Con il mese di maggio sono riprese gradualmente la attività delle imprese e fra queste la stessa POSTE ITALIANE che ha incominciato ad implementare misure di riorganizzazione che vanno verso il ritorno alla normalità.

L’errore che non va fatto è quello di considerarsi unilateralmente portatori della verità, poiché gli interrogativi irrisolti dell’epidemia in corso, che fortunatamente pare alleggerirsi con il passare dei giorni, non lasciano margini all’improvvisazione.

Per questo sia il COMITATO TECNICO aziendale dell’era Covid, sia l’Organismo Paritetico Nazionale della Sicurezza, sia le Segreterie Nazionali del sindacato sono destinate ad interagire per assicurare ai lavoratori le necessarie ed indispensabili sicurezze.

La rincorsa veloce alla normalità potrebbe rivelarsi un errore, perché nei luoghi di lavoro i casi e le situazioni in cui risulta difficile mantenere la distanza interpersonale di almeno 1 metro sono tanti ed altrettando difficile è assicurare che si possa sempre concretizzare  il contenimento del contatto ravvicinato fra le persone, il costante uso delle mascherine, più passa il tempo e più si rischia che la soglia di attenzione verso le MISURE DI SICUREZZA E PREVENZIONE COVID 19 si abbassi, soprattutto a livello decentrato e territoriale, dove l’allerta al raggiungimento delle migliori soglie di produttività e risultati può divenire una forma di pressione.

Nella giornata del 6 maggio 2020 la FAILP CISAL e le altre OO.SS. sono state impegnate nell’OPN/COMITATO NAZIONALE e l’incontro è stato interlocutorio, si proseguirà nei prossimi giorni discutendo di PCL, MERCATO PRIVATI, COO, ASSICURAZIONE RCA, ecc…, sia in veste tecnica e sia politica, poi incombono scelte quali il PREMIO DI RISULTATO e le altre questioni.

La RACCOMANDAZIONE per tutti è di non dimenticare che il virus è sfuggente, sa camuffarsi e che non si è ancora riusciti a trovare misure in grado di identificare i cosiddetti “portatori sani asintomatici”, che potrebbero veicolare l’infezione.

Per questo Poste italiane deve continuare ad attenzionare lo smart working come ha detto di volere fare almeno fino al 31 maggio, meglio proseguirlo ove possibile, perché meno persone si muoveranno anche in futuro (ad esempio con il trasporto pubblico) e meglio sarà per tutti, senza per questo venire meno alla continuità delle prestazioni lavorative facilmente assicurate con la modalità del lavoro a distanza, che in questi mesi si è giovato di un buon periodo di osservazione e sperimentazione.

Ciò va detto considerando anche i pericoli insiti nel lavorare in postazioni “open space” al chiuso, oppure tenendo presente l’attuale incapacità di potere valutare l’impatto della circolazione dell’aria forzata negli ambienti di lavoro  (leggi areazione/climatizzazione) nei confronti del virus.

In ultimo va ricordato che non si dovranno mai trascurare le sanificazioni periodiche degli ambienti e degli strumenti di lavoro dalle semplici tastiere dei PC, ai mezzi di trasporto, l’uso delle mascherine, dei thermoscanner, delle soluzioni idroalcoliche, di quant’altro necessario a prevenire e lavorare in SICUREZZA ed il ruolo importante del SINDACATO, OPN, RLS, OPR, MEDICO COMPETENTE, PREPOSTI, ecc…