Crediamo che le ragioni di tutto ciò non possano trarre origine solo dalla riorganizzazione del recapito, di cui va riconosciuta l’indubbia rilevante portata collegata alla necessità di attuare gli ammodernamenti necessari a rendere funzionale ed adeguata ai tempi tale struttura, pur considerandone le difficoltà d’implementazione, come ribadito all’Azienda  nell’accordo sottoscritto il 20 dicembre 2007. 

Ribadiamo la necessità di confermare la ristrutturazione del Recapito, affinché si possa arrivare adeguatamente preparati alla prossima liberalizzazione del settore, superando le incertezze e le negatività della vecchia organizzazione. 

Riteniamo essenziale non rimettere in discussione le possibilità di sviluppo del Recapito Postale, per salvaguardare  i livelli occupazionali di tutti i lavoratori che vi sono applicati. 

Confermiamo che il coinvolgimento dei lavoratori e del sindacato nell’attuazione territoriale del nuovo modello del recapito postale debbano evidenziare e correggere tutte le disfunzioni che poi, nei fatti, hanno generato le forti criticità della fase di implementazione della nuova organizzazione del servizio e le conseguenti azioni conflittuali. 

Gli incontri che le OO.SS. stanno avendo in questi giorni nei territori con la Dirigenza aziendale, rappresentano quindi un impegno sia per l’azienda stessa sia per il sindacato, di cui va registrata la positiva tendenza, a patto che Poste si impegni coerentemente ed unitamente al sindacato, per rimuovere tutti quegli ostacoli emersi nella prima fase dell’implementazione che hanno impedito di attuare concretamente la riorganizzazione del servizio concordata e condivisa. 

In questo contesto l’improvvisa  apertura del conflitto avviata dalla SLP/CISL “unilateralmente” e senza nessun confronto preventivo con le altre cinque  OO.SS., su temi (CDMA, Recapito, PdR) sui quali la trattativa nazionale è aperta ed in piena fase di svolgimento, ci sorprende e ci preoccupa. 

Sorprende perché in passato questa Organizzazione ha sempre condiviso, costruito e gestito unitariamente i percorsi e le fasi negoziali che hanno prodotto risultati positivi per i lavoratori di Poste Italiane e per il sistema paese  

Preoccupa perché l’atteggiamento tenuto da questa Organizzazione ai tavoli nelle trattative ai vari livelli sfocia in una conflittualità nei confronti delle altre OO.SS. che trascende la normale e corretta prassi di confronto e di rapporti  facendo venir meno quel tessuto unitario costruito così faticosamente in tanti anni di storia del movimento sindacale in Poste Italiane.  

Di fronte ad un simile e grave mutamento di scenario si è ritenuto “unitariamente” corretto non partecipare all’incontro convocato dall’azienda sull’apertura di quel conflitto e crediamo che l’azienda stessa debba interrogarsi e valutare le conseguenze che esso produce sulle Relazioni Industriali, in termini di modalità, tempistica e composizione dei tavoli.  

Roma, 17/01/2008    

LE SEGRETERIE NAZIONALI 

SLC CGIL         UIL POST     FAILP CISAL    SAILP CONFSAL    UGL COMUNICAZIONI