Il cambiamento

Essere proattivi in un contesto aziendale può volere dire (punto di vista datoriale)  autorientarsi ai cambiamenti organizzativi aziendali, predisponendosi ad operare ed accettare ogni qualsiasi iniziativa aziendale, anzi precedendole in un determinato contesto, momento o sede di lavoro, proponendosi attivamente per il sostegno e lo sviluppo della stessa, così adeguandosi alle necessità societarie.

Nel 2007 le OO.SS. e Poste italiane hanno condiviso un “Protocollo di intesa in materia di responsabilità sociale di impresa“, ma è soltanto nel 2013 che il Sindacato è riuscito ad ottenere un “Protocollo d’intesa in materia di Proposizione Commerciale” e va ricordato che ciò è avvenuto dopo svariate segnalazioni e denunce sindacali circa i comportamenti deprecabili verificatisi ed il ripetersi degli episodi di “pressioni commerciali”.

Dopo la trasformazione di Poste italiane in senso sempre più privatistico (oggi è una S.p.A. che include nel suo azionariato quote di privati investitori, pur mantenendo al suo interno una percentuale di maggioranza di carattere “pubblico”, anche attraverso terzi) l’organizzazione aziendale ha sviluppato il filone commerciale e quello Finanziario, nonché le Assicurazioni. Queste ultime due entità che rappresentano le vere “corazzate” del Gruppo Poste devono fare i conti con il mercato e le sue consuetudini, quindi per fare “business” si è iniziato ad introdurre prodotti finanziari di vari tipi e polizze assicurative, in ultimo il risparmio gestito.

Nel 2003  Poste italiane ha collocato  – in un contesto economico e regolamentare diverso da quello attuale – quote del fondo immobiliare Invest Real Security (Irs), di cui qualche settimana fa si è appreso l’esito per gli investitori. Incauti, coscienti, disinformati o impreparati i clienti di Poste Italiane che nel 2003 accettarono il consiglio o la proposta di acquisto negli uffici postali ?

Comunque la si voglia pensare è sotto gli occhi di tutti la critica serrata che perviene da tutti i settori, mass media e puntualmente del sindacato sui fatti e le conseguenze per i sottoscrittori del suddetto prodotto che potrebbero avere bruciato quota parte del capitale, di porvi rimedio e sul sito web di Poste italiane è comparso in data 16 gennaio il comunicato di Poste (cfr. doc. allegato) che recita: “… Poste Italiane comunica che, con l’obiettivo di consolidare il rapporto storico che intrattiene con i propri clienti, fondato sulla fiducia e sulla trasparenza, è stata definita, dopo diversi mesi di preparazione e di lavoro in previsione della scadenza del fondo in oggetto, un’iniziativa di tutela a favore di tutti i propri clienti che nel 2003, in un contesto economico e regolamentare diverso da quello odierno, hanno acquistato quote del Fondo Immobiliare Invest Real Security (IRS) e che ne erano ancora in possesso al 31/12/2016, data ufficiale di scadenza del Fondo. L’iniziativa ha lo scopo di consentire ai clienti di Poste Italiane di recuperare la differenza tra quanto investito originariamente (2.500 euro a quota), inclusivo dei proventi e dei rimborsi anticipati percepiti durante la vita del Fondo, e quanto sarà da loro incassato con il “Valore Intermedio di Liquidazione” del Fondo. In particolare, il CdA di Poste Italiane ha deliberato che: per coloro che al 31/12/2016 hanno compiuto 80 anni, Poste Italiane riconosce la differenza sotto forma di accredito in conto corrente a seguito della liquidazione delle quote; per gli altri clienti è proposta la sottoscrizione di una Polizza Vita Ramo I, appositamente ideata e senza alcuna spesa, in cui versare le somme liquidate dal fondo. Alla Polizza, la cui durata è di 5 anni, Poste aggiunge un contributo integrativo per il recupero di tutto il capitale originariamente investito nel fondo IRS… OMISSIS”.

Nell’occasione appare che Poste italiane abbia miratamente scelto di convocare finalmente l’Osservatorio sulla Proposizione Commerciale che avrebbe dovuto riunirsi ogni quadrimestre (scadenza purtroppo non rispettata a partire dal mese di gennaio 2014, nonostante le continue richieste di parte sindacale).

La materia del dissenso che emerge, a parte il caso sopra esposto relativo agli investitori nel FONDO IMMOBILIARE, è la necessità che i clienti di Poste italiane possano liberamente scegliere in quale prodotto investire i propri risparmi, senza ricevere interessati consigli da parte dei preposti ai servizi finanziari che puntualmente ricevono pressioni sull’esito dei prodotti collocati nel proprio ufficio, volti a rispettare il budget assegnato, anche per incassare quelle integrazioni economiche extra-ordinarie di natura variabile rispetto ai trattamenti contrattuali, che l’azienda riserva unilateralmente a titolo di benefit nel corso delle svariate campagne di vendita e collocamento dei prodotti nell’arco degli anni solo a chi raggiunge pro-quota specifici obiettivi di vendita.

Una migliore finalizzazione delle somme destinate agli extra-bonus potrebbe scaturire, qualora esse fossero incluse con specifici accordi fra le Parti nel contesto di una visione più condivisa, equa e trasparente del sistema premiante contrattuale di Poste italiane.

Intanto, il rispetto della quadrimestralità di riunione dell’Osservatorio sulla proposizione commerciale in Poste italiane sarebbe già un punto di inizio per monitorare l’andamento della stessa e la correttezza dei comportamenti rispetto ai principi del Codice etico aziendale come recitano i due documenti propositivi accennati: … “L’evoluzione dei mercati di riferimento e la volontà di Poste italiane di consolidare una leadership su specifici segmenti dell’offerta richiedono un modello di approccio commerciale verso la clientela che attribuisca grande attenzione al rafforzamento dei processi che regolano la fidelizzazione ed il rapporto fiduciario. Perciò necessita un costante impegno alfine di coniugare il raggiungimento dei risultati programmati, l’eccellenza delle performance, la qualità dei servizi offerti e l’attenzione alle esigenze del cliente… OMISSIS PROTOCOLLO PROP.NE COMMERCIALE 22.10.2013”.

 

Comunicato Poste Fondo IRS 16012017     Protocollo d’Intesa Proposizione commerciale-22 ottobre 2013