Lavoro, occupazione, nuove regole, passa 165 a 111 l’emendamento del Governo (Jobs Act) al Senato
Sembra di assistere all’ennesimo dibattito “lunare”, tutti concentrati nell’osservazione del nuovo “moloch” orrido per taluni, interessante per altri, o addirittura indispendabile per ridare fiato all’Italia.
La realtà del nostro paese vede circa 4 milioni e mezzo di italiani residenti all’estero metà dei quali in America e gli altri in buona parte in Europa, una disoccupazione stratosferica rispetto agli anni ante-crisi ed un dato dei disoccupati Giovani (15-24 anni) nell’ordine del 44% rispetto al 55,7% degli occupati in Italia (dati istat di agosto scorso).
Le famiglie decrescono e la natalità è minima (crescere figli costa…). Quale futuro è riservato ai giovani senza speranza di potere trovare un’occupazione stabile in Italia e cosa stiamo ancora aspettando per rimediare ? Mentre infuria la polemica sul lavoro e le sue regole, molte imprese si trasferiscono all’estero dove il costo del lavoro è minore ed è più semplice “fare impresa”; pertanto c’è ancora meno occupazione in Italia e le vicende che hanno visto la FIAT internazionalizzarsi sempre più per guardare con maggiore attenzione all’estero non sono forse uno specchio del paese ?
Lobby Sì o lobby NO, cosa gira intorno alle polemiche interessate dei vari stackeholder che gravano intorno al pianeta a due facce Economia e Lavoro ?
Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha riunito tre + 1 sindacati dimenticandosi di valutare attentamente il loro grado di rappresentanza reale, tantè che la CISAL ha fatto sapere: “Non è un bel gesto”, come ha commentato il Segretario Generale Francesco Cavallaro. “Non lo è in assoluto e contraddice lo stesso Premier, che lamenta un deficit di democrazia sindacale nel nostro Paese e per questo sostiene la necessità di una legge sindacale”. E sul fatto è già stata presentata un’interrogazione parlamentare !
Alla fine di una infuriata seduta notturna i nostri senatori divisi fra i vari partiti, l’otto ottobre (165 voti a favore contro 111), hanno comunque approvato il maxiemendamento che il Governo ha portato in Assemblea in sostituzione del DDL (Atto Senato 1428), cioè la Delega al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell’attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro.
Che si tratti di argomenti importanti è vero, che ci sia bisogno di semplificare la giungla dei contratti flessibili e delle centinaia di regole che riguardano il lavoro riunendole in un unico testo pure, ma è altrettanto vero che vanno affrontati nell’interesse di CHI il lavoro ce l’ha, ma anche di CHI il lavoro non ce l’ha e comunque nelle attuali condizioni non lo trova ed occorre farlo con serietà.
Qualche giorno fà Poste Italiane ha chiuso la pagina on line in cui si trovavano aperte oltre un migliaio di posizioni fra Portalettere e Smistamento (possibilità di proporsi per accettare un contratto a tempo determinato fino ad un massimo di 3 mesi) e chissà quanti vi hanno aderito, per consigliare di chiudere l’offerta durata solo poche giornate, mentre da più parti (giornali, siti internet, ecc… si riportava tale notizia come possibilità di una occupazione stabile (quale stabilità se dura solo per max 3 mesi ?).
C’è veramente di che dire e tanto da fare per tutti, auspicabilmente con serenità, partecipazione, spirito costruttivo e senza inutile intolleranze !
Nella prossima settimana in Poste Italiane sarà fatto il calendario degli incontri di relazioni industriali nazionali sui vari temi all’ordine dal giorno: dall’occupazione ai servizi e via via fino al CCNL (la F.A.I.L.P. è pronta a parteciparvi dando il suo importante contributo, come sempre).
E’ auspicabile che il Governo del paese e CHI ci rappresenta facciano altrettanto per quanto di loro competenza, non c’è tempo da perdere !