Paese, nuova stretta anticontagio a fronte dell’innalzarsi del numero delle persone positive al COVID19 e rischio intasamento dei servizi sanitari, specie i Pronto Soccorso
C’è una spiegazione logica alle misure che il Governo italiano introduce progressivamento con l’innalzamento dei rischi della pandemia da SARS-CoV-2 (Corona virus), che alcuni non gradiscono perchè in antitesi con i loro interessi economici, commerciali o imprenditoriali, con buona pace della tutela sanitaria di tutti i cittadini che qualunque Governo dovrebbe salvaguardare, salvo quelli a guida dittatoriale ed autoritaria che spesso mentono sulla realtà dei loro paesi?
Certamente SI’ se si tiene conto che LA SALUTE DEI CITTADINI E’ UN DIRITTO DI TUTTI e che il rischio di comprometterla per molti è alto se si incrementa l’assalto agli ospedali a causa dei sintomi spesso cruenti del CORONA VIRUS e dei rischi connessi all’infezione, come comincia ad intavedersi in alcune parti del paese.
Non va dimenticato che la capacità delle strutture italiane di ricevere pazienti e dare assistenza è contingentata dal numero degli Ospedali e Cliniche convenzionate con il S.S.N.N. e che il numero dei “Pronto Soccorso” è spesso intasato al punto che le Autorità hanno introdotto da tempo il sistema dei semafori – codici rosso, giallo, bianco, a secondo del giudizio di gravità attribuito ad una prima occhiata a chi si presenta, graduando i tempi di attesa fino ad ore ed ore.
Purtroppo sta già accadendo in molti casi – come si ha notizia dalla stampa e dai media – a chi necessita o cui viene chiesto di effettuare un “tampone naso oro-faringeo”, di attendere ore ed ore – anche all’aperto – e fino alle mezze giornate ed oltre (figurarsi se in presenza di sintomi quali febbre, tosse, ecc…), e con l’attesa si deve pagare sulla propria pelle tutto il risparmio che è gravato sul servizio pubblico sanitario degli ultimi tempi.
Dunque, all’acuirsi degli allarmi sui dati di crescita del CORONA VIRUS il Governo del paese sta modulando i suoi interventi e per questo il 24 OTTOBRE è stato emanato il NUOVO DECRETO del Presidente del Consiglio dei Ministri che inasprisce alcune misure di distanziamento e prevenzione volte a fare diminuire il numero delle persone che circolano, o si affollano, o si assembrano nelle diverse occasioni di vita, lavoro, socialità.
Piaccia o non piaccia, il rischio di contrarre l’infezione aumenta con il rischio di esporsi al contagio e per questo le misure entrate in vigore dal 26 ottobre con efficacia fino al prossimo 24 novembre 2020 sono all’ordine del giorno e vanno osservate da cittadini, lavoratori, e imprenditori (… anche se il dibattito resta come sempre aperto).
Il testo del nuovo D.P.C.M. 24 ottobre limita ulteriormente le aperture dei bar, ristoranti – pizzerie, pasticcerie, sia negli orari di apertura alla clientela, sia nelle modalità di consumazione dei cibi (…al tavolo, ma introducendo limitazioni se con l’asporto), fatte salve le consegne al domicilio. Con 12 articoli il D.P.C.M. riassume gli interventi, le misure di prevenzione e gli obblighi per tutti (sanzioni di 280 euro per la prima inosservanza e il doppio in caso di recidiva).
A ciò vanno aggiunte le eventuali ulteriori prescrizioni aggiuntive introdotte, anche territorialmente dalle Regioni, prima fra tutte quella di limitare gli spostamenti a fasce di orarie con le specifiche motivazioni, inoltre nel D.P.C.M. c’é la raccomandazione di avere sempre con sé i dispositivi di protezione respiratorie / mascherine e di indossarle nei casi previsti, di mantenere la distanza interpersonale di almeno 1 metro con gli altri, di non assembrarsi, di limitare – ove necessario – la presenza in aree specifiche o piazze in particolari orari (prescrizione dei Comuni) e la raccomandazione di non spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati, salvo che per esigenze di lavoro, di salute, di studio, per situazioni di necessità, o per svolgere attività o fruire di servizi non sospesi; nei locali pubblici o aperti al pubblico ed esercizi commerciali, all’ingresso del locale, va affisso un cartello che riporti il numero massimo delle persone ammesse contemporaneamente, sulla base dei protocolli e delle linee guida in vigore.
In allegato il testo del D.P.C.M.