Nella nostra precedente notizia abbiamo fornito le informazioni aggiornale al 17 marzo, cui è seguita la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Repubblica del testo del DECRETO # CURA ITALIA.

Per chi fosse interessato ne forniamo un ampio stralcio e la parte che riguarda il servizio postale.

Inoltre in allegato riportiamo le misure organizzative di Poste italiane aggiornate al 18 marzo e l’ultimo comunicato sindacale unitario delle OO.SS.:

“Roma 18 marzo 2020. COMUNICATO STAMPA – L’aggravarsi della diffusione del coronavirus nel Paese ha obbligato il Governo a decisioni radicali, giustamente imposte a tutti i cittadini italiani. Tra i provvedimenti più urgenti e necessari vi è quello dell’obbligo di rimanere a casa, salvo casi di comprovate esigenze.

I lavoratori di Poste Italiane, per la particolarità del servizio che espletano, non appartengono al novero dei cittadini che restano a casa per arginare il contagio del virus. Questi lavoratori, siano essi sportellisti negli uffici o portalettere nelle strade, sono a rischio elevato perché a contatto diretto con le persone, nonostante tutte le precauzioni possibili.

Gli uffici postali restano aperti, ove possibile, e la posta viene consegnata ovunque per aiutare il Paese a non bloccarsi totalmente.
Questo servizio, non sempre indispensabile e di comprovata esigenza, non deve mettere a rischio la salute dei lavoratori postali, già colpita in molte aree del paese.

È necessario quindi che si faccia chiarezza su ciò che è urgente e indifferibile nella erogazione dei servizi postali per poter diradare la presenza dei cittadini nei nostri uffici. Ieri alle Poste si sono effettuate 565 mila operazioni di sportello e di queste 300 mila solo di operazioni di pagamento.

Noi ci rivolgiamo al Governo e alle Aziende di utility di tutto il paese per chiedere loro se sia possibile e necessario, mentre la gente muore, posticipare di almeno un mese la scadenza dei pagamenti delle utenze, al pari delle altre scadenze già differite dal Governo. Questo consentirebbe il minor afflusso di persone negli uffici e, di conseguenza, di minor utilizzo di personale in servizio.

Pensiamo che di fronte alla tragedia che il Paese sta attraversando, ciascuno sia obbligato a dare il proprio contributo. Prima la vita dei cittadini e dei lavoratori e dopo il conto economico delle aziende. LE SEGRETERIE NAZIONALI”.

 

IL TESTO DEL DECRETO # CURA ITALIA E LE MISURE SUI SERVIZI POSTALI

Con il Decreto Legge n. 18 del 17 marzo 2020 il Governo ha deciso le misure adottate per venire incontro al paese, all’economia, alle famiglie ed al lavoro nell’attuale situazione di pandemia da CORONA VIRUS.

A seguire uno stralcio del decreto che per quanto concerne l’ambito postale, ne fissa la cornice nell’Art. 108 (Misure urgenti per lo svolgimento del servizio postale)
1. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto e fino al 30 giugno 2020, al fine di assicurare l’adozione delle misure di prevenzione della diffusione del virus Covid 19 di cui alla normativa vigente in materia, a tutela dei lavoratori del servizio postale e dei destinatari degli invii postali, per lo svolgimento del servizio postale relativo agli invii raccomandati, agli invii assicurati e alla distribuzione dei pacchi, di cui all’articolo 3, comma 2 del decreto legislativo 22 luglio 1999 n. 261, nonché per lo svolgimento dei servizi di notificazione a mezzo posta, di cui alla legge 20 novembre 1982, n. 890 e all’articolo 201 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, gli operatori postali procedono alla consegna dei suddetti invii e pacchi mediante preventivo accertamento della presenza del destinatario o di persona abilitata al ritiro, senza raccoglierne la firma con successiva immissione dell’invio nella cassetta della corrispondenza dell’abitazione, dell’ufficio o dell’azienda, al piano o in altro luogo, presso il medesimo indirizzo, indicato contestualmente dal destinatario o dalla persona abilitata al ritiro. La firma è apposta dall’operatore postale sui documenti di consegna in cui è attestata anche la suddetta modalità di recapito.
2. Considerati l’evolversi della situazione epidemiologica COVID-19 e il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia con il costante incremento dei casi su tutto il territorio nazionale, al fine di consentire il rispetto delle norme igienico-sanitarie previste dalla vigente normativa volte a contenere il diffondersi della pandemia, in via del tutto eccezionale e transitoria, la somma di cui all’art. 202, comma 2 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, dall’entrata in vigore del presente decreto e fino al 31 maggio 2020, è ridotta del 30% se il pagamento è effettuato entro 30 giorni dalla contestazione o notificazione della violazione. La misura prevista dal periodo precedente può essere estesa con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri qualora siano previsti ulteriori termini di durata delle misure restrittive.

Il testo del COMUNICATO SINDACALE originale.     2020 03 18 comunicato stampa unitario.pdf

Per quanto concerne il testo del Decreto in Gazzetta Ufficale della repubblica il 18 marzo eccone un ampio stralcio (cfr. doc. allegato).

Decreto Cura Italia_Stralcio

A seguire i testi delle note aziendali del 18 marzo sull’organizzazione dei servizi, in attesa che sia deciso il calendario dei prossimi pagamenti (es. PENSIONI) che saranno scaglionati secondo l’ordine alfabetico dei percettori dal 26 marzo al 1 aprile prossimi.

Coronavirus _piano rimodulazione apertura uffici postali

20200318_Sintesi Piano Razio UP COVID

RACCOMANDIAMO  A TUTTI DI OSSERVARE QUANTO PREVISTO DALLE AUTORITA’ SANITARIE DEL PAESE, FATTI SALVI COLORO CHE RESTANO INCARICATI DI OSSERVARE GLI ORARI DI LAVORO PRESCRITTI, PER QUESTO AUTORIZZATI FORMALMENTE.

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