Il D.D.L. Stabilità 2015, le misure al vaglio del Parlamento, dalla crescita, all’occupazione, al lavoro, al welfare
Il DDL di Stabilità per il 2015 è all’ordine del giorno ed all’attenzione di tutti i mass media che, a seconda della loro appartenenza ideologica o di colore, ne danno contezza spiegandolo ed analizzandolo con minuzia e vivace spirito critico.
E’ ben strano che a fronte degli orrori del passato e delle inequità che si sono succedute nel tempo, si scoprano soltanto adesso alcuni limiti dell’economia e degli effetti di una globalizzazione selvaggia fondata su teorie che sono state ben celebrate e considerate come la panacea di tutti i mali, a partire dagli anni 2000.
Ai lavoratori interessano poco le teorie filosofiche, da qualunque parte esse provengano, perché hanno spirito pratico e poco tempo da dedicare alle infinite discussioni in cui spocchiosi “esperti” mostrano di avere sempre le migliori soluzioni possibili (spesso a chiacchiere…) ed il dibattito si fa molto più arduo qualora si parli di azioni di contrasto (scioperi o altre azioni di lotta a spese dei lavoratori).
L’Italia, pur avendo avuto Governi di ogni colore, non è mai riuscita a stendere un programma di interventi di lungo periodo capaci di frenare l’enormità della spesa pubblica, particolarmente quella improduttiva che ci sta affogando e di modernizzare il paese ripulendolo dalle scorie del malvezzo e del lerciume che si riscontro in alcuni diffusi comportamenti, nonché la perniciosità della burocrazia, mentre imperversa implacabilmente la speculazione della “finanza” capace di mandare a picco un paese e tutti constatiamo che l’unica cosa che finora è sopravvissuta è il malaffare, specie quello che si annida nei meandri della politica e del suo codazzo di frequentatori.
Noi, facciamo nostro il pensiero espresso dalla Confederazione di cui siamo parte, cioè: “Basta manovre lacrime e sangue, il cui unico effetto è l’impoverimento di lavoratori e imprese. È ora di ragionare in termini innovativi, superando storiche contrapposizioni che sono ormai puramente ideologiche. In questo modo, il Governo smetterà di leggere, nel confronto con le organizzazioni sindacali, possibili limiti all’agibilità politica. Solo la discontinuità rispetto all’approccio tradizionale può restituire al sindacato un ruolo socialmente utile, che dia un contributo costruttivo all’azione politica del Governo”.
Nel dare dunque notizia del DDL di stabilità 2015, firmato dal Presidente della Repubblica, oggetto di approfondimento nella Commissione Lavoro e dell’approvazione presso la Camera dei Deputati con poche modifiche sul testo originario, ci limitiamo a mettere in luce alcuni capitoli i cui effetti possono interessare particolarmente proprio i lavoratori e le loro famiglie (poche chiacchiere, ci interessano i fatti…).
Tasse – Lavoro – Welfare ! Questi i principali capitoli che riguardano il lavoro (crescita, sviluppo, occupazione, impresa), il sostegno alle famiglie ed il welfare.
Gli 80 euro mensili attribuiti al lavoratori con i requisiti preventivati (redditi compreso fra 8.000 e 24000/26.000 euro annui, pari a circa 10 mln di lavoratori), diventano strutturali e confermati per il 2015 come detrazione (ma l’Europa li considera maggiore spesa)
Il T.F.R. dei lavoratori potrà essere riscosso in quota parte o integralmente in busta paga da marzo 2015 a giugno 2018 (a richiesta con scelta irrevocabile ed anzianità di almeno sei mesi di servizio – esclusi lavoratori del pubblico impiego, domestici ed agricoli), ma alle cifre riscosse sarà applicata la tassazione ordinaria, in luogo di quella agevolata prevista a fine lavoro
Sulle rendite derivanti dai Fondi Pensione (compresa la previdenza complementare) si applicherà la tassazione del 20% e sui redditi derivanti da rivalutazioni dei fondi per il TFR la tassazione passa dall’11 al 17%
Finanziamento di 2 miliardi al jobs act per il sostegno della riforma del mercato del lavoro e del sistema degli ammortizzatori sociali, anche in deroga. Le imprese che assumeranno nel 2015 a tempo indeterminato beneficeranno dell’azzeramento della contribuzione per tre anni fino all’importo massimo di 8.060 euro, finanziati con uno stanziamento di 1 miliardo, più 500 milioni per il 2018; dovrà sostenere le politiche di crescita delle imprese che saranno incentivate ad effettuare nuove assunzioni (previsione di 790.000 nuovi contratti a zero contribuzione, più 210.000 con minore tassazione fino ad 8.060 euro)
L’imposta dell’IRAP (imposta regionale attività produttive) nel 2015 viene sgravata (deducibilità) dalla componente del lavoro (l’aliquota tornerà al 3,9% già da quest’anno)
Per tutti i nuovi nati (o le adozioni) dal 2015 al 2017 è previsto un contributo o bonus di 960 euro all’anno (da richiedere all’INPS) suddiviso mensilmente (80 euro mese) fino a tre anni di vita/adozione dei bambini, ma a condizione che il reddito familiare non superi i 90.000 euro fatte salve le famiglie che avessero già 4 figli (la misura si aggiunge al bonus Irpef già previsto per le famiglie con reddito medio/basso fino a 26.000 euro)
Stanziati 298 mln di euro nel 2015 per interventi a favore dell’istituto della famiglia – Stanziamento di 1 miliardo per la “BUONA SCUOLA” e stabilizzazione degli insegnanti precari – Stanziamento di 300 mln di fondi destinati a Ricerca e Sviluppo (crediti d’imposta al 25%, fino al 50% per le università ed enti di ricerca dal 2015). Conferma degliecobonus nel 2015, (aumento aliquote detrazionefiscale per ristrutturazione/efficientamento energetico degli immobili)
Taglio del finanziamento ai Patronati (previsione di 150 mln di euro in meno dei trasferimento dallo Stato)
Tagliati 4 miliardi di finanziamento alle Province ed ai Comuni ed un taglio lineare ai ministeri (1 mln e 500 mln alla Difesa)
Sostegno alle Partite Iva con un forfait unico al 15% (artigiani e micro-imprese con ricavi fino a 40.000 euro)
Chi possiede due pensioni INPS ed INPDAP riscuoterà gli assegni il 10 del mese, invariati i tempi per gli altri pensionati
Incominciamo ad approfondire gli argomenti a partire dal TFR pubblicando la scheda predisposta all’uopo, che analizza cosa il Governo propone e mano a mano arricchiremo questa sezione con altre illustrazioni dei provvedimenti e dei loro possibili effetti/convenienza.
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