Ora ci sarà maggiore chiarezza sui comportamenti che dovranno essere adottati nel paese per difendersi dalla pandemia Covid19, che pur rallentata continua a produrre i suoi effetti deleteri, soprattutto nel caso in cui venissero trascurati i protocolli raccomandati dalle autorità sanitarie e dal Governo, troppo spesso oggetto di diverse interpretazioni e critiche non suffragate da oggettive spiegazioni scientifiche, solo frutto degli interessi spesso contrastanti di opinionisti che lanciano i loro proclami con superficialità, oppure per l’interesse di uno a dell’altro schieramento politico.

Quel che ci preme raccomandare è di seguire le prescrizioni dettate dai Protocolli di sicurezza nei luoghi di lavoro condivisi fra le Associazioni datoriali e le Confederazioni sindacali.

Tutto noi abbiamo interesse a che ogni lavoratore possa espletare le sue funzioni senza subire contraccolpi negativi per la salute derivanti da eventuali soggetti non vaccinati contro il Covid19 e quindi più esposti al virus, oppure positivi alla malattia, possibilmente anche in assenza di sintomi,  ciò coinvolge sia gli ambienti di lavoro, sia gli addetti che operano alle dipendenze dell’Azienda, sia i comportamenti della clientela che frequenta i luoghi di lavoro e gli altri frequentatori degli stessi locali.

In Poste italiane il Sindacato fa la sua parte e l’Azienda è sempre stata chiamata ad assumersi le sue responsabilità, soprattutto tenendo conto che la stragrande parte del personale postale ha anche assidui contatti con i clienti.

Le ultime novità sul piano della normativa sono che “… nella seduta del 15 settembre 2021, il Senato  ha licenziato in via definitiva il ddl n. 2382, di conversione, con modificazioni, del decreto-legge 23 luglio 2021, n. 105 https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/07/23/21G00117/sg, recante misure urgenti per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 e per l’esercizio in sicurezza di attività sociali ed economiche, su cui il Governo aveva posto la fiducia.

Il Governo nella sua riunione del 16 settembre 2021 ha definitivamente concluso il testo del nuovo Decreto sul “Passaporto sanitario verde” (comunemente “Green Pass”) rendendolo obbligatorio nei luoghi di lavoro Pubblici, nelle Aziende private e nel Lavoro privato con decorrenza dal prossimo 15 ottobre, un lasso di tempo che permetterà a tutti coloro che lo faranno di potersi agevolmente vaccinare contro il Covid19 per ridurne gli effetti negativi in caso di contagio e l’impatto delle cure necessarie negli ospedali, insieme a ciò sono stati stabiliti prezzi calmierati per i “tamponi” di controllo eseguiti nelle farmacie abilitate (8,00 euro sotto i 18 anni e 15 euro al di sopra).

In conclusione, l’unica alternativa per frequentare i luoghi sottoposti al vincolo del possesso del “Passaporto sanitario verde” resterà l’avere adempiuto alla vaccinazione Covid (tenere a mente l’arco di tempo della sua validità che assicura il possesso di un “Green Pass” valido), oppure l’avere effettuato un “Tampone antigenico molecolare” entro le 72 ore precedenti l’accesso, con esito negativo (oppure un tampone antigenico rapido entro le 48 ore precedenti l’ingresso), ovviamente di non comodo uso dovendolo ogni volta reiterare.

In allegato i richiami normativi sopra citati, il testo del nuovo DECRETO (vedi bozza in basso), ed il comunicato sindacale della Failp Cisal.

Dl greenpass 16-9-21        Nuovo comunicato green pass

 

LA COMMISSIONE ISTITUZIONALE PREVISTA SUI LAVORI GRAVOSI HA LICENZIATO IL DOCUMENTO TECNICO SCIENTIFICO CHE AFFRONTA TALE TEMA

Un documento tecnico scientifico sui LAVORI GRAVOSI da parte della Commissione tecnica istituzionale competente che ha licenziato il documento tecnico scientific, in allegato la nota stampa diffusa dalla nostra Confederazione CISAL

“Si è conclusa con l’approvazione del documento tecnico scientifico, la prima fase dei lavori sullo studio della gravosità delle occupazioni. La Cisal, sempre presente ai tavoli, esprime grande soddisfazione per l’attività svolta sinora dalla commissione tecnica che ha realizzato un egregio lavoro, grazie anche all’intervento degli Enti preposti (Inail, Istat, Inps) che hanno prodotto i dati tecnico-scientifici dai quali è stato possibile sviluppare la nuova graduatoria dei lavori gravosi. Durante i numerosi incontri sono stati approfonditi i vari aspetti previdenziali delle categorie professionali impiegate nello svolgimento delle lavorazioni gravose, in un’ottica di aggiornamento e miglioramento dell’impianto normativo di riferimento, estendendo ed adeguando l’APE sociale con la ridefinizione degli indici di gravosità, la semplificazione della normativa e l’analisi dei profili tecnico scientifici realizzati dal gruppo tecnico ristretto. La Cisal ha voluto evidenziare la condizione degli operatori sanitari e delle donne lavoratrici, in particolare delle donne monoreddito con figli, ribadendo l’opportunità di svolgere un approfondimento sulla loro condizione. Sono stati riportati nel documento di sintesi gli importi delle risorse stanziate per l’Ape sociale utilizzate negli anni precedenti e quelli delle risorse rimaste invece inutilizzate, aspetto che deve far riflettere tutti i soggetti preposti, auspicando in futuro di poter impegnare i fondi al fine di migliorare gli aspetti previdenziali in favore dei lavoratori. La Cisal sottolinea come il lavoro svolto, testimoni ancora una volta come il sistema partecipativo sia basato sul dialogo costante e sulla ricerca di soluzioni condivise.”

Nel sito web confederale CISAL  http://www.cisal.org  c”è il testo del documento approvato (la Commissione ultimerà i suoi lavori entro il 31 dicembre 2021, seguirà il documento finale che sarà inviato alle “Camere” in Parlamento.)