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Con il primo incontro tenutosi fra i segretari generali delle associazioni sindacali maggiormente rappresentative in Poste italiane ed il nuovo amministratore delegato del Gruppo “Matteo del Fante” ha preso corpo la possibilità di riaccendere una stagione di dialogo sociale improntata al mutuo rispetto fra le parti, con la volontà di trovare possibili mediazioni sui relativi punti di vista.

Ciò che era mancata negli ultimi mesi era proprio la chiarezza nei rapporti, corollario della vicenda, mentre le diverse LINEE aziendali proseguivano nei loro solitari percorsi, nonostante qualche sonora smentita sfociata in articoli di giornali o nei media, ad incominciare dalla TV nazionale ed il programma “Report” (puntata del 29 maggio), ed il panorama delle vertenze scatenatesi nei diversi territori è stata la conclusione del pessimo clima aziendale.

Il cambio del timone nel Gruppo Poste è  stato accompagnato di fatto da una campagna pubblicitaria sull’investimento dei risparmi degli italiani nei “Buoni postali fruttiferi”, uno dei mantra del risparmio postale, negli ultimi anni messo in ombra dalle iniziative societarie a caccia del “Risparmio gestito”, più remunerativo ma altrettanto ed in qualche modo rischioso.

Nell’imminenza del prossimo incontro fra Poste e le OO.SS. calendarizzato per il 4 luglio da parte nostra, come di altre OO.SS. interessate ad affrontare tutti i temi vertenziali presenti in azienda è stato compilato un sommario delle criticità che stanno dando luogo alle vertenze (c.f.r. doc. allegato): in cima a tutto primeggiano situazioni relative alle scelte societarie organizzative di Posta, comunicazione e logistica e di Mercato Privati (es. organici, consistenze, pressioni commerciali, trasferimenti, ccnl, ecc…).

 

PRIMO INCONTRO OO.SS. E R.U.POSTE DELLA GESTIONE “DEL FANTE”, NULLA DI NUOVO AL “TAVOLO”

Il 4 luglio si è tenuta la prima sessione degli incontri programmati da Poste italiane e le OO.SS. dopo la riunione tenutasi con l’Amministratore Delegato; a dirla breve la fumata è stata nera perché al di là delle prospettive apertesi con l’a.d. non ci sono state sostanziali novità nella linea adottata dalle Risorse Umane rispetto ai problemi accennati dal sindacato, particolarmente per quanto attiene i processi di riorganizzazione non condivisi ed unilateralmente adottati dalla società.

Solo enunciazioni con poca sostanza finora su (riorganizzazioni, pdr, ccnl, criticità) tanto che le Organizzazioni sindacali hanno esternato in un comunicato unitario (c.f.r. doc. allegato) le loro preoccupazioni per la tenuta del tavolo negoziale, se da parte della società non ci sarà un’inversione di rotta.

Ecco il testo della nota sindacale unitaria. Roma 5 luglio 2017 – Si è svolta ieri con la presenza dei Segretari Generali la prevista riunione, concordata al tavolo dell’AD, sui molti temi sindacali e sulle molte criticità oggi presenti in categoria e sul territorio che stanno determinando una diffusa conflittualità nelle relazioni industriali e gravi sofferenze ai lavoratori ed ai servizi. Come noto avevamo da giorni comunicato con lettera ufficiale all’Azienda i temi per noi più importanti da affrontare ed avevamo altresì chiesto in modo formale la sospensione di ogni attività di riorganizzazione o di movimentazione di personale conseguenti a tali attività. Nel corso della riunione, che si è svolta con la presenza del responsabile RU, l’Azienda ha manifestato disponibilità a calendarizzare delle riunioni specifiche sui tre macro-temi al centro delle nostre rivendicazioni (criticità nelle relazioni industriali, progetti avviati in modo unilaterale, problematiche connesse alla forza lavoro – organici, trasferimenti, passaggi full time, CTD, sportellizzazioni ecc.) ma non ha accolto la nostra dirimente richiesta, condivisa anche da altra sigla, di contestuale sospensione dei processi di riorganizzazione in atto (in particolare quello delle inesitate che vede coinvolte molte regioni a partire da lunedì prossimo). A fronte di tale ingiustificata rigidità, che conferma nei fatti l’inaccettabile ed arrogante atteggiamento aziendale tenuto negli ultimi due anni, non abbiamo potuto far altro che dichiararci insoddisfatti e chiudere in modo negativo la riunione. Riteniamo molto grave il comportamento della dirigenza aziendale che nei fatti vanifica la disponibilità offerta dal nuovo Amministratore Delegato ad una ripresa del dialogo tra le Parti. Alla luce di quanto sopra si presenta assai difficile anche la ripresa del confronto sul CCNL che, come noto, si era interrotto per alcune inaccettabili pregiudiziali poste dall’Azienda nella fase finale della trattativa. Confermiamo pertanto il nostro giudizio critico sullo stato delle relazioni industriali ed il sostegno alle mobilitazioni oggi presenti nella maggior parte delle regioni.

