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Da alcuni anni Poste Italiane, in collaborazione con alcuni partner, ha avviato lo studio per realizzare un programma destinato ad incrementare il livello della sicurezza nel settore mobilità merci, con l’obiettivo di salvaguardare i lavoratori dal rischio infortunistico ed assicurare le condizioni di massima sicurezza dei mezzi di trasporto impiegati.

Il progetto nella sua prima fase di studio (2013) è stato gestito attraverso “Tutela Aziendale” ed ha coinvolto Poste Italiane, Enea, Bway, Mac & Nil, Auriga srl, Acp & Partners, Consorzio Interuniversitario Regionale Pugliese, Miur, Unione Europea-Fondo Europeo di Sviluppo Regionale. L’obiettivo che i vari partner si sono proposti è stato quello di realizzare sistemi integrati, attraverso soluzioni di innovazione tecnologica, in grado di diffondere le migliori pratiche atte a minimizzare l’impatto ambientale della flotta adoperata per il trasporto delle merci (recapito e logistica), migliorando i livelli di sicurezza sia degli Operatori (Portalettere), sia dei mezzi loro affidati.

In particolare è stata studiata la possibilità di sviluppare a livello di prototipo un sistema tecnologico in grado di attuare nuove procedure di logistica avanzata per le attività di smistamento e recapito delle corrispondenze, consegne di plichi postali, pacchi ed altri oggetti, tramite un numero limitato di motomezzi e quadricicli elettrici, attrezzati con dispositivi in grado di incrementare tutti i livelli della sicurezza aziendale (dall’operatore ai mezzi, alle merci). La fase di studio fra i partner (pressoché terminata) 33 mesi per la ricerca industriale e due anni per la formazione, ha consentito all’Azienda di attuare la prossima introduzione dei sistemi prototipo.

L’Azienda avvierà una fase sperimentale del progetto della durata di quattro mesi  da febbraio 2015 a maggio 2015 in CAMPANIA, CALABRIA, SICILIA, PUGLIA,  che sarà preceduta da una preventiva formazione per gli 80 Portalettere coinvolti (stili e comportamenti di guida sicura, valutazione rischi, cultura della sicurezza). L’O.P.N. (organismo tecnico paritetico) è stato informato del progetto, mentre la F.A.I.L.P. e le altre oo.ss. dovranno valutarlo in sede “politica”, allorché l’Azienda passerà all’attuazione, della fase di sperimentazione, per garantire le giuste condizioni di tutela dei lavoratori ed il rispetto dei principi normativi e contrattuali che regolano i rapporti fra le Parti (datoriale e sindacale). La F.A.I.L.P.  ha poi chiesto maggiori dettagli sui report delle riunioni periodiche del territorio (RR.LL.SS.), per avere cognizione di quanto avvenuto, al di là della semplice enumerazione delle stesse.

 

Osservatorio Paritetico Sicurezza 27 Maggio 2014