Poste, un Ministro nella sede centrale dell’Azienda, le ripercussioni ed il comunicato unitario del Sindacato
Poste, il Ministro dell’economia e finanze nella sede centrale di Poste italiane in visita: il comunicato unitario delle Organizzazioni sindacali.
La FAILP CISAL e le altre OO.SS. di Poste italiane – unitariamente – hanno sottoscritto un comunicato che fa il punto sulla situazione venutasi a creare, che riportiamo integralmente ed in calce alla news:
Roma 13.12.2023. “Le Organizzazioni Sindacali Postali, nell’incontro con Relazioni Industriali di Poste Italiane del 12 u.s., hanno manifestato il loro disappunto per il deterioramento dei rapporti tra Azienda e OO.SS. di categoria in riferimento ai molteplici problemi presenti sui territori che non trovano risposte ormai da tempo. Le OO.SS. hanno manifestato contrarietà nell’incontro con il Ministro dell’Economia Giorgetti con il Management aziendale, il Consiglio di Amministrazione e centinaia di lavoratori postali non siano stati invitati i rappresentanti di cento mila lavoratori, come se Poste Italiane fosse un affare riservato ad una ristretta cerchia. Le OO.SS. hanno manifestato la loro contrarietà al fatto che nel citato incontro con il Ministro siano state persino illustrate le linee guida del futuro Piano Industriale, del tutto sconosciuto ai rappresentanti dei lavoratori postali che quel Piano dovrebbero concorrere a realizzare. I Sindacati di categoria non saranno disposti a chiamare i lavoratori ad ulteriori sacrifici per poi consegnare a sconosciuti soggetti finanziari una azienda florida e appetibile. Le OO.SS. hanno manifestato sgomento dal fatto che nell’intervento del Ministro Giorgetti si sia fatto riferimento al debito pubblico italiano che si lega alla manifesta volontà di ridurlo anche attraverso dismissioni di Aziende in cui lo Stato ha quote azionarie, tra cui Poste Italiane. In riferimento alla paventata volontà di vendere le quote azionarie di Poste Italiane (circa il 30 per cento) di proprietà del MEF, le OO.SS. postali manifestano la loro totale e ferma contrarietà, considerando tale operazione un regalo al mercato e ai Fondi di Investimenti interessati e consegnando nelle mani private il controllo della più grande azienda di servizi del paese con spiccate vocazioni sociali. Oltretutto la vendita delle quote del Tesoro farebbe perdere allo Stato sia la proprietà di Poste Italiane e si rivelerebbe un danno permanente al Tesoro che riceve circa 250 milioni all’anno come trasferimenti di dividendi degli utili di Poste Italiane. Cosa nasconde questa operazione di svendita? Le OO.SS. attiveranno da subito la mobilizzazione dei 120 mila lavoratori postali e delle loro famiglie per sensibilizzare tutte le forze politiche e parlamentari contro la privatizzazione di Poste Italiane. Iniziative che proseguiranno durante la campagna elettorale delle elezioni Europee, indicando all’opinione pubblica eventuali precise responsabilità politiche.”