Corte dei conti

Quando i nodi vengono al pettine… Il mese di marzo 2015 sarà cruciale per Poste Italiane, sia nel campo dell’analisi, sia in quello dello sviluppo, giacchè stanno venendo al pettine le conferme sullo stato dell’azienda, con le sue difficoltà e le analisi sugli anni passati. E’ una fortuna o una sfortuna, che la Corte dei Conti analizzi le condizioni della varie imprese a partecipazione statale con il ritardo di oltre 1 anno, perchè la Magistratura contabile – nel prendere in esame il Gruppo Poste Italiane – ha recentemente concluso la sua determinazione e relazione della “Sezione del controllo sugli Enti, sul risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria di Poste Italiane S.p.a. per l’esercizio del 2013”, in cui non ha mancato di sottolineare vari aspetti.

Il problema non è solo quello della tempestività del controllo sugli enti pubblici, ma dell’efficacia di esso allorché il risultato delle analisi arriva con oltre 1 anno di ritardo, che in termini di economia aziendale e globale pare essere un’eternità. Ma questo tema investe soprattutto lo Stato che esercita i suoi poteri con una burocrazia elefantiaca e mezzi inadeguati rispetto ai tempi di oggi. Intanto, un primo dato dell’analisi del controllo effettuato sulla gestione di Poste Italiane è che l’ammontare dei compensi erogati ai membri dei Consigli di Amministrazione e dei Collegi Sindacali delle società controllate si è mantenuto in linea con quello dei due esercizi precedenti (2013 sul 2011 e 2012, nonostante il calo registratosi in alcune Aree di business).

Non apparrebbe forse una buona notizia agli occhi dei più attenti osservatori, tenuto conto che il sistema premiante dei lavoratori è legato al raggiungimento di soglie predeterminate di risultato e che forse al giorno d’oggi nel gangli dello Stato sarebbe auspicabile essere più morigerati, atteggiamento da spalmare anche sulle società controllate.

L’Assemblea degli Azionisti il 2 maggio 2014, ha stabilito di destinare l’utile d’esercizio di Poste Italiane S.p.A. di 708, 1 mln. Quanto alle destinazioni, fra le altre cose registriamo che 174,0 mln di euro sono andati all’Azionista a titolo di dividendo; “quanto ai restanti € 334,0 mln a completamento dell’utile dell’esercizio, l’Assemblea ha stabilito di distribuire € 325,9 mln all’Azionista a titolo di dividendo e l’importo di € 8,1 mln a Risultati portati a nuovo”.

L’analisi della CDC prosegue sottolineando la complessiva contrazione del 3,0% dei Ricavi da mercato e con riferimento ai Servizi Postali la complessiva flessione del 6,2%, rilevando la contrazione dell’8,0% dei ricavi da mercato: in linea invece i Servizi di BancoPosta. La flessione dei volumi nei Servizi postali è stata del 9,0% (410,2 milioni di minori invii) risentendo fortemente della progressiva digitalizzazione e della “generale diminuzione della domanda di prodotti e servizi, aggravata dalla pressione competitiva da parte di operatori postali internazionali”.

Quì ci fermiamo perchè la lettura dell’intero documento della Corte dei Conti può essere effettuata nel suo sito web: http://www.corteconti.it/export/sites/portalecdc/_documenti/controllo/sez_controllo_enti/2015/delibera_17_2015.pdf

Il comunicato stampa della CDC, fra l’altro, così recita:

“… A livello di Gruppo si registra un utile di esercizio di 1.004,9 mln di euro (inferiore di 27,6 mln rispetto a quello del 2012) al quale contribuisce per la gran parte l’apporto dell’Area Servizi Assicurativi. Di contro, la perdurante contrazione dei volumi e dei ricavi della corrispondenza tradizionale appare destinata ad incidere negativamente anche sul bilancio del 2014, come risulta dalla “semestrale” 2014 della Società.  Anche per il 2013 il tema delle dinamiche concorrenziali nel settore postale è stato oggetto di valutazione da parte dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che ha ribadito la necessità di ulteriori interventi normativi, al fine di assicurare l’effettiva apertura del mercato. L’Autorità di regolamentazione del settore postale (AGCom) ha invece posto l’accento sui possibili meccanismi regolatori da adottare nell’ambito del servizio di recapito, al fine di favorire la concorrenza in tutte le fasi della filiera, consentendo agli operatori condizioni di accesso. Particolare attenzione richiedono le problematiche riconducibili al funzionamento delle strutture territoriali dei processi postali, per il permanere delle criticità già manifestatesi nei periodi precedenti, cui il management ha contrapposto il potenziamento dei sistemi di controllo mediante iniziative di sensibilizzazione dei responsabili dei Centri di recapito e verifiche esterne sull’operatività dei portalettere. Nel settore dei servizi finanziari – che conferma anche per il 2013 la sua redditività – l’accresciuta complessità della normativa di riferimento (antiriciclaggio, contrasto al finanziamento del terrorismo, trasparenza e correttezza nei rapporti con i clienti ecc) continua a richiedere una intensa attività di adeguamento degli assetti procedurali, con il perdurare di situazioni di incompletezza e ritardi, che necessitano di forti accelerazioni ai fini di un completo allineamento.  La Corte raccomanda il massimo impegno della Società, per l’adozione di idonei, definitivi interventi atti a fronteggiare tali problematiche, di rilevante impatto sotto diversi profili. La società ha dato impulso alle attività propedeutiche alla definizione del processo di privatizzazione avviato dal Governo, che per Poste italiane S.p.A. prevede l’alienazione fino ad un massimo del 40% della quota di partecipazione detenuta dal Ministero dell’Economia e delle Finanze”.

