Contrattodilavoro

LA STRETTA PER IL RINNOVO DEL CCNL SI INTERROMPE E SCOPPIANO PROBLEMATICHE SUGLI INQUADRAMENTI

Il 9 MARZO è la data in cui ha preso l’avvio una stretta del dialogo sociale in Poste italiane sul tema del rinnovo contrattuale e le Parti (sindacale ed aziendale) si sono riunite in una NO STOP dedicata a puntare sulla chiusura dell’accordo per il rinnovo del CCNL dei dipendenti, scaduto nel 2012.

Purtroppo nella prima giornata dell’affondo si sono registrate notevoli distanze fra le diverse parti, relativamente all’impianto economico e sugli inquadramenti del personale.

Infatti l’azienda nel corso della serata ha scoperto le sue carte, tenute nascoste nella prima parte del negoziato, chiedendo alle OO.SS. di accettare la riparametrazione dei livelli ed un nuovo impianto delle aree professionali, unificando l’Area Quadri (ex A2 ed A1), per raggiungere l’obiettivo di una loro totale flessibilità dell’impiego in qualsiasi funzione (con i cluster attuali degli uffici postali sono mantenuti distinti i posti funzioni di “A1” e di “A2” applicandovi i rispettivi Quadri di 1 °Livello e di 2° Livello, caratterizzati da diversità stipendiali tabellari e da specifiche indennità di funzione).

Le novità introdotte dal ridisegno dell’inquadramento, giudicate dalla parte datoriale come pregiudiziali ai fini della positiva chiusura del CCNL hanno fatto implodere la trattativa, frantumando anche la stessa unità del tavolo sindacale e come recita il nostro comunicato unitario “… abbiamo ritenuto inaccettabile tale impostazione sia nel metodo che nel merito. Nel metodo perché non è possibile porre nella ristretta finale una pregiudiziale su un argomento così importante e mai trattato; nel merito in quanto l’Azienda chiede: l’unificazione dell’area quadri, con livello stipendiale dell’A2, la completa fungibilità di ruolo degli attuali A1 e A2, la soppressione del livello A1, con riduzione della retribuzione dei colleghi A1 a livello A2 e costituzione di un assegno ad personam (pensionabile – ndr – secondo l’avviso aziendale) che faccia restare comunque immutata la retribuzione annua lorda; il calcolo degli aumenti contrattuali secondo una scala parametrale diversa da quella attuale“.

Ciò di fatto consentirebbe in futuro di utilizzare gli ex A1 ed A2 (circa 16.000 Quadri) in qualsiasi posto funzione di “Quadro”, distinti solo per l’indennità di Funzione, prescindendo dagli attuali cluster e quindi aprendo ampi spazi di mobilità nell’ambito di ciascuna “Unità Produttiva”.

L’irrigidimento societario in tale “gabbia” la dice lunga sui modi ed i metodi di Poste italiane che da qualche anno ha di fatto soppresso la “Commissione per la classificazione del personale”, prevista dalla scorsa tornata contrattuale e prima convocata con periodicità pressoché mensile. poi scomparsa fra i fumi dei vari cantieri riorganizzatori societari.

E il nuovo impianto strizza l’occhio, ma al ribasso sui contenuti, nei riguardi delle scale parametrali adottate nel circuito bancario dove si distinguono ampie diversità di utilizzo dei Quadri, ma altrettante diversità di sostanza nelle loro posizioni economiche.

Le novità hanno di fatto reso impossibile una prosecuzione del negoziato, anche per consentire le necessarie riflessioni sugli impatti e le ricadute del nuovo progetto aziendale che andrebbe a mutare l’attuale scenario dei Quadri di Poste italiane, oltretutto innestando anche qualche problematica di carattere previdenziale rispetto alla pensionabilità dei nuovi trattamenti ipotizzati dalla parte datoriale (già in passato si era verificato un analogo problema relativo ai Quadri, poi fortunatamente risolto dalle Parti contrattuali).

Pertanto si è pervenuti di fatto ad una sospensione del negoziato contrattuale, le cui ragioni sono ampiamente spiegate nei comunicati sindacali da NOI sottoscritti (c.f.r. doc. allegati).

In allegato la comunicazione sindacale all’esito dell’incontro del 9 marzo

Comunicato CCNL 10 3 2017

CCNL Comunicato150317_polemiche strumentali

Comunicato ai cittadini – La privatizzazione di poste italiane

Sciopero straordinari MP febbraio 17

Elenco gg. alterni_Fase3_Step-1

 

FACCIAMO IL PUNTO SULLE IPOTESI “CESSIONE QUOTE”, L’A.D. AUDITO IN SENATO

Il mese di marzo sarà decisivo per il Gruppo Poste italiane impegnato ad assolvere alcuni adempimenti, fra cui spicca la riunione del CDA prevista nel calendario finanziario il prossimo 27 marzo, per esaminare le risultanze del bilancio 2016 (il Gruppo fa il punto della situazione a tre, sei, nove e 12 mesi).

