Nuovi inciampi nella politica Aziendale di revisione degli orari e delle aperture degli uffici postali interpretata anche con la lente di ingrandimento del rapporto fra costi e ricavi, quindi nella prospettiva di dovere tenere conto dei risultati economici degli stessi, come farebbe qualsiasi altra impresa privata.

Non si tratta di una visione prospettica nuova, poiché anche negli anni passati Poste italiane si è posta l’interrogativo della prerogativa di potere scegliere un’eventuale razionalizzazione degli uffici postali dei Comuni più piccoli, caratterizzati dalle cosiddette diseconomie di scala, fino al punto di avere ottenuto un via libera condizionato da parte del “Regolatore” del settore, cioé l’A.G.COM. ripreso nel “Contratto di Programma fra Poste italiane e M.I.S.E. del 15 maggio 2020.

Poste italiane negli anni scorsi si è fatta forte dell’immagine di “un Ufficio Postale per ogni campanile”, con ciò intendendo di volere assicurare la sua presenza in ogni Comune: tuttavia l’attuale legislazione fondata sul quadro disegnato dalla Comunità Europea nell’ambito del “Servizio Universale”, cui ciascuno Stato membro deve ottemperare, poi recepito dalle direttive italiane dell’A.G.COM. e nel “Contratto di Programma” sottoscritto dall’Azienda e dal M.I.S.E., consente di potere intervenire nel numero e la dislocazione degli Uffici Postali, a condizione che siano preventivamente assicurate le interlocuzioni con le Autorità locali interessate.

Come cita il “Contratto di Programma” valido al momento fino al 2024 nel suo punto 7. ” Con riferimento alla rete degli uffici postali, al fine di contenere l’onere del servizio universale, la Società può ridefinire la propria articolazione di base del servizio secondo parametri più economici, valutando con le autorità locali una eventuale presenza più efficace rispetto all’evoluzione della domanda di servizi nelle singole aree territoriali, anche tenendo conto dei relativi oneri. L’apertura degli uffici postali di cui all’articolo 2, comma 1, lett. c), del decreto ministeriale 28 giugno 2007 e all’articolo 2, comma 5, del decreto ministeriale 7 ottobre 2008 è di tre giorni e 18 ore settimanali. L’apertura degli uffici postali di cui all’articolo 4 della delibera dell’Autorità n. 342/14/CONS è di due giorni e 12 ore settimanali. Gli orari di apertura comprendono sia il tempo di accesso del pubblico ai locali, sia il tempo immediatamente precedente e successivo a quello di accesso giornaliero consentito al pubblico, in cui vengono espletate le attività legate al funzionamento dell’ufficio postale. Il tempo massimo necessario a rendere operativo l’ufficio, nonché quello per le operazioni di chiusura dello stesso, è fissato nel limite di 1 ora al giorno. Sono fatti salvi gli effetti di eventuali provvedimenti successivi dell’Autorità. La Società fornisce adeguata informazione degli interventi previsti all’ente locale interessato e al Ministero che può promuovere, prima dell’attuazione degli interventi previsti, un confronto tra gli organi rappresentativi degli enti territoriali e la Società stessa.

Per i più diligenti, riportiamo i documenti citati in calce alla nostra “News” che prende spunto da alcune sentenze dei Tribunali Amministrativi Regionali, che si sono occupati delle chiusure / razionalizzazioni di taluni uffici postali in piccoli Comuni, reiterando il diritto delle comunictà locali a vedere mantenuto aperto il suo Ufficio Postale, a fronte della paventata chiusura o razionalizzazione delle aperture non condivisa.

Alcune delle sentenze di cui parliamo sono quella del T.A.R.,Sezione I, n. 2355/2016, con riconducibilità alle controversie sui provvedimenti di chiusura o rimodulazione oraria degli uffici postali e T.A.R. Lazio, Roma, Sezione III, n. 4593/2018 e n. 1117/2014, nonché ex multis Consiglio di Stato, Sezione III, n. 2972/2014).

Un’ulteriore disputa ha visto chiamare in giudizio Poste italiane nel T.A.R. Campania del 25 gennaio 2021 n. 212 che alleghiamo, per quanto concerne la razionalizzazione dell’ufficio postale del Comune di Petruro Irpino che “ impugna il provvedimento del 1° luglio 2015 con cui Poste Italiane s.p.a. (di seguito anche semplicemente “Poste Italiane”) ha disposto la modifica dell’orario di apertura al pubblico dell’unico ufficio postale sito nel territorio comunale a far data dal successivo 7 settembre, nel senso di ridurlo a soli due giorni settimanali (martedì e giovedì) dalle ore 8,20 alle ore 13,4…(Omissis)… La chiusura o razionalizzazione delle aperture di un ufficio postale non è riconducibile ad un mero rapporto di utenza, dal momento che la condotta di Poste Italiane riverbera effetti di carattere generale su un’intera popolazione locale, violando in tesi quegli obblighi di servizio universale che, per il diritto comunitario, gravano innanzi tutto sugli Stati, cui spetta adottare e far rispettare le misure occorrenti affinché le correlate prestazioni siano assicurate nel rispettivo territorio…(Omissis)… Il Comune di Petruro Irpino è un comune rurale, allocato in area svantaggiata, con poche strade e mezzi di collegamento che impongono tempi di percorrenza estremamente elevati nonché con una popolazione molto anziana, spesso non in possesso di mezzi propri…. (vedi in calce)

 

Poste_Contratto_di_programma_firmato_digitalmente-2020        Delibera 342-14-CONS      Sentenza 2021 n. 212 T.A.R. Campania