Sciopero 04.11

Sindacati costretti a scioperare! Il 4 NOVEMBRE è la data annunciata per lo SCIOPERO NAZIONALE DEI DIPENDENTI DI POSTE ITALIANE, che comporterà la chiusura degli uffici postali ed il blocco delle attività laddove è prevista l’alta adesione dei lavoratori ormai stanchi di subire pressioni commerciali e dovere fare fronte ai disagi di un organico ridotto, a fronte del costante incremento delle tipologie dei servizi offerti e tutto ciò mentre persistono lacune nel settore “postale” per eccellenza di Posta, comunicazione e logistica.

L’ULTIMO COMUNICATO SINDACALE SULLO SCIOPERO DI SLP-CISL, SLC-CGIL, FAILP-CISAL, CONFASAL.COM e UGL-COM. 

Comunicato Stampa 3 Novembre 2016 – Uffici Postali chiusi, sciopero generale il 4 novembre. “Per fermare la privatizzazione di Poste Italiane. Per difendere in nostro futuro”.

Le Segreterie Nazionali SLP-CISL, SLC-CGIL, FAILP-CISAL, CONFASAL.COM e UGL-COM hanno proclamato lo sciopero generale in Poste Italiane Spa per l’intera giornata del 4 novembre 2016 con manifestazioni in ogni regione. A Roma è previsto un presidio di fronte al Mef e una manifestazione davanti la sede centrale di Viale Europa 175.

La decisione del Consiglio dei Ministri di quotare in Borsa un ulteriore 29,7% e del conferimento a Cassa Depositi e Prestiti del rimanente 35% del capitale, con l’uscita definitiva del Ministero dell’Economia dall’azionariato di Poste Italiane, muta completamente gli assetti societari e il controllo pubblico in Poste Italiane. Una decisione assunta a breve distanza dal primo collocamento azionario di oltre il 30% effettuato ad ottobre 2015.

Una privatizzazione che ha il solo fine di fare cassa e recuperare qualche miliardo di euro per “lenire” il debito pubblico, ma che non tiene in considerazione il ruolo sociale svolto da Poste Italiane sull’intero territorio. Già ora si assiste ai reiterati interventi di chiusura degli Uffici Postali nelle zone più disagiate e al recapito della corrispondenza a giorni alterni, scelta contestata recentemente dal Parlamento Europeo, compromettendo qualità del servizio offerto e la garanzia del servizio universale.

Le Segreterie Nazionali di categoria ritengono estremamente grave e antieconomica l’intera operazione di dismissione da parte dello Stato, in considerazione che dal 2002 ad oggi Poste Italiane ha sempre avuto bilanci positivi e versando consistenti dividendi al Ministero dell’Economia, quindi alla collettività, quale azionista di riferimento. Con questa operazione il governo viene meno, dopo 160 anni di Poste Italiane, al dovere di garantire alla cittadinanza e alle sue fasce sociali più deboli un servizio essenziale.

Lo Stato con la prima tranche collocata sul mercato lo scorso anno ha rinunciato ad una rendita vitalizia di circa 150 milioni di euro annui in termini di dividendi e la cifra si raddoppia se il governo ritira il decreto sulla privatizzazione. Una privatizzazione totale di Poste italiane mette in discussione non solo anni di sacrificio e di lavoro dei dipendenti profusi per darle una dimensione d’impresa tra le più importanti in Italia, ma anche il futuro svolgimento del servizio universale, l’unitarietà dell’Azienda e la sua tenuta occupazionale.

Privatizzare Poste Italiane, azienda che fa utili e offre servizi competitivi, può celare dietro una privatizzazione per togliere dal mercato l’unico concorrente scomodo delle banche, che oggi troppo spesso sono nell’occhio del ciclone della finanza speculativa. Attraverso Poste Italiane passa anche la democratizzazione del risparmio nel nostro Paese, per costi, trasparenza e rendimenti garantiti, con i suoi 500 miliardi di euro raccolti ogni anno dal risparmio postale negli oltre 13.000 Uffici Postali.

E mentre il management di Poste Italiane in questi giorni è impegnato in ulteriori acquisizioni societarie nel campo finanziario, la concorrenza continua ad erodere fette di mercato al suo core business tradizionale, vedi i competitors privati con il ritiro delle spedizioni nelle edicole e l’accordo sul pagamento delle bollette nelle farmacie.

Uno scenario che comporterà un’ulteriore chiusura di Uffici Postali con un impatto negativo sulle comunità locali e in una riduzione dei posti di lavoro.

Le Segreterie Nazionali esprimono preoccupazione sui rischi di una ulteriore privatizzazione di Poste Italiane e sulle conseguenti ricadute occupazionali. Per i sindacati sono a rischio almeno 20.000 posti di lavoro sia nel settore postale che nel finanziario. Queste le motivazioni che hanno indotto le Segreterie Nazionali a lanciare una fase di forte mobilitazione e di lotta che culminerà con lo Sciopero Generale del 4 novembre con manifestazioni e presidi in tutta Italia.

 

LE MANIFESTAZIONI SINDACALI IN TUTTA ITALIA

Nelle maggiori città italiane si sono svolte le manifestazioni sindacali relative allo sciopero nazionale del 4 novembre dei dipendenti di Poste italiane. In migliaia i lavoratori postali si sono radunati ed hanno sfilato per protestare e fare sentire il peso delle problematiche presenti nello specifico settore.

