contratto

Sindacato protagonista da ottobre e non soltanto per le discussioni e polemiche intorno al Jobs Act, ma almeno in campo postale, per la richiesta unitaria all’A.D. Caio di avviare le trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale  dei lavoratori di Poste Italiane, scaduto da oltre 20 mesi.

Ad una estate sostanzialmente criticabile per le precipitazioni ed i rovesci dei temporali che l’hanno caratterizzata, sta quindi seguendo un autunno ricco di novità e denso di temi “caldi”, soprattutto per le innumerevoli incombenze che spettano al Governo del paese e le ricadute di alcuni provvedimenti che intende assumere.

Comunque la si voglia guardare la polemica è alta, ad incominciare da quella sulla poco nota “Legge Mosca”, ovvero la legge n. 252 del 1974 di cui hanno goduto i personaggi che ne hanno usufruito, mentre già nella seduta alla Camera del 25 settembre 2014 sono piovute le prime interrogazioni:..  per conoscere se e quali iniziative/provvedimenti si  intenda adottare “(.) per accertare l’elenco di coloro che beneficiano delle pensioni integrative in questione, anche al fine di consentire una verifica della legittimità delle stesse, ciò proprio in considerazione del verificarsi di casi, purtroppo non sporadici, come quello descritto in premessa, dove vengono riconosciuti illegittimi benefici pensionistici ai danni dell’Inps. (5-03657).

Ma tornando ai temi che dettano l’agenda dal mese di ottobre, la richiesta della F.A.I.L.P. unitamente alle altre OO.SS. del settore, di aprire le trattative per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro dei dipendenti di Poste Italiane occupa un posto di primo piano (cfr. doc. allegato).

Insieme a ciò, si accompagnano le richieste del Sindacato volte a sollecitare Poste Italiane a riprendere le relazioni industriali su tutte le tematiche di particolare interesse per l’organizzazione del lavoro, i servizi e la gestione delle risorse umane (dialogo che si era rallentato nell’imminenza del cambio dei vertici del gruppo): si tratta di questioni attinenti il Servizio Postale, Mercato Privati, i provvedimenti per la stabilizzazione delle risorse in servizio in pendenza di un contenzioso, e non ultimo restano da valutare i comportamenti aziendali inerenti i processi delle assunzioni nel Gruppo, che avvengono quasi totalmente con “Contratto a Tempo determinato” per scelta unilaterale di massima flessibilità nella gestione dei relativi processi, ma certamente a discapito della professionalizzazione ed in quota parte della produttività nel lavoro.

Ma parlando d’altro, intendiamo anche rappresentare il nuovo scenario dettato dal Decreto legge n. 132 del 12 settembre scorso, entrato in vigore il 13.09.2014 dopo la sua pubblicazione in G.U.

Si tratta delle ” Misure urgenti di degiurisdizionalizzazione ed altri interventi per la definizione dell’arretrato in materia di processo civile” che obbliga le parti contendenti in determinate liti del contenzioso civile ad effettuare tentativi di composizione delle stesse in sede arbitrale, prima di ricorrere al Giudice; le materie interessate possono anche essere quelle contenute nei contratti collettivi di lavoro come le ferie, gli orari di lavoro, le sanzioni disciplinari, gli inquadramenti, le mansioni superiori, i trasferimenti, ecc…

La F.A.I.L.P. ha voluto appuntare l’attenzione su tale questione con un elaborato che ne riassume i contenuti (cfr. doc. allegato scheda n. 10).

L’altra materia spinosa è rappresentata dalle modifiche alla disciplina del lavoro e di alcune norme contenute nella Legge 300 del 1970 e la stessa rideterminazione del numero dei contratti di lavoro oggi possibili, che il Governo Renzi si appresta ad effettuare attraverso una delega  che il Parlamento dovrà concedere, argomento su cui si è aperto un vasto dibattito.

Anche su tale questione la F.A.I.L.P. ha preparato un elaborato (cfr. doc. Scheda Failp n. 11) che riassume i temi relativi al cosiddetto Job Act, fermo restando che la nostra posizione è in linea con quanto già espresso dal Segretario Generale della nostra Confederazione e cioè: “Crescita, lavoro, occupazione, sviluppo sono le vere urgenze per il nostro paese; le riforme annunciate devono essere realizzate necessariamente, ma favorire un clima di relazioni diverso da quello attuale è presupposto imprescindibile della loro attuazione”  (con riferimento all’articolo su “Il Sole 24 Ore” del 25 settembre scorso – pagina a cura della Confederazione Cisal – il cui testo è nel sito web http://www.cisal.org/files/rassegna-stampa/il-sole-24-ore-25-09-2014.jpg/

 

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