L’OTTO MARZO anche quest’anno si celebra la GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA. La ricorrenza che poteva fare dimenticare i sacrifici, le paure ed i decessi legati alla pandemia di SARS – CoV-2 che ha colpito molte famiglie, ora vede anche il mondo intero assistere all’ennesima sopraffazione di una GUERRA.

Una nuova tragedia sta causando mali, vittime e dolore colpendo anche una popolazione europea ed assistiamo sgomenti alle sue ricadute su intere famiglie, soprattutto sulle DONNE che cercano di sfuggire all’odio e di condurre al sicuro i propri figli.

L’OTTO MARZO di solito è anche una GIORNATA DI FESTA che celebra ed esalta il ruolo delle DONNE nella società, nel lavoro, nella vita di ogni giorno. Purtroppo dobbiamo constatare ancora realtà in cui la violenza e la sopraffazione svettano sulla ragione ed i buoni sentimenti, fra tutte c’è una frase detta da Anastasia (una giovane Donna ucraina) che resta scolpita: …“Stanno bombardando gli ospedali e i pullman che portano via dalla zona del conflitto donne e bambini…”

Che l’OTTO MARZO sia sempre la FESTA del RISPETTO e della non violenza verso tutti ed in particolare sulle DONNE. In ogni giorno, ogni dove, ogni luogo! “La logica diabolica delle armi si distanzia dalla gente comune che vuole la PACE”.

Immagina non ci siano nazioni
Non è difficile da fare
Niente per cui uccidere e morire
E nessuna religione
Immagina tutta la gente
Che vive in pace
(John Lennon)

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E da parte della nostra Confederazione Cisal riportiamo: 8 Marzo, la pace è Donna. Il lavoro è libertà. “La Pace è Donna. Forte. Disarmante. Determinata. Coraggiosa. Come solo una Donna riesce ad esserlo. Capace di guardare con il cuore e di tenere insieme i sogni e la concretezza. Anche con la terra che trema per le bombe. Anche quando non sa spiegare ai propri figli il perché di quei boati. Di quelle persone che scappano. Di quelle grida. La Cisal è al fianco delle Donne ucraine. Al fianco di tutte le Donne che devono combattere il doppio per vedersi riconosciuti i propri diritti. Al fianco delle Donne che ancora oggi sono costrette a scegliere se creare una famiglia o lavorare. Perché conciliare l’uno e l’altro resta un’eccezione. Non la normalità. Anche nel nostro Paese. Possiamo e dobbiamo fare di più. Occorre superare ogni barriera che impedisce l’accesso delle Donne con pieni diritti al mondo del lavoro. È questa, unitamente alla crescita dell’occupazione giovanile e nelle regioni del sud, una delle questioni più impellenti che le istituzioni, con il contributo determinante e responsabile delle parti sociali, devono saper affrontare. La pace è Donna. Il lavoro è libertà”. Francesco Cavallaro (Segretario Generale Cisal.