Poste, la prossima offerta pubblica di azioni, tetto stimato 40%; trattativa sul recapito, richiesta dati Part Time
Sulla stampa italiana cresce l’attenzione rivolta nei confronti di Poste italiane, sulle iniziative dell’amministratore delegato, sui risvolti delle ultime decisioni dell’Autorità di Garanzia delle comunicazioni A.G.COM. per quel che concerne le eventuali modifiche al Servizio postale universale, svolto dall’azienda con un alto costo in raffronto allo scarso rimborso offerto ogni anno dal Governo … e siamo ancora fermi a quello del 2013.
Poste spende oggi parte dei suoi denari per assicurare il servizio del recapito porta a porta, ma riceve dal Governo il rimborso di quanto speso per il servizio postale universale con forti ritardi (ben altro che i sei mesi promessi dallo Stato alla Comunità europea per accorciare i tempi dei pagamenti della Pubblica Amministrazione), mentre l’A.G.COM è deputata ad esprimersi sull’entità del rimborso da assicurare al “Gruppo” per il servizio universale; le ultime cifre sono state ben lontane dai costi denunciati dall’azienda, che per questo sollecita una revisione del modello organizzativo, fino a perseguire l’obiettivo di attuare il recapito a gioni alterni in una fascia di popolazione che l’ A.G.COM., a fronte della richiesta societaria, ha stimato possibile fino allo 0,6% della popolazione italiana; inoltre annualmente l’azienda mette le mani sugli uffici postali minori dei Comuni, bollandoli come improduttivi, per limitarne le aperture o addirittura per chiuderne alcuni.
FITTO CALENDARIO DI INCONTRI SULL’ORGANIZZAZIONE DEL SERVIZIO POSTALE
Mentre prosegue la trattativa su Poste, comunicazione e logistica per una rimodulazione del servizio di recapito (riunioni cui partecipiamo ed in corso ogni Mercoledì e Giovedì fra il Sindacato e Poste italiane e nella prossima settimana dal 28 al 31), si affollano le notizie che complicano lo scenario.
Un primo dato è la critica che il sistema dell’editoria italiana sta conducendo sulla ventilata ipotesi del recapito a giorni alterni in una parte del territorio italiano che la Comunità Europea non ha ancora legittimato, mentre le stessa A.G.COM ha reso noto che dovrà essere effettuato uno studio sui reali bisogni dei cittadini sul tema della comunicazione e della sostenibilità economica e finanziaria dei servizi eventualmente sottoposti a nuovi modelli di offerta.
Come finirà ? C’è l’ipotesi di qualche marcia indietro del sistema politico e di Governo del paese, rispetto al ventilato taglio al recapito giornaliero reso possibile dall’ultima legge di stabilità: gli interessati possono andare a leggersi l’articolo pubblicato dal quotidiano on-line “L’Avvenire” che puntualizza le critiche del sistema dell’editoria che verrebbe fortemente danneggiata in una ipotesi di accorciamento delle tempistiche del recapito oggi attuato su cinque giornate settimanali, oltre all’offerta organizzativa del sabato, l’indirizzo internet è http://www.avvenire.it/Cronaca/
Noi da sempre siamo convinti che la forza di Poste italiane sta nella sua capillarità di presenza nel paese, nella professionalità del suo personale che ha sopportato, sostenuto e contribuito ai cambiamenti in atto da “Pubblico” a “Privato” e che ogni taglio delle sue reti, sia quella degli Uffici Postali, sia quella dei Portalettere e del Recapito è un passo indietro rispetto alla presenza dello Stato nel territorio ed un handicap nella comunicazione commerciale ed epistolare che comunque ha il suo peso sull’economia in lenta ripresa.
C’è un’altra nota stonata in tutto il parlottare che gira intorno ai lavoratori di Poste italiane ed è quel dato del 10% di assenteismo uscito sui giornali, senza distinzioni fra le tipologie delle assenze, che non gratifica e non possiamo accettare.
Ogni giorno i lavoratori di Poste italiane sono in trincea agli sportelli e sulle strade per fare il loro lavoro, sopportando fatiche e spesso il peso delle disorganizzazioni dovute a scelte aziendali che giudichiamo sbagliate ed a politiche di amminitrazione del personale effettuate – a volte – da personale non sufficientemente professionalizzato per fare questo mestiere, che prevede di sapere ascoltare, di essere bene preparati ed a conoscenza delle tecniche di gestione delle risorse umane ed in ultimo ripetiamo, come dice l’amministratore delegato di Poste italiane, per “ragioni di etica e di equità” che richiedono soluzioni.
GLI AVANZAMENTI NEL PERCORSO DELLA CESSIONE QUOTE DI POSTE ITALIANE
Mentre l’azienda svolge i suoi incontri con il sindacato nei processi di relazioni industriali, parallelamente avanzano le notizie sulla prossima offerta pubblica di azioni, su cui sta puntando l’attenzione la stampa (l’ultimo articolo è del Corriere della Sera del 21 luglio) ed è pubblicato nella sezione “Sala Stampa” del sito web di Poste italiane all’indirizzo internet http://www.posteitaliane.it/ con cifre, anticipazioni e puntualizzazioni sulla previsione della data di inizio del percorso di privatizzazione della quota del 40% del “Gruppo”, stimata intorno al prossimo mese di novembre e dell’offerta di azioni con Bonus Share riservata ai dipendenti di Poste italiane che volessero acquistarle. Anche il quotidiano “Il Messaggero” nell’edizione del 22 luglio dedica la sua attenzione al processo di privatizzazione di Poste italiane, con mezza pagina ricca di ulteriori riferimenti, fra cui la conferma del Bonus Share riservato ai dipendenti di “Poste” che decideranno di acquistare azioni (assegnazione gratuita di un ulteriore titolo in caso di acquisti di un minimo valore). Dunque si fa sempre più “caldo” il fronte dell’IPO di Poste italiane che arriverà all’apice della sua temperatura fra i mesi di Ottobre e Novembre 2015, mentre in azienda si auspica che vengano nel frattempo definite preventivamente con il sindacato le pendenze sull’organizzazione di Mercato Privati, ma soprattutto del servizio postale.
PASSAGGI DA PART-TIME A FULL TIME (CLAUSOLA ELASTICA)
C’è un nuovo capitolo che interessa i lavoratori e su cui il sindacato sta puntando l’attenzione, cioè la pubblicità della graduatoria delle conversioni dei rapporti di lavoro da Part-Time a Full-Time, che la F.A.I.L.P. ha presentato all’azienda insieme alle altre OO.SS. (rif.to al verbale di intesa sulla riorganizzazione di Mercato Privati che ha previsto un piano di trasformazione da Part-time a Full-Time di 480 unità su tutto il territorio nazionale).
Per rendere chiaro e trasparente il percorso di trasformazione, si era convenuto di dare la possibilità a tutti gli interessati di poter aderire ex- novo, alla clausola elastica, riaprendone i termini per la sottoscrizione ed a tutt’oggi, nei vari territori non sono ancora state consegnate e rese pubbliche le graduatorie di trasformazione (cfr. doc. allegato).