Dal 15 giugno entra in vigore il nuovo DPCM del Capo del Governo “Ulteriori disposizioni attuative del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, e del decreto-legge 16 maggio 2020, n. 33, recante ulteriori misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19”.

Il testo del provvedimento annuncia che: 1. Le disposizioni del presente decreto si applicano dalla data del 15 giugno 2020 in sostituzione di quelle del decreto  del  Presidente del Consiglio dei ministri 17 maggio 2020 e sono efficaci fino al  14 luglio 2020. 2. Restano salvi i diversi termini di durata delle singole  misure previsti dalle  disposizioni  del  presente  decreto  nonché quant’altro previsto all’interno del provvedimento”.

Si tratta delle riaperture di diverse attività economiche e commerciali / industriali del paese, circostanziate dalle eventuali misure di prevenzione ancora necessarie per la minaccia dell’infezione pandemica Covid19.

Fra le novità un paragrafo che introduce la possibilità di usare – per contenere la diffusione del virus – nei locali pubblici, laddove non è possibile mantenere la distanza di sicurezza (1 metro fra persone, salvo ulteriori specificità) e nei mezzi di trasporto le “mascherine di comunità” anche se autoprodotte (mascherine monouso o mascherine lavabili, anche auto-prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire una adeguata barriera, confort e respirazione e copertura dal mento fino a sopra il naso).

Ovviamente resta il richiamo alle misure dettate dai PROTOCOLLI SULLA SICUREZZA NEL LAVORO sottoscritti fra la Parti il 24 aprile 2020. Protocollo Sicurezza Lavoro_24_APRILE

Un ulteriore provvedimento governativo che prenderà la scena ed interesserà in futuro il welfare familiare, la genitorialità, il lavoro e quindi un po’ tutti i cittadini sarà il “Family Act”  approvato dal Consiglio dei Ministri, cioè la pubblicazione del documento che – dopo la conclusione del suo iter legislativo – normerà diversi istituti introducendo le annunciate -per adesso- misure di sostegno alla famiglia, nel lavoro come ad es. i congedi parentali, i sussidi genitoriali, ecc…).

Si tratta di un D.D.L. che dovrà essere presentato in Parlamento, discusso, votato ed approvato dalle camere (Deputati e Senato) per trovare poi pratica attuazione, salvo accelerazioni.