PosteGruppo

Nella giornata del 15 marzo Poste italiane S.p.A.  ha reso note le risultanze del 2016, dopo l’approvazione da parte del C.D.A. della “Relazione Finanziaria Annuale 2016 del Gruppo”.

I risultati, già accennati in alcune anticipazioni, sono stati positivi e come recita il comunicato societario presente nel sito web aziendale “… Poste italiane chiude il 2016 con risultati in forte crescita di fatturato e margini”.

I ricavi totali sono cresciuti + 7,7% sul 2015 / il risultato operativo è stato + 18,3% / l’utile netto è stato pari a + 12,7% / le masse gestite/amministrate + 3,7%.

I dettagli sono presenti nel sito web del Gruppo Poste italiane all’indirizzo www.poste.it

Il Gruppo P.I. si prefigge l’obiettivo di distribuire un dividendo equivalente all’80% dell’utile netto, pari a € 0,39 per azione (la decisione finale nella prossima Assemblea  ordinaria degli Azionisti). Infatti il Consiglio di Amministrazione di P.I. ha convocato l’Assemblea ordinaria degli azionisti il prossimo 27 aprile 2017, in unica convocazione. L’Assemblea dovrà approvare il bilancio separato ed esaminare il bilancio consolidato relativi all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2016, quindi deliberare circa la distribuzione di un dividendo di € 0,39 per azione, a valere interamente sull’utile netto della Capogruppo per l’esercizio 2016.

L’Assemblea sarà chiamata a deliberare sul rinnovo del Consiglio di Amministrazione per scadenza del termine di mandato; all’adozione di un Piano di incentivazione di breve termine, destinato al personale più rilevante del patrimonio BancoPosta (tra cui l’Amministratore Delegato e Direttore Generale) di Poste Italiane; ad assumere una delibera non vincolante in materia di remunerazione che illustra la politica di Poste Italiane riferita ai compensi degli Amministratori, del Direttore Generale e dei Dirigenti con responsabilità strategiche; parimenti, la politica sulla remunerazione riferita agli esponenti facenti capo al patrimonio BancoPosta.

Ed il 18 marzo il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha sciolto il riserbo e rese pubbliche, attraverso i comunicati stampa presenti nel suo sito web all’indirizzo  http://www.mef.gov.it/ufficio-stampa/ le decisioni relative agli organi sociali in scadenza nelle aziende partecipate, fra cui c’è Poste italiane S.p.A. (partecipata al 29,26%). Le parole individuano con chiarezza un futuro cambio di vertice relativo a Poste italiane, sia per quanto concerne il CDA, sia per la Presidenza del Gruppo e la nomina dell’Amministratore Delegato, come segue:

“…Il Ministero dell’Economia e delle Finanze comunica che verranno depositate presso la sede delle società Enav, Enel, Eni, Leonardo, Poste Italiane le liste per il rinnovo dei rispettivi organi sociali, che avverrà con le prossime assemblee degli azionisti per l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2016. Con riferimento all’assemblea degli azionisti di Poste Italiane S.p.A., convocata per il 27 aprile 2017, il Ministero, titolare del 29,30% del capitale e attraverso Cassa Depositi e Prestiti di una ulteriore quota del 35%, depositerà presso la sede della società la seguente lista per la nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione: 1. Bianca Maria Farina 2. Matteo Del Fante 3. Carlo Cerami 4. Antonella Guglielmetti 5. Francesca Isgrò 6. Roberto Rao. I nominativi che compongono le liste sopra riportate sono stati individuati secondo una procedura di selezione, svolta – in linea con quanto disposto dalla Direttiva del Ministro dell’economia e delle finanze sulle procedure di individuazione dei componenti degli organi sociali delle società partecipate dal Ministero – con il supporto di primarie società di consulenza per la selezione e il reclutamento manageriale, sulla base di criteri di professionalità e secondo prassi di uso comune di mercato…”.

E sempre i comunicati del M.E.F. enfatizzano il buon lavoro svolto dagli attuali amministratori (vedere i comunicati del 18/03/2017 N° 46 Il Mef ringrazia Luisa Todini, ha contribuito a rafforzare Poste Italiane spa e N° 45 Il Mef ringrazia Francesco Caio, ha posto le basi per lo sviluppo futuro di Poste Italiane .

Non commentiamo al momento le scelte dell’azionista di maggioranza, ma ci consta ricordare a tutti che fra i risultati di Poste italiane ci sono state anche decisioni sofferte ed ampiamente criticate non soltanto dal sindacato, quali il taglio /razionalizzazione di diversi uffici postali, la scelta di passare dal recapito postale a 5 gg. a quello a giorni alterni in una fascia del territorio italiano, fino ad arrivare nei giorni nostri alla lentezza di un rinnovo contrattuale caratterizzato dalla voglia di contenerne i costi, con ricadute sulla platea dei lavoratori dipendenti e non solamente dei Quadri. Da qualche anno il “Gruppo” persegue una logica di contrazione occupazionale attraverso esodi incentivati e l’incremento dell’utilizzo dei contratti a tempo determinato.

