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Da mesi si susseguono discussioni, confronti e critiche al Governo, anche riguardo all’annuncio a sorpresa di un  intervento per incrementare le buste paga dei lavoratori e delle lavoratrici con un reddito annuale da 8000 a 24000 euro. Non erano solo chiacchiere come auspicato da molti, ma adesso l’intervento è norma con la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della Repubblica del testo del decreto 24 aprile 2014, n. 66.  In attesa dell’intervento normativo strutturale da attuare con la legge di stabilità per l’anno 2015, al fine di ridurre nell’immediato la pressione fiscale e contributiva sul lavoro e nella prospettiva di una complessiva revisione del prelievo finalizzata alla riduzione strutturale del cuneo fiscale, finanziata con una riduzione e riqualificazione strutturale e selettiva della spesa pubblica: <<Qualora l’imposta lorda determinata sui redditi di cui agli articoli 49, con esclusione di quelli indicati nel comma 2, lettera a), e 50, comma, sia di importo superiore a quello della detrazione spettante ai sensi del comma 1, e’ riconosciuto un credito, che non concorre alla formazione del reddito, di importo pari: 1) a 640 euro, se il reddito complessivo non e’ superiore a 24.000 euro; 2) a 640 euro, se il reddito complessivo e’ superiore a 24.000 euro ma non a 26.000 euro. Il credito spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 26.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 2.000 euro>>. Il credito è rapportato al periodo di lavoro nell’anno e per il momento le disposizioni si applicano solo per il 2014. I sostituti d’imposta (leggi i Datori di Lavoro) riconosceranno il bonus di 80 euro mensili per tutto l’anno 2014 a cominciare dalla mensilità del mese di maggio, poi dovrà essere la legge di stabilità finanziaria di fine anno a stabilire le coperture necessarie per proseguire l’erogazione nell’anno a venire (come auspicabile che possa accadere), politica permettendo.