Nei mesi della pandemia il ricorso al “Lavoro agile” è stato lo strumento che ha consentito ai lavoratori ed all’Azienda di proseguire nelle loro ordinarie attività senza incidere nella funzionalità dei servizi, né creare situazioni di pericolo per gli inevitabili affollamenti del lavoro in presenza, per quanto fosse stato attuabile utilizzare i distanziamenti fra una postazione lavorativa ed un ‘altra, soprattutto laddove l’Azienda ha accentuato la modalità lavorativa in “open-spice.”

La F.A.I.L.P. CISAL e le altre OO.SS. stipulanti il CCNL dei dipendenti di Poste italiane hanno inviato all’Azienda una nota unitaria sollecitando una discussione sul “lavoro agile”, al di fuori della situazione di emergenza, coinvolgendo tutte le figure professionali collocate attualmente in Smart Working.

“Si rende necessaria e urgente la revisione della tabella delle figure professionali abilitate allo smart working – ovviamente volontario – per renderla comprensiva di tutte le figure attualmente collocate in lavoro agile, al fine di garantire a tutti gli interessati, la possibilità di proseguire (volontariamente) la modalità di lavorare a distanza, anche al termine della fase emergenziale”.

In allegato la lettera unitaria delle OO.SS. (cfr. doc. allegato).

2021 06 30 lavoro agile