Palazzoposte

Con il mese di settembre sono ripresi i percorsi societari, mentre il Governo sembra abbia rinviato, almeno per il momento, il percorso di una nuova cessione delle quote di possesso del Gruppo Poste italiane, già preventivata con il recente Atto emanato e di cui si aspettava la definizione dell’iter parlamentare, ma su cui incombevano difficoltà politiche e di Borsa (ultimamente l’altalena dei ribassi e rialzi in tutti i mercati non prometteva granché).

L’accantonamento momentaneo o definitivo dell’operazione “cessione” è in  fieri ma da qualche giorno autorevoli commenti apparsi in sedute pubbliche e riportati dalla stampa ne costituiscono una possibile riprova. Si tratta delle esternazioni di due “politici” (MEF e MISE) in alcuni consessi, che definiscono l’impossibilità di collocare una data per l’operazione di rinvio dell’IPO POSTE, ossia un eventuale suo accantonamento.

Adesso, tutti cercheranno di attribuirsi un titolo di merito, ma per quanto ci riguarda rammentiamo la dichiarazione tempestiva del segretario Generale F.A.I.L.P. in merito alla predetta operazione, apparsa ne “Il Sole 24 ore” (c.f.r. allegato).

 

OPERAZIONI DI RIASSETTO SU POSTECOM

Nel sito web di Poste italiane è apparso il testo del comunicato aziendale che riporta quanto approvato nell’ultimo CDA relativamente a due società del Gruppo Poste e cioè Postecom e Postel che si intitola: “Continua il programma di semplificazione societaria: il Consiglio di Amministrazione di Poste italiane approva l’operazione di riassetto societario di Postecom s.p.a. nell’ambito del gruppo”.

Si tratta di un progetto di scissione e fusione i cui dettagli sono leggibili nella nota stampa visibile all’indirizzo web (Link esterno) http://www.posteitaliane.it/ol/comunicatostampa che ci ripromettiamo di approfondire compiutamente per le eventuali ricadute.