Era stata prevista la garanzia del mantenimento dei posti di lavoro.A distanza di quattro mesi gli accordi sono stati stravolti.Addebitare alla TNT tutte le cause mi sembra quanto meno ingeneroso e fuorviante.

E’ mancato secondo la Failp-Cisal un ancoraggio serio e produttivo di effetti; un prosieguo delle trattative anche a livello ministeriale.Lamentarsi oggi per una questione già nota da tempo implica una serie di responsabilità ante accordo e post accordo.

Oggi si parla già di 300 lavoratori del Recapito Privato ( full-time) in esubero e 130 ( contatti a tempo determinato) non più rinnovabili. Agli incontri presso l’Azienda Poste la CISAL, nel mese di giugno, ha   opposto un netto rifiuto sull’andamento dell’espletamento delle gare di appalto ed un’ immediata risoluzione della questione esuberi con la formula del reintegro in Poste Italiane.Qualcuno ha proposto di spostare gli interventi operativi , ovvero la politica del rinvio: ciò non paga.

Mettere la testa sotto terra come gli struzzi e piangere sul latte versato come i coccodrilli ,è una politica miope, non realista, e di retroguardia!

Occorre riprendere il discorso presso i soggetti Istituzionali abilitati e presso le aziende interessate ( tutte, compresa Poste Italiane spa!), in un unico incontro politico.

Si parla di aprire un conflitto contro le aziende private, ci sembra pochino e riduttivo.