Ma, ritornando alla chiusura del bilancio 2016 di poste italiane giova dire che il comunicato societario del 15 marzo enfatizza l’avviata realizzazione del nuovo modello di recapito basato sulla trasformazione del Servizio Postale Universale, mediante la distribuzione a giorni alterni per una quota sino al 25% della popolazione del paese (n.d.r. che però non tutti hanno giudicato positivamente a causa delle problematiche insorte ed ancora non conclusi i confronti fra sindacato ed azienda su P.C.L.).

Nonostante il beneficio degli incrementi tariffari introdotti a partire da dicembre 2014 e  la rilevazione di compensi a parziale copertura dell’onere del S.U. c’è stato nei Servizi Postali e di corrispondenza un calo di ricavi da terzi pari a – 1,9%, correlato (ad avviso aziendale) alla riduzione dei volumi dei prodotti postali, pur realizzando un totale dei ricavi con incremento sul 2015 pari a 8,4 miliardi; nel comparto dei pacchi postali la crescita è stata + 12,8%.

Bene in sostanza l’andamento dei Servizi Assicurativi e di Risparmio Gestito (raccolta Premi netti di Poste Vita + 9,3%) ed i Servizi Finanziari hanno realizzato la crescita dei ricavi (i dettagli nel comunicato societario).

L’apporto occupazionale di Poste italiane nel paese, a parte il personale flessibile CTD temporaneo con cui la società è adusa intervenire soprattutto per le necessità di P.C.L., è stato di 1.000 inserimenti (oltre a 500 conversioni da part-time a full-time), mentre l’organico totale del Gruppo è diminuito di 2.500 unità, oltre a 5.700 prepensionamenti.

I numeri del gruppo Poste italiane, negli ultimi 4 anni, danno il segno di una regressione nel campo occupazionale, mentre nel paese vige un aspro dibattito sull’assenza del lavoro, soprattutto per i giovani. Certo è che non costituisce crescita e responsabilità sociale, se una grande azienda capace di fare crescere gli utili degli azionisti, non mette in campo strategie ed obiettivi volti a conservare l’occupazione, meglio ancora a svilupparla inserendo giovani.

Il Gruppo Poste italiane nel 2013 aveva 143.601 dipendenti con contratto a tempo indeterminato, nel 2014 erano scesi a 142.221, nel 2015 a 139.730, nel 2016 a 137.442 ed il totale (aggiungendo i contratti flessibili) è passato dai 145.387 nel 2013 ai 142.014 del 2016, questa la radiografia. 

Poste italiane non ha chiuso il rinnovo contrattuale dei dipendenti portato, probabilmente anche per calcoli gestionali, a fine mandato, mentre la trattativa in corso si è al momento arenata; il Gruppo ha operato processi di riorganizzazione in alcuni segmenti, acquisizioni e cessioni di cui c’è espressione nel comunicato societario presente nel sito web aziendale.

La galassia di Poste italiane comprende società i cui consigli di amministrazione saranno da rinnovare quali: Poste Vita S.p.A. – Poste Assicura S.p.A. – Mistral Air S.r.l. – PatentiViaPoste S.c.p.A. – Consorzio per i Servizi di Telefonia Mobile S.c.p.A.

NOVITA’ PER IL PERSONALE EX UPTIME IN RELAZIONE ALL’ACCORDO POSTE ITALIANE – OO.SS. DEL 31 MAGGIO 2016.

Questa l’ultima comunicazione che riceviamo dall’azienda in merito ai ricollocamenti decisi con il verbale di accordo citato:

Roma 17 marzo 2017. Ci riferiamo a quanto previsto dal verbale di accordo del 31 maggio 2016, in merito alla ricollocazione professionale dei lavoratori di UPTIME S.p.A. con contratto a tempo indeterminato destinatari di licenziamento collettivo da parte della UPTIME S.p.A. medesima per effetto della procedura di cui alla Legge n. 223/91, aperta in data 26 febbraio 2016. Ai lavoratori nei cui confronti non si è concretizzata attraverso una Società di outplacement – entro il periodo massimo di 6 mesi a decorrere dalla data di efficacia del licenziamento – almeno un’offerta di lavoro, Poste Italiane ha iniziato ad offrire, entro un mese, l’assunzione con contratto di lavoro a tempo indeterminato part time. In particolare, il 1 marzo 2017 tale assunzione è stata proposta a 25 lavoratori di UPTIME S.p.A., con decorrenza della stessa dal 6 marzo 2017. Il 29 e 30 marzo 2017 l’assunzione sarà proposta ai restanti lavoratori di UPTIME S.p.A. con decorrenza entro la prima decade del mese di aprile 2017.