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La materia dell’introduzione in Poste italiane di un “Fondo sanitario aziendale” integrativo del servizio sanitario pubblico è ancora oggetto di esame in sede di “Commissione tecnica”, fra l’azienda Poste italiane e le organizzazioni sindacali.

E’ pressoché scontato che la scelta finale del soggetto erogatore delle prestazioni sanitarie sarà “PosteVita” .

E’ tuttora in corso l’esame e l’approfondimento del pacchetto di prestazioni che consentirà di potere offrire benefici economici ed alternative di cura ed assistenza sanitaria nelle strutture convenzionate, oltre che in quelle private e di rimborso delle quote delle prestazioni sanitarie private effettuate dai dipendenti di Poste italiane in servizio alla data di sottoscrizione dell’eventuale accordo che sarà incluso in un apposito articolo del nuovo CCNL in fase di elaborazione. Il Fondo sanitario trarrà la sua sovvenzione da parte delle aziende del “Gruppo Poste” che lo attueranno a favore dei loro lavoratori dipendenti e sono in studio alternative volontarie di iscrizione dei familiari e prossimi pensionati, previo versamento del contributo individuato.

Il sindacato, attraverso un “Comitato Paritetico dei garanti” monitorerà l’andamento della futura gestione dei piani sanitari che saranno individuati dalle Parti formulando eventuali modifiche / integrazioni, secondo l’evoluzione dell’andamento del “Fondo sanitario” e sarà consultato prima di qualsiasi ricaduta in materia di prestazioni e trattamenti relativi al Piano sanitario stesso.

I Piani Sanitari saranno finanziati dalle Parti datoriali ed offerti ai dipendenti in attività di servizio di Poste italiane (si sta studiando anche l’ipotesi di allargare il “FONDO” con versamenti volontari predeterminati alla platea dei familiari dei lavoratori dipendenti e pensionati futuri) e potranno offrire  prestazioni (cura e/o rimborsi) in diversi campi fra cui, solo a titolo esemplificativo: “GRANDI INTERVENTI CHIRURGICI”, la “DIAGNOSTICA ED ALTA SPECIALIZZAZIONE”,  “RICOVERI”, “INDENNITA’ GIORNALIERE”, “DIAGNOSTICA”, “VISITE SPECIALISTICHE”, “MAMMA E BAMBINO”, “PRESTAZIONI DI PREVENZIONE”…

Tutta la materia è attualmente in fase di studio e predisposizione in una “Commissione Tecnica” cui partecipa la F.A.I.L.P. insieme alle altre OO.SS. ed ai rappresentanti datoriali, le cui conclusioni saranno tradotte in un testo normativo che farà parte del prossimo CCNL ed in un accordo specifico che sarà accompagnato dall’individuazione dei “Piani Sanitari” e relative declinazioni.

FailpNews trattativa Poste Fondo sanitario

 

INCONTRO OO.SS. POSTEL DEL 27 LUGLIO

Il 27 luglio c’è stato l’incontro con Postel (Gruppo Poste) in cui ci siamo confrontati con la parte datoriale sulla situazione aziendale.

L’azienda nella sua relazione introduttiva ha fatto presente che occorre dare subito seguito a quanto rappresentato dal nuovo Amministratore Delegato in occasione della presentazione del nuovo Piano Industriale, per puntare ad un rilancio produttivo dell’Azienda che, negli ultimi anni, ha fatto registrare una riduzione di circa un terzo del fatturato aziendale.

L’azienda intende infatti realizzare questo rilancio attraverso la declinazione operativa del Piano stesso, manifestando la necessità di adottare da subito i necessari provvedimenti per contenere il disavanzo che si teme sia pesante per il 2016 e puntare, così all’obiettivo del pareggio nel prossimo anno.

Come Failp CISAL abbiamo ritenuto opportuno fare rilevare che, pur dando la giusta importanza agli interventi di risanamento finanziario, per assicurare la stabilità aziendale e la salvaguardia dei livelli occupazionali, abbiamo fatto presente, altresì, che riteniamo prioritario e dirimente, rispetto a tutte le altre questioni, assicurare ai lavoratori di Postel il Premio di risultato per l’anno 2016, nonché la riscossione nel prossimo mese di settembre 2016 del relativo acconto, come peraltro già avvenuto il 26 luglio 2016 in Poste Italiane.

Abbiamo inoltre sollecitato il confronto per una “revisione” dell’intero accordo di luglio 2015, alla luce dei mutati scenari di riferimento e dei forti disagi finora subiti dai lavoratori degli stabilimenti per le questioni ancora non risolte.

In proposito Postel ha assicurato, da parte sua, che renderà quanto prima noto il calendario lavorativo del mese di agosto, con la finalità di attenuare già da quel mese i forti disagi lamentati dai lavoratori degli stabilimenti.

Inoltre la direzione aziendale, stante l’attuale situazione, ha comunicato la disattivazione del turno notturno per i periodi dal 31 luglio al 06 agosto e dal 28 agosto al 03 settembre, con riposizionamento delle risorse sui turni rimanenti o fruizione di periodi di ferie.

I carichi produttivi previsti nelle tre settimane centrali di agosto richiedono di mantenere i tre turni di lavoro, per i quali auspichiamo anche la massima collaborazione per la gestione dei picchi di lavoro.

