglio della nuova offerta commerciale nell’impiego del risparmio gestito, per consentire che clienti danarosi possano scegliere meglio come impegnare i loro risparmi o capitali.

Non stiamo anticipando contenuti di documentazioni aziendali, ma solo rileggendo le numerose interviste ed articoli che si sono succeduti nelle ultime settimane, ad incominciare da quella arcinota di febbraio sul “Corriere della Sera”.

Il silenzio sui dettagli (leggi segreto industriale) imporrà a tutti di essere reticenti, ma come tutti sanno dovrà essere proprio Mercato Privati, insieme al settore delle Assicurazioni a fare la parte da leone per determinare una futura crescita dei ricavi di Poste Italiane verso l’obiettivo annunciato di 30 miliardi a fine quinquennio: concorreranno Pagamenti, Transazioni, Risparmio ed Assicurazioni, Servizi Postali e Logistica.

Parte da qui la necessità di rivedere l’attuale sistema di sale consulenza negli uffici postali per prepararsi alle nuove offerte, che ovviamente potranno riguardare le aree con maggiore profittabilità/disponibilità di capitali da investire, dove certamente ci sarà clientela interessata  ad impegnare diversamente il suo denaro e l’occasione è ghiotta, visto che mai come in questi giorni sembra che si sia tanta liquidità in giro, il riferimento è la recente chiusura lampo dell’offerta/collocazione di azioni Enel, l’operazione prossima del rientro di capitali in Italia attraverso la voluntary disclosure, l’iniezione di denaro fresco da parte della Banca Europea agli Stati membri.

Perfino il temuto differenziale dell Spread tra BTP e BUND in questi giorni sotto quota 100 sembra annunciare che la “finanza” sarà il futuro delle nazioni (speriamo che non si vada poi verso una nuova bolla) ed allora ci sarà da aspettarsi l’iniezione in “Poste” di esperti o tali ritenuti “venditori finanziari commerciali”, ulteriori “ore di formazione dedicate al canale commerciale”, ulteriore “specializzazione delle sale di consulenza”, l’ingresso di nuove risorse da formare e preparare risolutamente per sapere vendere bene e meglio i prodotti commerciali finanziari e di nuova generazione. 

Ma attenzione, nuove assunzioni in Poste Italiane con contratto a tempo indeterminato, faranno scaturire l’obbligo di convertire i rapporti di lavoro in essere in azienda come Part-Time in Full Time, ove imposti al personale (vedi CCNL di settore) ed allora l’aiutino potrebbe venire dal Jobs Act che rende inattuali diverse formulazioni contrattuali oggi esistenti nelle normative in uso nei contratti di lavoro.

Tutto ciò, ovviamente, cozza con le chiusure di alcuni punti vendita di Poste Italiane minimali, perchè presenti in piccoli Comuni che offrono scarsa profittabilità (ma Poste italiane deve o nò erogare un servizio pubblico accessibile anche alle fasce di popolazione più deboli) ed allora aspettiamoci che entro il 30 Marzo si concluda il nuovo Contratto di Programma che rideterminerà gli oneri del Servizio Postale Universale ed il contributo che l’AG.COM. darà sugli obblighi a carico dell’azienda Poste. E non ultimo aspettiamoci la tirata dei recapitisti privati che continuano a pensare e cercare di dimostrare che Poste Italiane si comporti da “Operatore dominante” .

La Failp ripropone gli interrogativi già indirizzati a Poste Italiane insieme alle altre OO.SS. e cioè che è necessario parlare delle “consistenze” od “organici” di Mercato Privati, ma anche dei Servizi Postali (questo tema è già stato calendarizzato), delle garanzie che devono derivare ai lavoratori dall’implementazione delle nuove iniziative commerciali e nuovo modello commerciale Impresa/Retail, su cui recenti atti concernenti l’adozione di misure di applicazione del sistema sanzionatoria derivante dal Codice Disciplinare impongono di fare chiarezza, allorchè a qualcuno è venuto in mente di mettere sul piatto lo scarso rendimento.

Già, perchè a qualcuno nel nostro paese piacerebbe forse potere dimostrare che sarebbe doloso o scarso rendimento non raggiungere le soglie di budget assegnate, anche nel campo dell’offerta finanziaria, da cui derivano importanti PREMI per le figure preposte a coordianare il lavoro dei sottoposti venditori/specialisti ?

Aprire un tavolo su questi argomenti  porterebbe tutti ad entrare nel campo delle motivazioni che inducono la Finanza consapevolmente a rischiare e fare rischiare inconsapevolmente la gente, a volte aprendo autostrade verso le cosiddette “bolle” che hanno lasciato l’attuale pesante fardello di debiti all’Italia, da cui stanno derivando mesi ed anni di decrescita e mancata crescita.

E allora dovremmo mettere in campo la CSR  (nella letteratura anglosassone Corporate Social Responsibilit, in lingua italiana Responsabilità sociale d’Impresa che porta alla Finanza responsabile) e si riaprirebbe il tema di una più corretta proposizione Commerciale in Poste Italiane, su cui grava un accordo che non ha indotto le Parti a fare nascere l’Osservatorio previsto.

Sul merito dell’incontro riferiamo nel nostro comunicato allegato, mentre gli argomenti e le domande sindacali saranno oggetto di un proseguimento dell’incontro M.P. nella giornata del prossimo 4 marzo.

Comunicato Failp Riunione MP 25.02.2015