Nel contempo piovono indiscrezioni sulle prossime decisioni che il Governo dovrà intraprendere relativamente ai CDA in scadenza nelle aziende controllate dal MEF (Enel, Eni, Terna, Poste Italiane, Leonardo). E non mancano illazioni sulla futura conduzione delle imprese interessate e relativi a.d., partendo dal gossip finanziario cui non vogliamo cimentarci.

Ciò che conta è quanto sta accadendo in Poste italiane interessata dalla disputa politico / economica sulla decisione di avviare una nuova cessione di quote societarie, per consentire al Governo di fare “cassa” mettendo a frutto il risultato dell’eventuale vendita delle quote di aziende controllate dal MEF (anche attraverso terzi).

Su tale vicenda si stanno esercitando i politici e gli uomini delle istituzioni, mettendo a nudo divergenze, imbarazzi, speculazioni e diversità di opinioni che traspaiono dagli stessi atti parlamentari.

L’ultima novità è rappresentata dall’audizione informale dell’a.d. Poste italiane al Senato della Repubblica, avvenuta il 6 marzo scorso, nell’ambito del tema ” Risultati delle principali società direttamente o indirettamente partecipate dallo Stato, con particolare riferimento agli ambiti di interesse della Commissione Industria, sia sotto il profilo settoriale, sia sotto il profilo della concorrenza”. L’a.d. sembrerebbe apparso in difficoltà rispetto alle contestazioni mosse da diversi parlamentari sulle politiche del Gruppo avviato a supportare il settore della “Finanza” e molto meno quello dei servizi postali reputati meno remunerativi, se pure strategici per il paese.

Le cronache giornalistiche dell’incontro hanno riferito degli incalzanti interventi dei componenti della Commissione al Senato, riferiti alla conduzione dell’impresa per quanto concerne i risvolti del servizio pubblico (SERVIZIO POSTALE UNIVERSALE), quindi relativamente al campo dei servizi postali e della scelta unilaterale di avviare il recapito a giorni alterni, comunque giudicato penalizzante per i cittadini e foriero di disservizi, cui è stata ribattuta la nota motivazione dello scarso contributo restituito dal Governo rispetto agli effettivi costi sostenuti (c.f.r. doc. allegato), mentre da parte dell’AG.COM.  è stata aperta una MAIL per segnalare disservizi postali (l’Agenzia ha approvato le riorganizzazioni del sistema delle consegne postali in modalità di sperimentazione riservandosi ulteriori verifiche).

Comunque le giustificazioni aziendali non appaiono soddisfacenti ed è lo stesso SINDACATO per primo a giudicare negativamente sia l’eventuale nuova “privatizzazione” messa in calendario dal Governo, sia le politiche relative alla scelta di proiettare Poste italiane verso la “finanziarizzazione“, foriere delle relative spinte e pressioni commerciali a piazzare i prodotti, che ci ha costretto ad avviare una protesta che sfocerà in azioni dirette sindacali (c.f.r. doc allegato).

L’a.d. Caio ha accompagnato l’audizione con un documento aziendale che è possibile scaricare dal sito web del Senato all’indirizzo http://www.senato.it/application/xmanager/, mentre l’audizione è visibile nella registrazione video di SENATO TV al link http://webtv.senato.it/4621?video_evento=3290.

Nell’incontro sono piovute anche critiche relative alla riduzione degli uffici postali nei Comuni, mentre le stesse fonti di stampa riferiscono che Poste italiane eviterà in futuro chiusure nei piccoli Comuni, sostituendole con razionalizzazioni dei (troppi) uffici presenti nelle Grandi città, il che ci induce ad ipotizzare che di fatto siano preventivate riduzioni dell’occupazione in Poste italiane (tema che ci vede in totale disaccordo).

 

NOVITA’ SULL’OFFERTA PRODOTTI POSTA FREE…

Poste italiane ha reso note le novità inerenti i servizi cosiddetti di “Postafree”, caratterizzati dall’acquisto  di confezioni pronte – fornite presso gli uffici postali – già comprensive di una spedizione ed utilizzabili entro 1 anno.

In allegato il documento aziendale che descrive le condizioni generali di servizio per la Gamma PostaFree, a seguito della rivisitazione del modello di pricing dell’offerta business. In particolare, come ritiene la documentazione aziendale, il portalettere potrà essere chiamato a ritirare gli invii Postafree presso il domicilio del cliente – fino ad un massimo di 15 pezzi per 5 kg cumulativi – e, contestualmente, provvederà all’accettazione degli stessi attraverso il palmare.

L’argomento ovviamente innesta talune condizioni che necessitano di ulteriori e nuovi approfondimenti.

OffertaPostafree