Comunicato Riunione Postel 27 luglio 2016

 

IL NUOVO PROCESSO DI QUOTAZIONE POSTE ITALIANE, PUNTI DI VISTA E LE OPINIONI DEL GOVERNO

La vera materia in cui si verificherà una persistente divaricazione dei punti di vista resterà certamente il nuovo processo di “cessione delle quote” del Gruppo Poste italiane, rispetto a cui il sindacato non è disposto ad effettuare passi indietro sui giudizi già espressi (cfr. doc allegato articolo), dopo l’ultima presa di posizione ben chiara degli Attivi sindacali unitari e di ciò si riparlerà certamente a settembre.

L’ulteriore collocazione delle quote di possesso di Poste italiane ex MEF, nelle intenzioni del Governo si inquadra nell’operazione più vasta della “Razionalizzazione della gestione delle società partecipate dal Ministero dell’Economia e delle Finanze”, tradottasi nell’Atto di Governo n. 297 discusso in Parlamento (a tale proposito nella WEBTV istituzionale c’è traccia dell’audizione del Ministro Padoan alle Commissioni riunite del Bilancio per la Camera e degli Affari costituzionali del Senato, di giugno scorso). Il parere espresso in Commissione sull’atto di Governo è stato favorevole con osservazioni e nel corso dell’audizione citata sono stati espressi concetti riassumibili nella volontà del Governo di razionalizzare la gestione delle società pubbliche partecipate (semplificazione e riduzione), così consentendo la riduzione della spesa pubblico, un recupero di efficienza e sostegno del finanziamento tramite strumenti di mercato, (es. operazioni di cessione quote 2015  dell’ENEL, del 35% circa di Poste italiane con l’OPV di ottobre scorso, dell’ENAV in corso di realizzazione, di una ulteriore cessione di quote di Poste italiane preventivata entro la fine dell’anno ed a seguire di quote delle Ferrovie dello Stato).  Nel corso dell’audizione citata è stato rammentato che con l’operazione Poste italiane dello scorso anno si è prodotta una riduzione di – 0,4% del rapporto debito/PIL del paese (operazione stimata di grande successo, che ha registrato richieste superiori del triplo rispetto all’offerta). 

Il 19 luglio 2016 presso la IX Commissione della Camera dei Deputati si è svolta l’ulteriore audizione del Ministro Padoan sul processo di ulteriore cessione delle quote di Poste italiane che fa seguito alle recenti audizioni delle OO.SS., il cui contenuto è visibile all’indirizzo web della C.D. http://www.camera.it/leg17/

Una delle connotazioni che rispecchia il punto di vista istituzionale (Governo) è che: il conferimento a Cassa Depositi e Prestiti della partecipazione in Poste italiane e la futura operazione di collocamento sul mercato non modificano la garanzia statale sul risparmio postale, né i termini della convenzione fra Cassa Depositi e Prestiti e Poste italiane per la gestione dello stesso, dal momento che il controllo di Poste non muta, permanendo in base a quanto rappresentato nelle mani dello Stato. Sotto l’aspetto industriale le operazioni in esame non modificheranno le strategie perseguite sia relativamente al mantenimento dei livelli occupazionali di Poste italiane, sia per quanto attiene alla piena operatività del servizio universale in linea con il mutato quadro legislativo regolatorio di riferimento. Con riguardo alla salvaguardia occupazionale, si precisa che sulla base dalla strategia che la società sta perseguendo di miglioramento della qualità e dell’efficienza del servizio postale, logistico e delle altre linee di attività bancarie e assicurative, non sono previste azioni di intervento sui livelli occupazionali esistenti che non siano esclusivamente concordate su base volontaria con i dipendenti interessati. Tali azioni saranno, inoltre, funzionali ad abilitare le politiche attive del lavoro previste dal piano industriale di Poste. Per ciò che attiene alla salvaguardia della piena operatività del servizio universale, lo stesso in linea con le strategie perseguite e richiamate sarà pienamente conservato ed efficientato allo scopo di assicurare un servizio qualitativamente sempre elevato ed incentrato sulle esigenze della clientela.

Ma le condizioni del mercato della Borsa italiana e non solo, nel 2016 ed in questi mesi non sono le stesse del 2015, poi si sottace il ruolo dell’interesse strategico di un’azienda come Poste italiane che presiede il servizio postale universale in tutta la penisola ed offre un servizio pubblico: non può diventare solo l’occasione per fare utili e ricavi da distribuire agli investitori privati, salvo ridurre prima o poi le prestazioni sulle spalle dei cittadini.

Il sindacato sta proseguendo in ogni sede le sue audizioni sui processi di ulteriore allargamento della “cessione quote” di Poste italiane, come avvenuto con i Gruppi e parlamentari che ne hanno fatto richiesta e presso le commissioni permanenti di Camera e Senato, analogamente in sede parlamentare hanno espresso le loro opinioni in audizione i soggetti aziendali e proprietari interessati; le tracce degli incontri si ritrovano nei siti WEB-TV delle “Commissioni” ottava e nona interessate, presso la “Camera dei Deputati” ed il “Senato”.

A tali riguardi, rappresentiamo che proseguendo negli incontri con le Autorità istituzionali e gli altri attori interessati a Poste italiane, abbiamo eseguito l’ulteriore audizione presso l’Associazione Nazionale dei Comuni d’Italia ANCI, per rappresentare la situazione aziendale e del Gruppo Poste, nonché la critica nei confronti del nuovo processo di cessione quote.

 

Schema privatizz.ne quota MEF in Poste        Articolo Cisal_Failp- SOLE     Comunicato unitario incontro Anci