recapito 2

Poste italiane, raschia il barile proseguendo nelle sue politiche di contenimento dei costi appesantendo la rete degli sportelli degli uffici postali.

L’azienda ha scelto di spostare i servizi delle consegne degli oggetti inesitati al domicilio dei destinatari dai centri di Posta, comunicazione e logistica (289 strutture PCL che ricevevano le inesitate provvedendo alla loro consegna sul posto) ampliando il numero degli uffici postali abilitati ad effettuare il servizio, cioè di fatto scaricando tali adempimenti su ulteriori 2.481 uffici postali che si aggiungeranno agli attuali 9.667 uffici che già li effettuano (con relativi impatti sul personale PCL da trasferirvi).

Il tutto, secondo il calendario deciso da Poste italiane, al di là di ogni opinione del sindacato, dovrà avvenire in tre step (non prima del 10 aprile in Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Friuli, Liguria, Valle d’Aosta).

Il secondo step partirà non prima del 10 maggio in Trentino Alto Adige, Abruzzo, Sardegna, Molise, Puglia, Piemonte, Sicilia e Basilicata; mentre il terzo step partirà non prima del 10 giugno in Veneto, Calabria, Lazio, Campania e Lombardia.

La nota aziendale di precisazione è pervenuta alle OO.SS. insieme alla decisione di avviare il progetto in ogni caso nei tempi contingentati previsti per la discussione relazionale ai sensi dell’Art. 2 del CCNL in vigore, cioè la procedura che regola i temi del confronto con le OO.SS prevedendo, in difetto di accordo, che le Parti assumeranno le proprie autonome determinazioni all’esaurimento della stessa.

Il 6 aprile l’azienda ha convocato le OO.SS. iniziando il confronto art. 2 e nell’incontro ha previsto che “… la riunione avrà ad oggetto gli effetti derivanti dallo spostamento delle inesitate dalla funzione PCL alla funzione MP;  in particolare il personale applicato alla consegna delle inesitate di cui all’elenco allegato alla nota stessa, sarà ricollocato nell’ambito delle lavorazioni interne”.

Il progetto introduce anche la nuova erogazione del servizio “CASE COMUNALI”, cioè ventuno centri PCL che continueranno a svolgere attività di “Casa Comunale” presso le città di Milano, Firenze e Genova dove proseguiranno le attività di distribuzione allo sportello degli atti relativi alle convenzioni stipulate con i rispettivi Comuni, non consegnando più le altre tipologie di oggetti inesitate.

Dunque, Mercato privati continua ad intrecciare i suoi servizi d’istituto (finanziari, di consulenza ed assicurativi, oltreché postali) con le attività di PCL che introdurranno volumi di oggetti postali in uffici i cui spazi l’azienda ritiene di avere riscontrato idonei (?). Ma tale idoneità rimane tutta da riscontrare, visto che spesso gli attuali uffici postali  presentano già una mole non indifferente di materiale cartaceo ammucchiato in scaffalature polverose ed a vista, con ovvie conseguenze sul microclima.

Una novità che l’azienda ha annunciato è l’adozione di un nuovo sistema di archiviazione degli oggetti negli uffici, mediante applicativo che abiliterà tutti gli sportelli degli uffici postali ad effettuare le consegne.

Ciò ovviamente impatterà sulla qualità dei servizi a denaro, poiché i clienti si troveranno in qualsiasi sportello ad attendere i tempi mediamente lunghi delle consegne degli oggetti postali inesitati, oltre alle ripercussioni relative alle modalità di custodia, sicurezza e protezione degli stessi e le difficoltà che scaturiranno circa l’osservanza delle procedure per le rispedizioni dopo i periodi di giacenza prescritti.

C’è da scommettere che in futuro a qualcuno verrà in mente di abilitare tutti gli sportelli degli uffici postali, anche quelli fino adesso riservati ad operazioni a denaro, all’accettazione delle corrispondenze e relativi servizi accessori…

La filosofia del progetto sposa l’obiettivo di contenere i costi di PCL riducendone il personale, giacché una buona parte delle risorse che attualmente sono dedicate alle attività di gestione delle corrispondenze  e dei pacchi inesitati dovrebbero transitare presso gli Uffici Postali, previa abilitazione e (prima o poi) professionalizzazione a tutte le attività di sportello.

E nel capitolo della gestione delle ricadute sul personale si stanno creando le maggiori difficoltà relazionali a causa dei dati scarsi forniti dall’azienda, a fronte delle richieste che abbiamo formulato per conoscere il numero delle risorse interessate, l’attuale collocazione, le procedure di riallocazione obbligatoria in Mercato privati, le conseguenze di carattere formativo, i tempi, ecc…

I particolari connessi al confronto relazionale in corso sono contenuti nelle note predisposte dal sindacato: comunicazione sindacale e diffida destinata alla Funzione Risorse Umane di Poste italiane (c.f.r. doc. allegati), che riscontrano un atteggiamento ostativo ad un costruttivo confronto fra le Parti in grado di assicurare certezze, trasparenza ed equità nel processo delle ricadute occupazionali relative al “cantiere” in corso.

Ed il tutto accade in concomitanza con quanto è stato svelato nella trasmissione TV “Mi manda RAI3” lo scorso 30 marzo relativamente al “Giallo delle notifiche postali” che ha affrontato il tema ed i dubbi suscitati dalle regole sulle notifiche adottate da Poste italiane (la trasmissione è visibile a circa metà filmato all’indirizzo internet http://www.raiplay.it/video/2017/03/Mi-Manda-Raitre). Sull’argomento che implica responsabilità dei MESSI NOTIFICATORI DI POSTE ITALIANE è intervenuta la FAILP CISAL con una specifica lettera che pubblichiamo, a tutela dei lavoratori e dei clienti di P.I. (c.f.r. doc allegati).

Comunicato incontro_Inesitate 6 04 17

Diffida OO.SS. Progetto inesitate

Nota Failp Cisal notificazione atti Equitalia

PROGETTO INESITATE_documentazione riunione 30 marzo 2017

Convocazione Poste incontro progetto inesitate

Progetto Inesitate_ricadute sulle risorse