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Poste Italiane è una delle aziende che attualmente è oggetto di particolare attenzione, sia per l’evoluzione – ormai rallentatasi – del processo di privatizzazione (40% quote MEF), sia per la sua posizione all’interno del board “Alitalia”, in cui è chiamata a supportare l’eventuale accordo per l’ingresso di Etihad (accettazione di nuovi impegni finanziari, oltre al capitale già investito).

La quotazione parziale delle Aziende di Stato non è una novità per il mercato, perché negli anni trascorsi se ne sono viste tante e con vasti successi. Naturalmente il caso Poste Italiane è una cosa a parte, perché l’Azienda eroga un servizio pubblico con l’onere di dovere assicurare il Servizio Postale Universale in tutto il paese, a prescindere dalla profittabilità, secondo regolamenti emanati dalle autorità competenti, sia a livello europeo comunitario, sia con specifiche norme  italiane.

Le ultime indiscrezioni fanno emergere la necessità di un allungamento dei tempi del processo di attuazione della cessione di quote, che porterà (a nostro avviso) a sforare il mese di novembre 2014 per arrivare al 2015, ciò comporterà minori ricavi del Governo per le sue previsioni di riduzione del debito pubblico nel 2014.

Diversi i punti di vista:

– il Governo ha legiferato la cessione del 40% di quote di Poste Italiane e del 49% di Enav e prevede nel prossimo calendario ulteriori privatizzazioni di aziende compartecipate o detenute dallo Stato, per reperire fondi da destinare alla riduzione del debito pubblico, una montagna che cresce al ritmo di oltre otto miliardi al mese

– l’esternazione di una fonte autorevole quale l’AGCM suggerisce al Parlamento la necessità di incrementare il livello delle liberalizzazioni nel campo postale e di attuare separazioni societarie (vedi sito www.agcm.it), ma siamo dell’avviso che non se ne farà niente per non appesantire le condizioni in cui deve avvenire l’IPO di Poste Italiane, oltre ai rischi di compromettere l’attuale tasso di occupazione in Poste Italiane.

Intanto, ipotizziamo prossime iniziative nel campo della logistica di Poste Italiane, per rafforzare tale segmento, migliorare il servizio ed accrescere la potenzialità di Poste nell’e_commerce, il cui prossimo sviluppo potrà determinare ulteriori ricavi nei servizi postali.

In merito agli assetti interni del Gruppo, sta proseguendo il lavoro dell’A.D. Caio che ha inserito Paolo Iammatteo nel ruolo di “Assistente Esecutivo” (coadiva l’A.D.), mentre nella nuova funzione “Coordinamento dei Progetti Strategici” è stato chiamato Riccardo Capecchi (si occuperà di garantire la corretta declinazione operativa degli obiettivi del Piano Industriale supportando i team di progetto). Così prende corpo il nuovo assetto della “Corporate” che già dal 1 luglio ha registrato l’ingresso in Poste di Pierluigi Celli come “Senior Advisor dell’A.D”; le altre novità hanno riguardato la Divisione Posta Comunicazioni e logistica (Roberto Giacchi), il Governo dei Servizi Logistici (Gabriele Sigismondi), gli Affari Regolamentari e Istituzionali (Bianca Maria Martinelli), il Coordinamento IT di Gruppo (Anna Pia Sassano), Tutela Aziendale, i Servizi Postali, la Vendita Grandi Clienti e Pubblica Amministrazione, la Pianificazione Strategica ed il Controllo Interno.

Naturalmente prosegue l’ordinaria evoluzione dei servizi nelle funzioni di business, quali i Servizi Postali (Raccomandata Focus  e servizi per le Edizioni San Paolo, di cui illustriamo i contenuti), Uffici Postali Impresa (Sperimentazione nuovi corner P.I./PosteMobile/Assicurazioni – Riduzioni aperture nel periodo estivo/ricollocamento temporaneo del personale – Aggiornamento Rete Filatelia) di cui forniamo i contenuti negli allegati specifici.

Fra i tanti dubbi che stanno sorgendo c’è quello dell’efficacia dell’introduzione negli Uffici Postali di nuovo personale (esterno) con contratti di lavoro Part Time, come il nascere di ulteriori difficoltà causate della decisione aziendale sopravvenuta di allargare le aperture dei doppi turni negli uffici postali durante il periodo estivo, a fronte della diversa organizzazione del lavoro effettuata negli anni precedenti, che costringerà molti uffici ad aprire le saracinesche con poco personale/sportelli e scarsissime possibilità di trovare rincalzi fra gli uffici viciniori che  già hanno programmato le ferie estive.

Ma come vengono classificati gli uffici postali e quali parametri sopravvengono per l’applicazione del personale (direttori ed operatori di sportello, o commerciali)? La linea aziendale che si occupa di tutto ciò è quella di “Mercato Privati” ed ha come pilastri da una parte il CCNL dei dipendenti di Poste Italiane (art. 20) e dall’altra l’intesa del 12 dicembre 2012 che ha delineato i contorni dell’organizzazione degli U.P., mettendo in soffitta il sistema antecedente a “Matrici” per introdurre quello dei nuovi cluster costruiti sulla scorta di diversi indicatori (Rilevanza commerciale, Livello di Operatività, Complessità organizzativa) vedi allegato sottostante; da tutto ciò è emerso che la classificazione degli Uffici Postali individua quattro tipologie (Uffici Centrali – Relazione – Standard – Base) la cui revisione avverrà con cadenza biennale.

Gli uffici postali sono quindi classificati dal 2013 in cluster (come sopra) con l’intesa di procedere alla riclassificazione con periodicità (vedi allegati).

 

Raccomandata Focus          Servizio postale per Edizioni San Paolo       Sperimentazione Corner Impresa        Aggiornamento Rete Sportelli Filatelici        Allegato 4_Classificazione UP        Accordo Mercato Privati 12 dic. 2012        Scheda Failp Orari e Prestazioni Uffici Postali