Nel sito web della Corte dei Conti è pubblicata da qualche giorno la Determinazione sul risultato del controllo della gestione finanziaria di Poste italiane S.p.A. per l’anno 2019.

La Corte ha eseguito il controllo  in 147 pagine, nelle quali (partendo dalla pag. 120 corrispondente alla pag. 130 del “file”), descrive lo stato delle Società del Gruppo, mentre dalla pagina 44 alla 55 viene delineato il capitolo delle Risorse Umane. Ne riportiamo uno stralcio, ma rimandiamo alla lettura dell’intero capitolo per tutti i dettagli:

“… Il costo sostenuto per i dipendenti a tempo indeterminato ammonta a 5.370,3 mln e rappresenta il 92,1 per cento del totale. Per il personale con contratto a tempo determinato (CTD) il relativo onere è stato di 256 mln e per i dirigenti di 174 mln. Irrilevanti le restanti categorie (0,5 per cento tra apprendisti e somministrati). Il costo medio annuo pro-capite ammonta a 46.330 euro (46.450 euro nel 2018) e si attesterebbe a 42.630 euro (41.739 nel 2018) ove non si tenesse conto dell’onere per gli incentivi all’esodo, che sono tuttavia in riduzione rispetto al 2018 per i motivi illustrati nel prosieguo. Il costo del lavoro, infatti, nelle sue componenti ordinarie presenta un aumento dello 0,7 per cento rispetto al 2018 (5.368 mln nel 2019 contro 5.333 mln del 2018); a incidere sul decremento sono invece le componenti straordinarie che passano da 614 mln del 2018 a 334, come evidenziato nella Tabella 14.

La voce Salari e Stipendi resta stabile in quanto la riduzione di 4.973 unità assorbe gli effetti dell’entrata a regime dell’ultimo rinnovo contrattuale (CCNL 2016-2018) e della corresponsione a tutto il personale di circa 700 euro medie pro-capite a titolo di vacatio contrattuale a copertura dell’intero anno 2019, come previsto da un accordo sottoscritto con le OO.SS. il 18 febbraio 2020. In lieve rialzo dell’1,5 per cento la componente Oneri Sociali e in diminuzione del 2,8 per cento il TFR.

L’onere relativo ai Contratti di somministrazione/a progetto passa da 8 a 15 mln (+87,5 per cento) per effetto del maggior ricorso a tale tipologia di personale. I Pagamenti basati su azioni aumentano (11 mln nel 2019, 4 mln nel 2018) per effetto della conclusione del secondo ciclo (2017/2019) del piano di incentivazione a medio-lungo termine ILT Phantom Stock e del compimento del periodo di retention del primo ciclo (2016/2018) del medesimo piano.

Rimane stabile l’onere complessivo degli amministratori della Società, pari a 2 mln. In aumento il saldo positivo della voce Altri costi (recuperi di costo) del personale per 78 mln (contro i 42 mln del 2018), dei quali 33 mln fanno riferimento a sopravvenienze attive connesse a decontribuzioni fiscali, indennità, ecc. e ulteriori 45 mln a variazione di stime per passività stanziate negli esercizi precedenti per la categoria degli esodati non tutelati.

L’Accantonamento al Fondo di incentivazione agli esodi, da utilizzare per l’uscita volontaria di circa 5.200 dipendenti entro la fine del 2021, ammonta a 369 mln (444 nel 2018), mentre si riduce ampiamente l’accantonamento del 2019 per Incentivi all’esodo che passa da 173 mln del 2018 a 16 mln nel 2019. Tali interventi sono rivolti a razionalizzare l’organico prossimo all’età pensionabile principalmente negli ambiti gestionali della logistica e del recapito. Grazie all’effetto dell’introduzione del trattamento pensionistico “Quota 100” venendo avvicinato l’accesso alla pensione, si è determinato un minore ricorso all’incentivazione all’esodo che ha portato una riduzione di 232 mln. Con riferimento agli oneri connessi al contenzioso del lavoro, l’accantonamento al Fondo vertenze con il personale a copertura delle passività stimate e delle relative spese legali è stato di 4 mln (2 nel 2018), mentre la voce Recuperi del personale per vertenze riduce il costo per 10 mln (5 mln nel 2018) per il venir meno di passività identificate nei precedenti esercizi. In leggera riduzione le Spese per servizi del personale (131 mln contro i 133 mln del 2018) la cui voce più rappresentativa è data dal servizio di refezione aziendale che, con un onere di 93,9 mln (97,8 mln nel 2018), costituisce il 71,7 per cento del totale.

