Donne e benessere sociale, l’Italia  collocata fra gli ultimi paesi europei. L’impegno del paese Italia per una pari opportunità fra uomini e donne, quando ci paragoniamo con l’Europa, rimane ancora tutto da verificare. Per questo la F.A.I.L.P., oltre a celebrare l’otto marzo come data di riferimento, per tutte le donne e lavoratrici, invita a contribuire concretamente: per rendere effettive le pari opportunità. Ad esempio, se prendiamo come riferimento una delle maggiori aziende italiane e cioè le POSTE ci accorgiamo che al di là dei buoni propositi condivisi nel CCNL di riferimento, inspiegabilmente da anni non si riunisce più l’Osservatorio Nazionale delle Pari Opportunità. Colpa di CHI ?  A dispetto di tutte le esternazioni sulle “Pari Opportunità” e degli OTTO MARZO, ponendo in stretta osservazione il confronto fra “donne” ed “uomini”, nell’ottica dell’utilizzazione del tempo libero – casa – lavoro, ne consegue che le statistiche danno la donna ampiamente svantaggiata. I dati ci dicono che giornalmente nel nostro paese la donna impiega più di cinque ore nei lavori di casa (pulizia e cura della casa, assistenza ai figli ed ai familiari, ecc…). Se a ciò aggiungiamo il tempo dedicato alla prestazione lavorativa effettuata per ottenere uno stipendio e reddito per contribuire che al sostentamento della famiglia (supponiamo sei ore al giorno) si arriva a coprire l’intero arco della giornata. Ed il tempo libero ? C’è voglia di osservare che nel lavoro ci possa essere parità di addetti, come accade in Poste Italiane dove le donne sono in numero ragguardevole (53%), nella realtà la DONNA rimane svantaggiata ! Per saperne di più invitiamo tutti a consultare il sito web www.oecd.org (organizzazione per lo sviluppo e la cooperazione economica) scaricando l’opuscolo “Country Snapshot Italy (fotografia del paese Italia) che contiene comparazioni, grafici e statistiche sull’Italia, in rapporto con gli altri paesi europei. L’Italia, nella classifica europea 2013, prendendo a riferimento anche il ruolo delle donne, viene comparata  all’’Europa secondo diversi indicatori del benessere e del clima nel paese, almeno nei seguenti settori: benessere soggettivo, istruzione e qualificazione, inclusione sociale, qualità ambientale, alloggi, sicurezza personale, lavoro e guadagni, impegno civico /governo delle istituzioni. Alla fine non ne usciamo molto bene … e se poi aggiungiamo i dati della disoccupazione e del rapporto occupazionale fra uomini e donne è anche peggio. Ci vuole ancora ben altro da fare, soprattutto prendere in considerazione un reale e concreto cambiamento delle politiche di welfare e del supporto alle famiglie. La F.A.I.L.P. c’è ed è aperta al contributo di tutti !