Immagine cassette postali

Da qualche giorno l’Autorità di Garanzia delle Comunicazioni A.G.Com. pubblica le ultime deliberazioni che riguardano l’esito della consultazione pubblica sul servizio postale in Italia e le misure adottate per consentire a Poste italiane, nel quadro dell’indirizzo espresso dal Governo con l’ultima legge di stabilità, di adeguare il servizio postale secondo quanto previsto (possibilità di introdurre il recapito a giorni alternati in una limitata parte del territorio italiano, cioè in aree con densità di popolazione fino al 4%).

La delibera che più interessa è quella del 25 giugno ultimo scorso, che autorizza Poste italiane ad introdurre le modifiche al servizio postale universale, pur nell’attesa che sulle misure stesse si pronunci la Comunità Europea.

L’Autorità, nell’ambito del procedimento avviato con delibera n. 85/15/CONS  Delibera n. 395/15/CONS, ha approvato il provvedimento definitivo relativo all’ “Attuazione di un modello di recapito a giorni alterni degli invii postali rientranti nel servizio universale”.

La delibera A.G.Com. contiene le posizioni espresse dagli stakeholder intervenuti nella discussione ed il punto di vista dell’Autorità garante, nonchè alcuni dati relativi all’organizzazione prossima del recapito postale e le indicazioni sulle aree geografiche interessate da possibili riduzioni delle frequenze del recapito.

Per leggere il documento di una sessantina di pagine dell’ autorizzazione  occorre collegarsi con il sito web dell’A.G.Com. e visionare il file PDF ivi contenuto all’indirizzo http://www.agcom.it/documentazione/documento

Nello specifico, l’Autorità ha definito i criteri che devono essere rispettati per individuare i Comuni interessati dalla misura, in virtù delle particolari circostanze, anche di natura geografica, che caratterizzano l’ambito del recapito postale sul territorio italiano.

L’attuazione del recapito a giorni alterni (secondo lo schema bisettimanale, lunedì-mercoledì-venerdì-martedì-giovedì) avverrebbe in tre fasi successive che saranno avviate rispettivamente il 1° ottobre 2015, il 1° aprile 2016 e non prima del mese di febbraio 2017. La prima fase coinvolgerà una ristretta fascia di popolazione (pari allo 0,6% della popolazione nazionale) fino al massimo del 25% nella fase conclusiva.

Il sito web dell’A.G.COM ospita anche il documento relativo alla definizione per l’anno 2016 della  Delibera n. 396/15/CONS relativa ai “Nuovi obiettivi statistici di qualità e nuove tariffe degli invii postali universali ai sensi dell’art. 1, comma 280 della legge 23 dicembre 2014, n. 190”, con cui l’Autorità ha approvato il provvedimento definitivo relativo ai nuovi obiettivi statistici di qualità e determinazione delle tariffe degli invii di posta prioritaria e degli altri servizi universali. L’entrata in vigore delle nuove condizioni economiche e dei nuovi obiettivi di qualità dei servizi universali è fissata al 1° ottobre 2015.

Da tale data Poste Italiane potrà praticare per il servizio di posta ordinaria un prezzo che non sia superiore a 0,95 euro/invio e per il nuovo servizio di posta prioritaria, prezzi accessibili, nel rispetto dell’equità e della ragionevolezza. Anche tale documento è disponibile nel sito web A.G. Com. all’indirizzo internet: http://www.agcom.it/documentazione/

Quanto ai nuovi obiettivi di qualità, per la posta ordinaria è pari a quattro giorni lavorativi successivi a quello d’inoltro nella rete postale nel 90% dei casi, mentre per la posta prioritaria è pari ad un giorno lavorativo successivo a quello di inoltro nella rete postale per almeno l’80% degli invii.

Il nuovo obiettivo così definito è rispettato a livello nazionale e tiene conto degli effetti sui Comuni in cui l’invio e/o la ricezione della posta possa avvenire a giorni alterni. Le nuove condizioni economiche ed i nuovi obiettivi di qualità sono in linea con quanto disposto dalla legge di stabilità poiché assicurano la sostenibilità dell’onere del servizio universale.

Pertanto, per aggiornarsi sul futuro del servizio postale in Italia, occorre “navigare” il sito dell’A.G.COM. e leggere i documenti e gli approfondirne ivi contenuti, temi questi che attualmente sono assoggettati al dialogo relazionale fra Poste italiane ed  il sindacato nell’ambito dei processi delle relazioni industriali.

Frattanto si registra una particolare attenzione di Poste italiane sui temi delle presenze in servizio e delle assenze, come preannunciato dall’A.D. su alcuni articoli di stampa delle scorse settimane ed a pagare rischiano di essere i lavoratori incolpevoli, per colpa dei pochi o tanti che siano a dribblare od approfittare di talune possibilità offerte dal sistema del welfare familiare e delle tutele sul lavoro (limitazioni alle idoneità, legge 104, ecc… che con l’età avanzata possono gravare su coloro che svolgono compiti gravosi e spesso usuranti, senza riconoscimento alcuno). 

LA NUOVA DISCIPLINA DEL LAVORO E DEL DEMANSIONAMENTO

Il campanello di allarme sta suonando ed occorre che tutti facciano attenzione sulle nuove norme di legge che regolano il lavoro e le modifiche al sistema dei demansionamenti che sono state introdotte con le ultime innovazioni del Jobs Act; si tratta della riscrittura del sistema contrattuale e della disciplina sulle mansioni e dei demansionamenti contenuta nel decreto legislativo n. 81 del 15 giugno 2015 ovverossia della ” Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183. (15G00095) (GU Serie Generale n.144 del 24-6-2015 – Suppl. Ordinario n. 34) ” che è entrato in vigore il 25 giugno scorso.

La norma riscrive l’art. 2013 del codice civile e quant’altro previsto in materia di mansioni superiori, lavoro a tempo parziale, demansionamento,  ecc… e mette fine ad alcune precedenti certezze quali il divieto/limitazione di collocare il lavoratore a mansioni inferiori o jus variandi.

Adesso un lavoratore potrà, al ricorrere di determinate circostanze, essere impiegato dal datore di lavoro:

* alle mansioni per le quali è stato assunto

* alle mansioni corrispondenti all’inquadramento superiore che abbia successivamente acquisito (occorrono i tempi contrattualmente previsti, oppure in mancanza fino a sei mesi di applicazione a mansioni superiori in posto vacante)

* a mansioni dello stesso livello o categoria legale rispetto alle ultime effettivamente svolte (in questo caso si potrebbero verificare forti impatti per tutti i lavoratori cosiddetti “sposizionati”), fino al collocamento a mansioni inferiori (c.d. demansionamento) nei processi di ristrutturazione o di riorganizzazione e di conversione aziendale – ipotesi eccezionali –  accertati, come potrebbe accadere nel campo della nuova organizzazione del servizio postale.

Per questo l’attenzione della F.A.I.L.P. è massima nei processi aziendali in corso e la presenza del sindacato sarà sempre più determinante a fianco dei lavoratori, in tutti i casi di necessità di tutela, a fronte dei comportamenti datoriali che estendono la possibilità di collocazione del lavoratore, in taluni casi e per comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive da una Unità Produttiva ad un’altra (esempio da una Filiale ad altra o da una Struttura aziendale ad altra aventi posti vacanti).

D.Lgs._n. 81_2015 testo integrale          Nuova disciplina delle mansioni giugno 2015