8 marzo non solo festa, ma l’occasione per rilanciare ogni forma di tutela della dignità nel lavoro e nella società
E’ prossimo l’otto marzo, la data rituale in cui nel mondo e soprattutto nei paesi civili si celebra la giornata della donna, rammentando le occasioni mancate e la necessità di porre ogni attenzione ad esercitare ogni giorno un vigile ed attento controllo sulla tutela dei diritti e della dignità della donna in ogni luogo, nel lavoro come nella società.
Non è un luogo comune, nè soltanto l’occasione abusata per farne una operazione di ritorno commerciale per i floricoltori ed i ristoratori, come non deve trasformarsi in una palestra di pura esaltazione ed esercitazione dei parolai di ogni genere; eppure è finita per diventarlo nonostante i fatti di cronaca nera, rosa ed i tragici avvenimenti che hanno avuto per protagonisti uomini ed in qualche caso donne che si sono macchiati brutalmente di abominevoli misfatti.
Il 2015 è un anno che si consuma lentamente inanellando foto e video di brutalità, favoriti dall’ignoranza del rispetto reciproco nella società, fra gli uomini, le donne e perfino verso i bambini, nella politica, nell’odio razziale fra gli Stati e le minoranze più povere, fra i disagiati, gli egoismi e le malversazioni.
Papa Francesco, uno fra tutti, nella sua visita pastorale in Molise ha enunciato alcuni concetti su cui ognuno di noi dovrebbe riflettere, soprattutto coloro che hanno più potere nell’effettuare scelte importanti per il tessuto economico-sociale quali ad esempio di potere offrire lavoro e rispetto, non sempre e solo con i favoritismi di cui molte imprese si sono fregiate e continuano a fregiarsi in cambio della sottomissione dei più umili, siano essi lavoratori o lavoratrici ed a volte perfino gli stessi attori sociali. Estrapoliamo dunque alcuni concetti che ha espresso il Santo Padre, con poche parole indirizzate a toccare il cuore e la mente di tutti.
“Il lavoro non e’ solo necessario per mangiare tutti i giorni, andiamo alla Caritas o a un’altra associazione che ci dà da mangiare, il problema è non portare il pane a casa: questo toglie la dignità, il problema più grave non è la fame, è difendere la nostra dignità”.
“Tanti posti di lavoro potrebbero essere recuperati attraverso una strategia concordata con le autorità nazionali, un patto per il lavoro che sappia cogliere le opportunità offerte dalle normative nazionali ed europee”.
Dunque le Aziende, gli Imprenditori, i Politici ed i legislatori sono e restano sempre in prima linea, fra i più esposti sul piano dell’osservazione del fenomeno del mancato rispetto dei diritti e della dignità dell’umanità.
E’ un fatto che non riguarda solo l’Italia, ma anche ogni altro paese, per non parlare dei maltrattamenti cui giornalmente vengono sottoposte alcune popolazioni focolaio di guerre, povertà, dittature e sanguinose ribellioni che sfociano sempre più in atti indegni di guerra ed uccisioni, di cui continuiamo ad avere notizia ogni giorno, complice il disegno di sfruttamento delle popolazioni ed in questo ambito delle donne private di elementari diritti riconosciuti nell’area occidentale, di cui rimaniamo osservatori cinici per l’intreccio di interessi politici ed economi che regna pressoché sovrano in ogni ambiente.
Il prossimo 8 MARZO ricade di domenica ! Allora in quella settimana rammentiamo tutti di fare un gesto in più di cortesia verso le donne che abbiamo vicino e non guasterebbe che lo facessimo anche verso i bambini ed i più bisognosi, nel lavoro, come in ogni altro luogo, attraverso una concreta manifestazione di rinnovato interesse verso tale tema.