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Il 2016 inizia senza grosse novità per quanto concerne Poste italiane, salvo la campagna pressante che la società sta conducendo sul “cambiamento”, dopo l’avvenuta quotazione in Borsa del Gruppo.

Sempre in tema di quotazione borsistica e rendimenti può essere utile verificare l’andamento dell’azione Poste italiane che in data 7 gennaio 2016 quotava 7,05 (mf), al di sopra del valore di acquisto del mese di novembre scorso.

Fra le novità 2016 c’è che dal 1 gennaio in Poste italiane si applica il nuovo contratto di Programma 2015-2019 sottoscritto il 15 dicembre scorso (Ministero dello sviluppo economico e Poste Italiane) che determina le condizioni di fornitura del servizio postale universale, nonché gli obblighi derivanti alla società affidataria, (servizi resi, finanziamenti dello Stato, ecc…). Ad un mese dall’avvenuta firma il testo base del documento non è di facile reperimento, salvo doversi accontentare delle documentazioni ufficiali del Parlamento italiano chiamato a suo tempo ad esprimersi nel merito.

L’ulteriore congiuntura che si sta verificando nel 2016 è l’infortunio che ha coinvolto quattro banche italiane e la sacrosanta protesta che i loro clienti più tartassati stanno effettuando avendo sottoscritto in condizioni di inconsapevolezza obbligazioni di tipo subordinato che entrano nel gioco del “Bail in”, la procedura di auto-salvataggio che è entrata in vigore dal 2016 (applicata anche nel caso citato). A beneficiare dell’ondata di risentimento in corso verso alcuni istituti di credito bancari, c’è anche CHI ha lanciato campagne alternative di pubblicità per invitare ad effettuare l’investimento dei risparmi in titoli “garantiti dallo Stato” e fra questi Poste italiane che a gennaio pubblicizza i Buoni Postali Fruttiferi “…i più ricercati dai cacciatori di certezze”.

Non manca, sempre ad inizio d’anno, CHI fa le pulci all’interesse minimale applicato ai Buoni Postali Fruttiferi (ma è il mercato della finanza che da anni offre interessi dello zero virgola). 

E’ risaputo che “…la fiducia è una cosa seria” e la garanzia dello Stato – per chi si accontenta – può anche essere un buon viatico in tempi di magra.

Altra novità che si registra dal 2016 è un incidente  in cui sarebbe incorsa Poste italiane a causa della conclusione del procedimento dell’AGCM n° 25758 intitolato: Poste italiane / Cassa depositi e Prestiti / Libretto smart, visibile nel suo bollettino settimanale all’indirizzo web http://www.agcm.it/ laddove si evince che nell’adunanza del 2 dicembre 2015 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deliberato nei confronti dell’azienda una sanzione di euro 540.000 (ma avverso la sanzione è ammesso il ricorso al TAR) “contestata una omissività nella campagna pubblicitaria relativa al prodotto Libretto Smart, ai sensi dell’art. 22 del Codice del Consumo in quanto, prospettando un tasso annuo lordo dell’1,5% e dando particolare evidenza ad alcune caratteristiche del prodotto collegate a servizi di pagamento e alla presenza di una garanzia dello Stato Italiano, senza, al contempo, informare delle principali condizioni alle quali la remunerazione dell’1,5% fosse effettivamente concessa, poteva non rappresentare in modo completo e veritiero le reali caratteristiche dell’offerta”. I dettagli dell’istruttoria delle ragioni della difesa aziendale e le deduzioni dell’AGCM sono leggibili dalla pagina 189 del Bollettino settimanale AGCM n° 47 del 28 dicembre 2015.

“Bail in”. Si tratta della nuova norma introdotta in campo italiano ed europeo per cui in caso di dissesti/default bancari, ad operare il salvataggio (a parte lo Stato che prima interveniva attraverso specifiche regolamentazioni) dovranno essere anche i proprietari, i soci ed a rischiare in caso di fallimento della banca (evento improbabile fino ad oggi), per consentire il suo rifinanziamento, anche i suoi creditori che hanno investito in titoli ad incominciare dalle obbligazioni e gli altri titoli subordinati, fra cui le stesse obbligazioni subordinate ed i correntisti titolari di somme eccedenti i 100.000 euro per la quota eccedente a tale importo. In ogni caso non possono essere toccate dal bail in le seguenti passività della banca: a) i depositi protetti dal fondo di garanzia dunque quelli di valore fino a 100.000 euro per depositante; b) le passività garantite; c) il contenuto delle cassette di sicurezza e i titoli presenti in un conto apposito; d) i debiti verso dipendenti.

 

LA RIPRESA DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI IN POSTE ITALIANE

 

Il 14 gennaio scorso la FAILP, insieme alle altre OO.SS. ha ripreso gli incontri con Poste italiane, dopo la sospensione del periodo feriale, sul tema della riorganizzazione del servizio postale (PCL). L’azienda nel corso dell’incontro ha presentato una versione avanzata del piano di implementazione del nuovo modello di recapito su cui proseguirà il confronto il prossimo 22 gennaio.

Con il nuovo anno ha ripreso impulso la fase organizzativa dell’azienda che, dopo avere effettuato una revisione dell’organizzazione di PCL (2015), ha reso nota una minimale revisione degli incarichi nella Funzione Mercato Privati sia a livello centrale, territoriale e delle Filiali, nonché della Funzione Immobiliare.

Inoltre Poste italiane ha reso noto di avere predisposto la conversione in full time di 360 rapporti di lavoro (Mercato Privati) e di avere immesso in M.P. 198 risorse provenienti da PCL.

Nello scorso anno la flotta aziendale nei servizi di recapito postale è stata supportata da ulteriori 613 automezzi (290 auto e 45 doblò a maggio, più 23 auto ad ottobre nell’Alt Nord Est ed ulteriori 255 auto a dicembre).

Failp news 15 Gennaio 2016          Schema Contratto programma 2015_19