CameraDeputati

Il 26 marzo  si è concluso l’iter in Commissione e dopo il SI del Senato, anche la 9^ Commissione della Camera dei Deputati ha espresso il parere positivo agli schemi dei DPCM con l’aggiunta di alcune osservazioni: …”la 9^ Commissione (Trasporti, Poste e Telecomunicazioni), esaminato lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante determinazione dei criteri di privatizzazione e delle modalità di alienazione della partecipazione detenuta dal Ministero dell’economia e delle finanze nel capitale di Poste italiane Spa (Atto n. 77): premesso che  si prevede, in particolare, che l’alienazione possa essere effettuata, anche in più fasi, attraverso un’offerta pubblica di vendita rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti del gruppo Poste Italiane, e/o a investitori italiani e internazionali; premesso che il gruppo Poste Italiane S.p.A. ha un’importanza strategica per l’economia del Paese –  opera in una pluralità di settori, tra i quali sono inclusi servizi di pubblico interesse di rilievo strategico, come il servizio postale universale e la raccolta del risparmio postale – è necessario assicurare che la cessione a soggetti privati di una quota rilevante, sia pur minoritaria, del capitale di Poste Italiane S.p.A. non determini conseguenze negative in ordine al livello delle prestazioni inerenti il servizio postale universale e abbia luogo con modalità tali da fornire tutte le necessarie garanzie per quanto concerne la tutela del risparmio postale; ESPRIME PARERE FAVOREVOLE con le seguenti osservazioni:
   a) si garantisca che la cessione a soggetti privati di una quota del capitale sociale di Poste italiane non comporti riduzioni, sotto il profilo qualitativo e quantitativo, del livello delle prestazioni connesse allo svolgimento del servizio postale universale;
   b) si adottino tutte le opportune misure, sia con riferimento alla governance del gruppo, sia con riferimento alle modalità di svolgimento delle diverse attività in cui il gruppo è impegnato, che, in relazione alla raccolta del risparmio postale, forniscano le necessarie garanzie a tutela del risparmio stesso;
   c) anche in relazione alla realizzazione dell’operazione di cui allo schema di decreto in esame, si adottino le opportune iniziative per procedere in modo tempestivo alla definizione e stipula del contratto di programma tra il Ministero dello sviluppo economico e Poste Italiane S.p.A. per la fornitura del servizio postale universale relativamente al periodo successivo agli anni 2009-2011 e per rinnovare la convenzione tra Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. e Poste Italiane S.p.A. concernente la raccolta del risparmio postale, che è scaduta nel 2013;
   d) nella definizione delle modalità con cui sarà effettuata l’alienazione, si individui come prioritaria l’offerta pubblica di vendita rivolta alla generalità dei risparmiatori in Italia; si provveda altresì a definire in modo equilibrato la cessione delle azioni a dipendenti del gruppo Poste Italiane S.p.A.;
   e) si assumano da parte del Governo le iniziative, anche di carattere normativo, utili a permettere che il gettito derivante dalla cessione di una quota di minoranza del capitale di Poste italiane sia destinato, anche in considerazione della difficile situazione economica e finanziaria, a interventi che possano sostenere efficacemente il rilancio dell’economia, con particolare riferimento allo sviluppo della banda larga e delle reti di nuova generazione, ad investimenti infrastrutturali per le reti di trasporto, a interventi urgenti contro il dissesto idrogeologico”.