Italia

Il 25 novembre è un giorno dedicato a ricordare l’infamia della violenza nei riguardi della donna; perché farlo ?

Intanto, perché assistiamo tutti i giorni ad “infamie” da parte di chi si vendica sulla propria moglie o compagna, o semplicemente una donna per presunti “sgarbi”, come se usare violenza su qualcun altro sia un modo per affermare la propria ragione o supremazia: (donne o maschi che siano).

Poi perché la “dedica” in tutto il mondo ricorda uno dei gesti di “infamia” avvenuto molti anni fa, per l’appunto un 25 novembre, contro tre donne vittime di barbara violenza ed uccise solo perché colpevoli di andare a trovare i propri mariti incarcerati per il loro dissenso contro il regime di Governo esistente nel loro paese (… era il 1960 e c’era una vera dittatura da parte di un “tiranno” e dittatore in uno stato dei Caraibi, che esercitava una dura repressione nei confronti dei nemici ed un intenso sfruttamento della forza lavoro).

Lo sconcerto per il crimine suscitò un moto di rigetto che ha portato a dedicare quello specifico giorno a riflettere sulla necessità di rispettare la libertà ed i diritti degli altri ed in particolare nei confronti della violenza di genere, la più barbara perché ha sempre colpito quello che veniva e a torto viene forse ancora considerato, da qualche parte o da qualcheduno, un debole da potere soverchiare, cioè la DONNA.

Oggi in quel paese nei Caraibi si va per turismo e per godere del suo mare e dei panorami, mentre in Italia si straparla violentemente di nuove “dittature”, una vera e propria idiozia!

Nel mentre assistiamo a delitti e violenze di genere nel nostro paese, di cui riferiscono puntualmente in cronaca i giornali e la Tv ed allora riflettiamo meglio su un diritto universale: il rispetto della DIGNITA e della libertà di tutti è un obbligo in ogni campo, nella società, nel lavoro, nella politica, nella famiglia, uomini o donne di ogni età, o colore che siano.

Rifletterci sarebbe un bene soltanto a considerare con quanta violenza ci si rivolge spesso in internet e sui social contro gli altri o chi la pensa diversamente da noi e ne sono testimonianza gli atteggiamenti con cui si sta affrontando la campagna elettorale per il referendum costituzionale del 4 novembre nel nostro paese.

Meno chiacchiere e più fatti, servirebbero a migliorare concretamente l’Italia ed il 4 novembre 2016 nel nostro paese resta comunque un appuntamento da non mancare, comunque la pensiamo sul SI oppure il NO al quesito referendario!