IL NODO DEI SERVIZI POSTALI: ALTI COSTI  E BASSI RICAVI

L’argomento Servizi Postali, insieme a quello del processo di privatizzazione di Poste Italiane rimane dunque all’ordine del giorno, sia nei rapporti con il sindacato  (l’ultimo incontro fra Azienda ed OO.SS. si è tenuto lo scorso 5 marzo a completamento del confronto iniziato sul Piano Industriale Poste 2020 con l’A.D. Caio, con una serrata analisi in 43 schede dello stato di S.P., che illustrano la condizione di tale segmento di business dal punto attuale di partenza al 2020, dai costi ai ricavi, all’analisi organizzativa dello stato attuale,  con il relativo piano di azione predisposto dall’attuale management e la prospettiva condivisa di un confronto aperto con le organizzazioni sindacali). E non sembrano essere solo rose e fiori, anche se i progetti aziendali saranno orientati all’investimento (oltre 500 mln di euro) e sviluppo, per favorire l’inversione di tendenza mediante una radicale riorganizzazione dell’attuale offerta tariffaria e delle modalità di copertura del territorio.

Il fatto è che dopo svariati processi di riorganizzazione nei servizi postali non si sono ottenuti i risultati sperati e che  serve un cambio di passo; intanto occorre prendere atto della realtà e cioè che i volumi delle corrispondenze continueranno a decrescere nei prossimi anni, sia nel settore privato, sia in quello commerciale per l’inevitabile progresso della tecnologia e l’evoluzione dell’elettronica nella comunicazione. Poi occorre affrontare il toro per le corna e comprendere che la sfida dei maggiori operatori postali privati a Poste Italiane sta determinando risultati apprezzabili a discapito dell’operatore dominante che ha ricevuto l’onere/occasione di potere gestire il Servizio Universale fino al 2026 (sempre che qualcuno non decida di abbreviare il termine di 15 anni concesso su cui c’è grande polemica).

Spulciando il sito web di NEXIVE (forse il maggiore operatore postale privato nel mercato nazionale ed ex TNT) leggiamo che ogni giorno  oltre 30.000 operatori business in Italia fra banche, compagnie assicurative, aziende dei settori media e tlc, utilities, PMI e numerosi Enti della Pubblica Amministrazione scelgono ogni giorno Nexive , “alla base di tale successo, la capacità di sviluppo di servizi a elevato contenuto tecnologico e una piena integrazione di tutte le fasi sottostanti la produzione e la distribuzione della corrispondenza”.

Alla luce dell’esito delle ultime gare in campo postale (aggiudicazione a Nexive di alcuni lotti ragguardevoli dei volumi postali spediti dall’Agenzia delle Entrate per un valore di circa 190 milioni di euro sui 216 messi in gara – come sottolineato da Milano Finanza), c’è da ribadire che la concorrenza nel settore postale si va facendo sempre più maggiore ed aggressiva, mentre a breve ci saranno da assegnare ulteriori e considerevoli fette del mercato. A marzo, salvo ritardi, si prevede la definizione del Contratto di Programma che il MI.S.E. dovrà stipulare con Poste Italiane (durata quinquennale), mentre il MEF preme per portare a compimento l’operazione di privatizzazione del 40% di Poste Italiane, data per certa nel 2015, fermo restando l’unicità del Gruppo.

Per la FAILP è importante essere all’altezza dei tempi attraverso: nuovi investimenti, modernizzazione della rete, applicazione delle nuove tecnologie per rendere tracciabile la gran parte delle corrispondenze, offerta di prodotti in linea con le attese del mercato per dare piena soddisfazione ai clienti, miglioramento del clima e lavoro in sicurezza; possono essere questi i fattori di ripresa del mercato postale dove Poste Italiane potrà posizionarsi per mantenere il suo ruolo di leadership nella comunicazione postale ed insieme a ciò una assennata politica di utilizzo delle risorse umane, che eviti le ridondanze (eccessivi controlli spesso moltiplicati ed a volte inutili), valori che potranno favorire il mantenimento degli equilibri occupazionali e lo sviluppo dell’impresa.

Il calendario delle riunioni attraverso cui si articolerà il confronto Poste Italiane/OO.SS. è già stato tracciato a partire dalla terza settimana del mese di marzo e precisamente:

  • martedì 17 marzo 2015, dalle ore 10.00 alle ore 14.00: Mercato Privati
  • mercoledì 18 marzo 2015, dalle ore 10.00 alle ore 19.00: Posta, Comunicazione e Logistica
  • mercoledì 25 marzo 2015, dalle ore 10.00 alle ore 14.00: Mercato Privati
  • giovedì 26 marzo 2015, dalle ore 10.00 alle ore 19.00: Posta, Comunicazione e LogisticaNel corso di tali incontri saranno definite congiuntamente le modalità di prosecuzione per le successive riunioni di martedì 31 marzo e mercoledì 1 aprile 2015.

Abbiamo il dovere e l’obiettivo di proteggere i lavoratori di Poste Italiane in questa fase di reinterpretazione delle ipotesi di sviluppo e di riorganizzazione, messe a punto dal nuovo management, valutando attentamente ogni questione prima di emettere giudizi ed è ciò che faremo.