Poste, Da Failp Cisal e le altre Segreterie Nazionali sindacali la piattaforma unitaria per rinnovare il Contratto nazionale scaduto: 260 euro di aumento medio e più partecipazione, NO a nuove privatizzazioni
Sulla stampa nazionale ed i media sono apparsi i primi commenti alla richiesta sindacale unitaria di un consistente aumento economico per RINNOVARE IL CONTRATTO NAZIONALE DI LAVORO DEI DIPENDENTI DI POSTE ITALIANE scaduto a dicembre.
Con una MOZIONE UNITARIA le sei sigle sindacali maggioritarie in Poste italiane hanno lanciato all’Azienda la loro proposta: come per i consistenti accumuli di dividendi degli azionisti, anche i lavoratori hanno tutto il diritto di ottenere finalmente un CONSISTENTE INCREMENTO ECONOMICO.
La cifra messa in campo è di 260 euro (valore medio) unitamente alla “Piattaforma sindacale unitaria” che sarà presentata ai lavoratori per essere approvata nelle assemblee che saranno tenute prossimamente in tutte le sedi aziendali.
In calce a questa news il COMUNICATO UNITARIO / MOZIONE delle OO.SS., mentre dalla stampa e dalla nostra Confederazione Cisal leggiamo:
” Varata la piattaforma sindacale che riguarda 120mila lavoratori. Spunta anche la cabina di regia su Ai e digitale e il no alla privatizzazione.”
Un aumento di 260 euro per il livello medio di riferimento nel triennio 2024-2026, la riduzione dell’orario, una cabina di regia nazionale sull’innovazione tecnologica e l’intelligenza artificiale, nuove vie di partecipazione dei lavoratori e il miglioramento del welfare.
È con questo schema che la Failp Cisal, e gli altri sindacati di Poste Italiane, si preparano al rinnovo del contratto dei 120mila lavoratori, scaduto a fine 2023, come si legge nella loro piattaforma sindacale. Nelle prossime ore dovrà passare dagli attivi unitari e poi dalle assemblee dei lavoratori per essere successivamente inviata all’azienda.
La partecipazione dei lavoratori. Nel documento sindacale sono due i temi di valenza strategica. Il primo è «la prospettiva di un contratto di riferimento per le aziende nel settore di recapito, la cosiddetta area contrattuale dell’ultimo miglio, da definire». Il secondo è invece «la partecipazione dei lavoratori, economica, strategica ma anche organizzativa e funzionale alla governance dell’impresa» La cabina di regia sull’innovazione. Dati i progressi tecnologici e l’avanzata dell’intelligenza artificiale, per i sindacati è questo il tempo di creare un organismo bilaterale su questi temi, «una vera e propria cabina di regia in grado di valutare costantemente gli impatti, raccogliere dati e conoscenze che consentano di sostenere uno sviluppo equo ed equilibrato, orientato alla persona», scrivono. Nuovi inquadramenti, riduzione oraria e formazione.
L’evoluzione tecnologica, però, richiede anche di adeguare il sistema classificatorio degli inquadramenti e anticipare l’evoluzione dei profili professionali necessari, già nell’immediato futuro. Non solo. La trasformazione digitale abilita «a sperimentare modelli organizzativi che prevedano la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario, anche per anticipare gli effetti dell’evoluzione tecnologica sui livelli occupazionali», scrivono le sei sigle di Poste Italiane. Dato il contesto di continua evoluzione delle competenze necessarie in tutti gli ambiti aziendali, secondo i sindacati va anche resa esigibile l’obbligatorietà della formazione durante l’orario di lavoro. A seguire il testo della MOZIONE UNITARIA di Failp Cisal, SLP Cisl, SLC Cgil, UilPoste com, Confsal com e Ugl com.
2024 01 11 Mozione finale attivo unitario
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Inoltre, le Segreterie Nazionali sindacali di Poste italiane hanno chiesto un incontro con l’Amministratore Delegato del Gruppo per affrontare le pressanti problematiche sorte nelle ultime settimane (in calce la lettera unitaria):
“Roma. 12 gennaio 2024. Richiesta convocazione. Gentile Amministratore Delegato, La discussione sulla possibile vendita di quote societarie di Poste Italiane da parte del MEF diventa, ogni giorno di più, argomento di interesse rilevante nel Paese. Come è a tutti noto, su tale argomento si è ormai manifestata la netta contrarietà dei Sindacati Italiani di categoria, sostenuti dal Sindacato Internazionale UNI Global.
Tale contrarietà è ben motivata dai rischi che un ingresso di capitali privati in Poste Italiane, tale da alterare l’assetto proprietario del Gruppo, potrebbe comportare sull’equilibrio dell’Azienda, sulla qualità e quantità dei servizi ai cittadini, sulle relazioni industriali, sulla salvaguardia dei livelli occupazionali.
Non vi è alcun dubbio come le scelte finali spettino al Governo e alla proprietà dell’Azienda, ma le recenti dichiarazioni della S.V. in merito al possibile coinvolgimento di Fondi internazionali nell’ingresso della proprietà di Poste, pongono degli interrogativi che meritano di essere chiariti in un incontro urgente che le scriventi sollecitano al Management.
In questa fase, propedeutica al Piano Industriale di Poste e all’avvio del negoziato del CCNL, le posizioni delle parti dovrebbero essere chiaramente esplicitate per agevolare un sereno confronto. Rimaniamo in attesa di una Sua convocazione”.