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Il 15 dicembre scorso l’.a.d. Poste italiane e la Ministra pro-tempore del Ministero Sviluppo Economico hanno firmato il nuovo Contratto di Programma che sancisce gli oneri e le compensazioni che il Governo affida a Poste italiane per la fornitura del servizio postale universale (affidamento in monopolio del S.U.  fino al 2026).

Negli ultimi mesi tanti e tali sono state le novità riguardanti Poste italiane, ad iniziare dal capitolo della sua parziale privatizzazione fino quasi il 40% della quota societaria, adesso in mano agli investitori privati (fra essi un nucleo di dipendenti dell’azienda che hanno usufruito anche della possibilità di investirvi parte del proprio TFR).

E’ indiscrezione di questi giorni che il Governo stia vagheggiando di immettere nel circuito delle privatizzazioni una nuova quota di azioni Poste italiane per fare “cassa”, ma ciò trasformerebbe la società in modo irreversibile portando la quota pubblica ad una soglia maggioritaria rispetto agli azionisti, ma ben al di sotto del 50%. Si tratterebbe solo di un modo per compensare il ritardo con cui marciano le altre privatizzazioni del paese annunciate e programmate da mesi (es. Ferrovie dello Stato) senza che esse si siano concretizzate.

In Italia la platea dei favorevoli e contrari alla privatizzazione delle aziende pubbliche è ampia e variegata, ciò che risulta inspiegabile è che alla fine del viaggio nessuno fra i collettori di sprechi nel vasto mondo delle partecipate sia solo lo Stato, mentre Regioni, Provincie e Comuni continuano ad investire i loro denari per sostenere aziende pubbliche decotte oppure irrimediabilmente costose.

Comunque non è accettabile un principio che comincia a fare capolino fra le pieghe del nuovo azionariato e cioè che Poste italiane debba essere una macchina che costruisce utili da ripartire fra gli azionisti, siano essi il pubblico o il privato; devono contare la funzionalità, universalità e capillarità dei servizi erogati, ciò che costituisce asset portante per il paese.

Il sindacato non verrà meno ai suoi compiti di difesa dei lavoratori, dell’azienda e dei servizi, in nome della concretezza e senza demagogie.

Nel tempo Poste italiane è stato il veicolo con cui si è fatta buona occupazione e sarebbe ora che il turn-over interno al Gruppo incominciasse a prendere coscienza del fatto che servono giovani assunti in pianta stabile, piuttosto che continuare lo stillicidio dei contratti a tempo determinato, che riducono gli spazi di fidelizzazione e professionalizzazione delle risorse, in nome della precarietà.

In allegato pubblichiamo il Contratto di Programma che definisce compiti, confini e compensi destinati a Poste italiane nel quinquennio 2015 / 2019, lo stesso spazio occupato dal Piano di impresa “Poste 2020” che l’a.d. ha scelto per fare crescere il Gruppo.

Contratto_di_Programma_MISE-Poste_Italiane_2015-2019     Scheda Failp Contratto programma 2015

 

IL NODO DEI NUOVI ASSETTI DI POSTE ITALIANE, LA VERTENZIALITA’ 2016 L’ATTIVO UNITARIO SINDACALE DEL

I nodi del 2016 che possono interessare i lavoratori di Poste italiane sono tanti ed investono tematiche di carattere generale (ricadute del sistema economico – incertezze del quadro europeo – ruolo della C.E.) e le altre  peculiarità legate ai mutamenti normativi intervenuti dopo i recenti provvedimenti assunti dal Governo, relative al lavoro ed al welfare (disciplina delle mansioni, mutamenti degli assetti contrattuali, sistema dei controlli sul lavoro, contratti a termine, somministrazioni, apprendistato, maternità e paternità, risoluzioni e dimissioni, sistemi disciplinari, ecc…).

Nel fare l’elenco di cui sopra troviamo materie e contenuti su cui potrà impattare il rinnovo del CCNL dei dipendenti di Poste italiane, tenuto conto che da parte datoriale si vorranno introdurre misure di ulteriore flessibilità non condivisibili.

La situazione politico vertenziale in cui si trovano ad operare i lavoratori di Poste italiane ha convinto le OO.SS. a convocare gli attivi unitari.

Il testo della convocazione: ” Le recenti notizie circa l’avvio di una seconda tranche di collocazione sul mercato del capitale di Poste Italiane e la diffusa conflittualità sindacale, che investe ormai gran parte del territorio nazionale, conseguente alla riorganizzazione PCL e ai problemi presenti anche in MP, determinano la necessità di aprire una ampia e approfondita riflessione politica di tutto il quadro dirigente delle scriventi OO.SS. e l’avvio di un percorso di mobilitazione della categoria. A tal fine gli Esecutivi Nazionali unitari sono convocati a Roma il giorno 16 giugno p.v. alle ore 10,30 presso il Centro Congressi di via dei Frentani 4 in Roma”.   Comunicato unitario 9 giugno 2016

 

IL CALENDARIO NAZIONALE  DELLE RELAZIONI INDUSTRIALI

I prossimi incontri già calendarizzati in Poste italiane riguardano prioritariamente la trattativa per il rinnovo del CCNL e di seguito riportiamo i dettagli degli Incontri sindacali “… Con riferimento all’oggetto, Vi inviamo il calendario dei prossimi incontri sindacali che si terranno presso la Sede Centrale, Viale Europa 175, sala meeting K145 :

  • mercoledì 15 giugno 2016,  dalle ore 10.00 alle ore 13.30: prosecuzione confronto per il rinnovo del CCNL
  • giovedì 23 giugno 2016, alle ore 10.00: Posta, Comunicazione e Logistica e, a seguire, Mercato Privati (cfr. allegati)
  • venerdì 24 giugno 2016, dalle ore 10.00 alle ore 14.00: prosecuzione confronto per il rinnovo del CCNL – commissione sul sistema di relazioni industriali e diritti sindacali
  • lunedì 27 giugno 2016, alle ore 15.00: commissione tecnica Fondo Sanitario Aziendale
  • martedì 28 giugno 2016, alle ore 10.00: prosecuzione confronto per il rinnovo del CCNL”