Relativamente all’ammontare dei compensi incentivanti corrisposti al personale nell’ambito delle competenze accessorie alla retribuzione, sono stati erogati premi per complessivi 67,6 mln (60,7 mln nel 2018), in crescita dell’11,4 per cento. Sono 34.330 gli impiegati e i quadri premiati con 45,5 mln secondo i sistemi di incentivazione commerciale, professionale e operativa in uso presso la Società e 510 i dirigenti aziendali a cui sono state destinate risorse per 22,1 mln (16 mln nel 2018)…”

In allegato il comunicato stampa della C.d.C  e la “Determinazione” (cfr. doc. allegati).

Poste Italiane, Corte dei Conti: ok a gestione finanziaria 2019. Ufficio stampa – Comunicato stampa n. 3 del 08/01/2021 

Il bilancio d’esercizio 2019 di Poste italiane spa ha riportato un utile netto di euro 661 mln, superiore di 77 mln rispetto al risultato del 2018, alla cui realizzazione ha contribuito l’utile realizzato dal Patrimonio separato BancoPosta. Aumenta il patrimonio netto della società, (pari a 6.328 mln di euro), gli investimenti industriali, sono pari a un importo di 643 mln di euro, in aumento del 40% rispetto al 2018, e i ricavi totali si attestano a 9.403 mln di euro, in crescita rispetto al precedente esercizio (9.289 mln).

Sono i dati salienti che emergono dalla Relazione sulla gestione finanziaria per l’esercizio 2019 di Poste italiane spa, approvata dalla Sezione controllo enti della Corte dei conti con delibera n. 124/2020.

Trend positivo per i ricavi, pari a 11.038 mln di euro, in crescita dell’1,6% rispetto al 2018 grazie al buon andamento delle Strategic Business Unit Servizi Assicurativi (+13,5%), Servizi di Pagamenti, mobile e digitale (+5,7%) e Servizi Finanziari (+0,5%) i cui maggiori ricavi hanno compensato le perdite registrate dalla Strategic Business Unit Corrispondenza, pacchi e distribuzione (-2,4%).

Con riferimento al Gruppo Poste italiane, la Sezione rileva un utile di 1.342 mln euro nel 2019, in diminuzione del 4,1% rispetto all’anno precedente (1.399 mln), mentre il risultato operativo è in crescita del 18,3%, grazie anche alla componente fiscale straordinaria di cui ha beneficiato la controllata Poste Vita spa nel 2018 (385 milioni). In aumento dell’1,6 % i ricavi del Gruppo (pari a 11.038 mln di euro).

Tra le note di rilievo, la sottoscrizione di un accordo con l’Inps per la fornitura del servizio di pagamento delle rate di pensione e servizi aggiuntivi, la convenzione con il Mef che regola i servizi di tesoreria e la remunerazione di altri servizi di pagamento e incasso per le pubbliche amministrazioni statali per il biennio 2019-2020, nonchè i significativi investimenti nel settore dell’Information Tecnology (circa 348 mln di euro a fronte di 273 mln nel 2018) che rappresentano il 54% degli investimenti complessivi. Corte dei conti – Ufficio stampa.

CortedeiConti_delibera_124_2020_enti