A Roma le OO.SS. hanno consegnato una nota unitaria diretta al Ministro Padoan presso il Ministero dell’Economia e Finanze (allegato il testo) “Roma 4 Novembre 2016 – Seconda tranche della privatizzazione del capitale di Poste Italiane Spa. Le scriventi Organizzazioni Sindacali hanno proclamato per la giornata odierna uno sciopero generale di tutti i lavoratori postali per protestare contro il piano di collocamento sul mercato di una ulteriore quota del capitale di Poste Italiane Spa. Riteniamo questa scelta sbagliata, anti economica e pericolosa per il futuro dell’Azienda e degli oltre 140.000 lavoratori. Nelle scorse settimane abbiamo illustrato le nostre posizioni alle competenti Commissioni di Camera e Senato, ai Gruppi parlamentari, ai partiti politici, alle altre Istituzioni interessate affinché si interrogassero sulla bontà della scelta messa in campo dal Governo. Cogliamo l’occasione del Sit in odierno davanti al Ministero per lasciare anche a Lei le nostre considerazioni, allegate alla presente, in merito alla ulteriore privatizzazione di Poste.

Le OO.SS. hanno poi manifestato nella mattinata del 4 novembre davanti alla sede centrale di Poste italiane all’EUR.

Nota OOSS unitaria al ministero 4 nov 2016

 

L’INTERVENTO SINDACALE PRESSO LA “COMMISSIONE DI GARANZIA SCIOPERI”: DALL’AZIENDA, “CONDOTTE ANTISINDACALI, PALESEMENTE LESIVE DEL DIRITTO DI SCIOPERO”

Sul versante aziendale si stanno moltiplicando gli interventi organizzativi tesi a minimizzare gli effetti dello sciopero proclamato dalle OO.SS. e si lavora per coprire le assenze dal servizio – prevedibilmente consistenti – anche con turni di straordinario e “precettazioni” a go-go.

Nel merito è opportuno precisare che il diritto di sciopero nel nostro paese è garantito dalla Costituzione italiana e dalla legge. In ogni caso c’è da rammentare che esistono principi, norme, giurisprudenza e sentenze che puniscono i comportamenti antisindacali in occasione degli scioperi, fatte salve le prerogative relative ai “servizi essenziali” nel settore dei “servizi pubblici”, ma nei  limiti di legge (consultare le specifiche normative presenti nel ns. sito).

Per questo è intervenuta la Segreteria Generale FAILP CISAL con una lettera di denuncia inviata alla “Commissione di Garanzia Scioperi” che riportiamo:

Roma 3 Novembre 2016 – “In vista dello sciopero generale proclamato per il giorno 4 novembre p.v. l’azienda ha disposto, unilateralmente, il comando di personale presso uffici non individuati dagli accordi regionali sottoscritti tra le parti per garantire, come previsto dall’attuale regolamentazione, le prestazioni indispensabili.  Nel contempo, come si evince dalla documentazione in vostro possesso, i responsabili aziendali a tutti i livelli hanno assunto una condotta antisindacale, palesemente lesiva del diritto di sciopero. La convocazione pervenuta alle OO.SS. nazionali solo in data 2 novembre, 48 ore prima dello sciopero, dove l’azienda si rende disponibile ad avviare un confronto necessario per rivedere “i criteri per l’assicurazione dell’erogazione delle prestazioni indispensabili in occasione di scioperi” è la conferma di un comportamento predeterminato in violazione di quanto previsto dagli accordi sottoscritti e tuttora vigenti. La condotta antisindacale da parte aziendale, a nostro avviso inopinabile, non si limita ai comandi illegittimi ma è suffragata ulteriormente da azioni deprecabili, condotte con ogni mezzo, volutamente intimidatorie nei confronti dei lavoratori con l’unico obiettivo di ridurre la partecipazioni degli stessi allo sciopero. In alcuni territori i comandi vedono coinvolti anche le RSU e i rappresentanti sindacali. Per quanto evidenziamo siamo a chiedere l’intervento autorevole e tempestivo da parte della Commissione”.  Intervento FAILP CommissioneGaranzia

Su internet sono presenti video relativi alle motivazioni dello sciopero del 4 novembre in Poste italiane, l’occasione che rappresenta una momento di riscatto nei confronti del management e della dirigenza che stanno trasformando gli assetti societari, allorché Poste italiane diviene sempre più “privata”.  Vai ai LINK…

https://www.youtube.com/watch?v=9p5AJWYklmY     https://www.youtube.com/watch?v=YaG6XxhUWP8

 

LE ULTIME NOTIZIE DEL VERSANTE AZIENDALE

Poste italiane S.p.A. ha reso noto che dal 28 ottobre sono iniziate le attività relative all’attribuzione delle azioni gratuite in favore degli aventi diritto…

E’ del 25 ottobre scorso che il comunicato societario è leggibile nel sito web di Poste italiane all’indirizzo internet http://www.posteitaliane.it/ , si tratta della possibilità di attribuire “azioni gratuite in favore degli aventi diritto, così come indicato al paragrafo 5.2.3.4 del Prospetto Informativo relativo all’Offerta Pubblica di Vendita e all’ammissione alle negoziazioni sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. di azioni ordinarie”. Gli interessati possono leggere il testo del comunicato all’indirizzo indicato.