Comunicato unitario ooss 4 luglio

 

ORGANICI E RISORSE UMANE UNA DELLE SOFFERENZE PRINCIPALI DEL “GRUPPO” POSTE

Il tema degli organici di Poste italiane è certamente particolarmente incisivo in un Gruppo che continua a falciare le sue risorse in cambio di manciate o spiccioli di assunzioni fatte con il sistema dei Contratti a Tempo Determinato, meno impegnativi, meno costosi, privi di riscontro sulle premialità di settore o per la mancata applicazione del PDR a tale categoria (ne stiamo per chiedere il riscontro nel prossimo accordo).

Oggi Poste italiane, ma lo fa da mesi/anni, assume solo tramite contratti di lavoro flessibili senza chiarezza nel rapporto coniugato con le OO.SS., per lo più si tratta di assunzioni con contratto a tempo indeterminato, in ultimo mediante il contratto a tutele crescenti, ma chi ha lavorato per tre, quattro, cinque mesi, ricevendo professionalizzazione e competenze anche in settori delicati dell’azienda, non ha nessun riscontro su un futuro stabile, per non parlare del cappio apposto ai contratti di lavoro Part-Time, che molti chiedono invano di trasformare a tempo indeterminato, senza alcun positivo riscontro e nonostante le nostre pressanti richieste di affrontare l’argomento.

I tempi sono ormai maturi per stabilire in Poste italiane un percorso chiaro su come si entra in azienda e possibilmente con la prospettiva futura di potere convertire il proprio contratto di lavoro flessibile o temporaneo in un rapporto di lavoro a tempo indeterminato; l’attuale organico postale è fatto anche di personale con età matura, vedreste mai un / una portalettere di 70 anni in giro per la città su un motorino, oppure sportellisti settantenni, con la prospettiva di vedere ogni anno allontanarsi la pensione ?

Ed il LAVORO AI GIOVANI, con le politiche cieche del risparmio sul costo del lavoro / organici, quando arriverebbe mai ?

I numeri parlano chiaro: nel 2009 l’organico di Poste italiane era costituito da 151.266 risorse con contratto a tempo indeterminato, più 139 contratti di inserimento, più 36 contratti di apprendistato, per un totale di 151.441 contratti di lavoro stabili, cui si aggiungevano 2.756 rapporti di lavoro flessibili (2.621 CTD + 135 Somministrati ed in conto fine anno l’organico medio del “Gruppo” era costituito da 154.197 risorse).

La F.A.I.L.P. ha fatto il conto di quanto abbiamo perduto per strada, sì è vero che sono calati volumi di traffico nei servizi postali (perduti anche a favore dei privati concorrenti per incuria nello svilupparli), ma sono cresciuti i servizi finanziari e siamo la più grande “banca” territoriale per numero di sportelli con 12.845 uffici postali.

E l’organico del Gruppo Poste italiane, fra pensionamenti, uscite ed esodi volontari anticipati, alla fine del 2016 si è già ridotto a 141.246 risorse (dato medio) così costituito: 136.658 risorse a tempo indeterminato (-14.608 in 9 anni) a cui si aggiungono 32 contratti di apprendistato per un totale di 136.690 risorse stabili, cui vanno aggiunte 4.556 risorse assunte con contratti di lavoro flessibili (+1.800 rispetto al 2009 di cui 4.545 sono CTD) che fanno un totale forza lavoro medio di 141.246 risorse.

L’organico del Gruppo Poste italiane dal 2009 ad oggi si è praticamente ridotto di 12.951 risorse comprensive di contratti flessibili a tempo determinato, lavoro part-time e qualche spicciolo di apprendistato.

La situazione della capogruppo Poste italiane S.p.A.,  non è oggi diversa è passata da 148.126 risorse a tempo indeterminato nel 2009 (627 Dirigenti, 5.750 Quadri A1, 8.119 Quadri A2, 127.487 Livelli B-C-D, 6.143 Livelli E-F), cui vanno aggiunte 2.569 risorse con contratti flessibili per lo più CTD che fanno un totale di 151.441 risorse, alle attuali (dato medio dicembre 2016) 132.550 risorse a tempo indeterminato (132.550 stabili, di cui 608 Dirigenti, 6.489 Quadri A1, 8.248 Quadri A2, 116.200 Livelli B-C-D, 1.005 Livelli E-F), cui si vanno ad aggiungere 4.378 risorse assunte con contratti di lavoro CTD.

Adesso, soltanto nel periodo estivo e fino a gennaio 2018 l’azienda ha programmato ben 4.111 assunzioni con contratti a tempo determinato, forse supereremo a fine anno il dato delle risorse flessibili dello scorso anno. E allora è tempo o no di fare chiarezza ?

Temi vertenziali di attualità

Sospensione processi riorganizzativi

Incontro OOSS_AD del 13 Giugno