Poste, nuovi orari degli uffici postali in sperimentazione, l’orario traslato anziché immettere personale,
Con una nota del 31 agosto Poste italiane ha informato le Organizzazioni Sindacali che dal prossimo mese di ottobre l’Azienda intenderebbe adottare tre nuovi orari di servizio/lavoro per il personale in servizio nei maggiori uffici postali di alcune regioni delle Aree Territoriali (Centro, Nord Ovest e Sud) coinvolgendovi una trentina di U.P.
Si tratterebbe di sperimentare tre modelli di orari di lavoro in una selezione di uffici postali a doppio turno nelle Filiali di Milano 1 e Milano 5, nella Filiale di Roma Centro e nelle tre Filiali di Napoli (1,2,3) applicando una percentuale di personale tra il 20 ed il 30% dell’organico O.S.P. presente negli uffici, in orari di servizio traslati o doppiati, per sostenere l’afflusso di clienti negli orari di maggiore traffico, sottraendo tali risorse da eventuali “distacchi” (applicazioni temporanee) presso uffici postali standard.
Invero, le prestazioni di Mercato Privati non sono certo al TOP e nel primo semestre dell’anno 2018 i tempi di attesa negli uffici postali hanno manifestato un incremento, a discapito dell’interesse della clientela, parallelamente è diminuito il numero di clienti serviti entro 15 minuti (-1,2%). Infatti l’attesa dei clienti negli uffici è passata da 7,79 minuti dell’anno 2017 ad 8,17 minuti nell’anno 2018, ciò ovviamente applicando medie ponderali, giacché poi le cose variano da un ufficio postale all’altro e da una zona geografica all’altra.
La realtà è che servirebbe più personale negli uffici postali, visto che il tempo non è una variabile gestibile secondo gli umori di turno.
Purtroppo la filosofia della ricerca della massimizzazione dei guadagni, soprattutto dei ricavi ipotizzati come traguardi da raggiungere per incrementare gli utili destinati a remunerare le quote di possesso degli azionisti, possono anche essere un intralcio che pesa poi nella resa della qualità e del clima di lavoro, oltre che nei servizi.
L’attualità ci dice, leggendo il bilancio aziendale semestrale del 2018: “I costi del personale sono scesi del 3,0% rispetto al primo semestre 2017, grazie ad una riduzione dei dipendenti e a partite non ricorrenti. La riduzione del numero medio dei dipendenti evidenziata nell’ambito del piano Deliver 2022 continua, con il calo di questi ultimi a 135.284 nel primo semestre del 2018, rispetto a 137.970 nel primo semestre del 2017. Nel 2018 circa 2.700 FTE in meno rispetto all’esercizio 2017.
Invece incrementare il numero dei dipendenti nei settori a contatto con la clientela, primo fra tutti il Front end degli uffici postali, sarebbe concretamente un buon risultato per il paese; non basta la fantasia negli orari per soddisfare il cliente in tempi coerenti con le sue aspettative.
In allegato le note pervenute dall’Azienda: