Poste, si ricomincia con il nuovo anno, nuove campagne per la proattività, nuovo CCNL e arriva la tegola dei Fondi Immobiliari
IL RINNOVO DEL CCNL DEI DIPENDENTI DI POSTE ITALIANE
Mentre prosegue il negoziato con qualche difficoltà, stiamo definendo la possibile proposta di un “Fondo Sanitario per i dipendenti di Poste italiane -intesi come Gruppo– da finanziarie attraverso il nuovo CCNL (già definite le tre ipotesi di offerte di prestazioni e relativi costi destinati, previe integrazioni e volontarietà, alle famiglie dei dipendenti e pensionati postali; da stabilirne l’entità e le decorrenze nel CCNL).
Le Parti hanno inteso sviluppare un sistema di welfare che – riconoscendo la centralità della persona – sia in grado di garantire il pieno ed effettivo godimento del diritto fondamentale alla salute, in linea con le esigenze di tutela dei dipendenti e delle proprie famiglie.
In tale contesto le Parti, pur confermando il ruolo centrale del Sistema Sanitario Pubblico Nazionale, stanno convenendo sull’opportunità di garantire nei confronti dei lavoratori rientranti nel campo di applicazione del nuovo CCNL, adeguate forme di assistenza sanitaria integrativa.
A tal fine, con l’avvio del prossimo CCNL nelle decorrenze che saranno stabilite, i suddetti lavoratori assunti con contratto di lavoro a tempo indeterminato, al superamento dell’eventuale periodo di prova, potranno aderire al Fondo di Assistenza Sanitaria Integrativa che sarà individuato dalle Parti Stipulanti.
L’erogazione delle prestazioni del Fondo verrà assicurata agli aderenti con le modalità ed entro i limiti previsti dal Piano Sanitario per i dipendenti del Gruppo Poste Italiane e dal Regolamento del Fondo.
In allegato sono visibili i contenuti delle proposte attualmente all’attenzione delle Parti, per la scelta definitiva dell’ipotesi di Piano Sanitario da includere (fra le tre in campo) a corredo della definizione del prossimo CCNL dei dipendenti di Poste italiane che stabilirà limiti, importi e decorrenze delle prestazioni.
Proposta fondo sanitario Poste 7 dicembre 2016
IL PUNTO SULLA TRATTATIVA. Una delle difficoltà che si presenta è quella dell’attesa che il nuovo Governo intervenga legiferando per ridurre le flessibilità presenti nel Jobs Act, migliorando l’attuale normativa sui licenziamenti, scenario che impone di non inserire pedissequamente i contenuti del Jobs Act nel nuovo CONTRATTO dei dipendenti di Poste italiane, come vorrebbe fare la controparte (il confronto prosegue…) e l’impegno della FAILP non mancherà.
CHI VIGILA SULLA CORRETTEZZA DEI COMPORTAMENTI RELATIVI ALLA CORRETTA PROPOSIZIONE COMMERCIALE ?
Il brand poste italiane è sempre stato sinonimo di fiducia ed affidabilità nel campo degli investimenti dei risparmiatori, ma c’erano tempi in cui si collocavano prodotti che qualcuno magari considerava poco redditizi (es. Buoni Postali fruttiferi e Libretti di Risparmio), ma quei prodotti hanno abituato i cittadini a mettere i loro risparmi in “Posta”.
Oggi non è più come prima ed il cambiamento è che per cercare maggiori guadagni (vale per l’azienda collocatrice, come per il risparmiatore) occorre puntare su prodotti più sofisticati di quelli che offrono rendimenti intorno allo zero/uno per cento.
Ed il cosiddetto “Risparmio gestito” che la “finanza” ha scelto per assicurarsi maggiori commissioni ci porta a considerare prioritario il tema di CHI CONTROLLA IL CONTROLLORE.
Intanto una numerosa popolazione di cittadini italiani si sta chiedendo come mai la vicenda di quattro fondi immobiliari collocati anche negli uffici postali li sta coinvolgendo e tutti si domandano se sono sempre stati osservati i canoni del rispetto dell’adeguatezza dei profili degli investitori, da parte dei collocatori.
Non hanno reso quanto ci si aspettava, anzi hanno eroso anche parte del capitale… ma bisognava dirlo chiaro che si trattava di investimenti a rischio !
L’interrogativo è come sempre sulla validità/correttezza/giustificazione delle campagne di incentivazione e delle campagne di vendita mirate, da parte delle aziende, circa il collocamento dei loro prodotti e sui monitoraggi relativi ai risultati ed ai tanti sprone che puntualmente si verificano ovunque, per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Il cittadino risparmiatore ha il diritto di essere informato scegliendo liberamente se vuole rischiare parte del suo denaro…, ma obiettivi, budget, campagne, ecc… costituiscono anche laute attrattive che purtroppo innestano le cosiddette pressioni commerciali; un tema su cui occorre cercare ulteriori nuove soluzioni, per cui continueremo ad impegnarci come sindacato FAILP.
POSTE ITALIANE CONFERMA GLI INCENTIVI ALL’ESODO VOLONTARIO 2017-2018
Gli esodi incentivati del personale interno a Poste italiane proseguiranno con i consueti canali nei prossimi due anni. La conferma è nell’annuncio di fine anno che mette in campo anche nel 2017 la disponibilità ad impegnare risorse economiche per convincere quote di personale in servizio a lasciare volontariamente il servizio, ricevendo in cambio un incentivo economico che puntualmente risulterà più conveniente nel tempo per le casse aziendali.
La nota aziendale pervenutaci sul Piano esodi volontari così determina : ” Nell’ambito dei consolidati rapporti relazionali ed impegni reciproci nonché in conformità del sistema contrattuale di informazione e consultazione di cui all’art.4 del vigente CCNL, l’Azienda comunica l’avvio immediato di un piano esodi, finalizzato ad agevolare gli ordinari processi di turn-over. In relazione a tale piano, l’Azienda si impegna a riconoscere, irrevocabilmente, un trattamento di incentivazione all’esodo, secondo la prassi consolidata, per un numero di almeno 3.800 (tremilaottocento) lavoratori che risolveranno il rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2018″.
E’ tutta da verificare la concreta volontà societaria di sostituire i 1900 eventuali futuri lavoratori esodati (calcolandone una quota annuale suddivisa) con ulteriori assunzioni di personale (turn over concreto), dal momento che fino ad oggi Poste italiane, tranne rare e minuscole eccezioni, non ha effettuato consistenti operazioni di assunzione di personale, né avrebbe intenzione di farlo.
La politica delle Risorse Umane di poste italiane rimane incentrata a ridurre il personale in servizio sia nel settore postale (ad esempio riducendo le attività con il recapito a giorni alterni ed il taglio delle zone), come in quello di Mercato Privati dove l’ultimo incontro relazionale del 21 dicembre 2016 ha registrato il consenso di due sigle sindacali (SLC CGIL e UIL poste) ad un piano di riassetto di “Gestione Operativa territoriale – Evoluzione dei Servizi al Cliente e di Amministrazione e Controllo Territoriale – Presidio Servizi Amministrativi di Controllo”, che determinerà spostamenti di personale fino a 30 km (Livelli B) e 10 km (Livelli C), in cambio praticamente di nulla, fatta salva la promessa (UDITE) di convertire 200 Part Time in Full Time fra cui “ex clausola elastica”: quantità quasi corrispondente ad altri 125 Part -Time trasformati in regime di contratti a tempo indeterminato P.T., di cui all’accordo 27.01.2016) ed una irrisoria ipotesi di concretizzare mobilità volontaria a domanda (… con riferimento alla figura di operatori di sportello 1 trasferimento nelle relative graduatorie di mobilità volontaria nazionale sia part time che full time).
Da notarsi l’incisivo ricorso di Poste italiane al personale flessibile (… a settembre 2016 l’azienda ha già messo in conto economico di avere utilizzato 4.602 contratti a tempo determinato). Poste incentivi 2017 esodi volontari
DOVE VA L’AZIENDA E LE PERSISTENTI DIFFICOLTA’ RELAZIONALI
Da alcune settimane l’azienda procede unilateralmente su varie questioni legate ai processi di riorganizzazione decisi dal management, senza curarsi granché di ascoltare la voce dei lavoratori, quasi fotocopiando gli atteggiamenti governativi che hanno portato il Governo del paese alla débâcle del NO ed alla sua conseguente caduta.
Le assonanze non sono poche visto che anche il governo delle imprese ha sempre la sua scadenza che prima o poi si approssima… e le persistenti negatività in diversi settori aziendali, che pressantemente la FAILP denuncia insieme alle altre OO.SS. (c.f.r. doc. allegati), non possono rimanere nel dimenticatoio, pur prendendo atto della scelta aziendale di spezzettare il confronto in PCL, senza porre rimedio alle dissonanze generalizzate esistenti fra i contenuti dell’ultimo accordo in materia ed i comportamenti devianti generalizzatisi a livello territoriale, puntualmente segnalati dal sindacato.
Neppure il settore finanziario è immune da difficoltà, prima fra tutte l’insufficienza di risorse umane che si manifesta nel front line che Poste nega, oltre alle scelte societarie ormai scontate di puntare tutto il futuro del “Gruppo” sui “Pagamenti”, il “Risparmio” e le “Assicurazioni”, mentre alla “Logistica” rimane assegnato il compito di turare le falle del sistema “Raccolta-Trasporto-Recapito” del servizio postale, divenuto la cenerentola, dopo anni di tentativi di recuperarne l’efficienza, ovverossia – come adesso in atto – di ridurne la diffusione nelle tempistiche (consegne ai cittadini a giorni alterni), con la ricerca affannosa di nuove “mete” (recupero – con ritardo – del mercato dei Pacchi soprattutto nell’e_commerce, dove le imprese private hanno assunto una posizione dominante in assenza di una concreta concorrenza del network ex-pubblico oramai interessata più alla finanza, al risparmio ed alle assicurazioni).
La stessa scelta di proiettare Poste italiane nel “Risparmio Gestito”, dove il “Gruppo” ritiene di potere contare su maggiori introiti vendendo prodotti di rischio, pone seri interrogativi a fronte delle patologie che dal 2012 si manifestano nel circuito bancario in tale comparto, a volte seminando panico, difficoltà e perdite, per cui puntualmente deve intervenire lo STATO con i soldi pubblici degli italiani (vedi le attuali difficoltà di alcune Banche). Il “cambiamento” in atto mette in concorrenza le poste rispetto agli altri collocatori di finanza gestita, peraltro impegnando capitali in acquisto di quote di società specializzate del settore, proiettando le poste italiane in un circuito lontano dal suo core business.
Servono VIGILANZA, ATTENZIONE E CONTROLLI in cui dobbiamo essere coinvolti, come stiamo chiedendo da tempo, fin da quando abbiamo sottoscritto il “Protocollo sulla Proposizione Finanziaria in Poste italiane”, con scarso ascolto della controparte.
A seguire gli ultimi documenti sindacali…
Sciopero straordinario 9 dic 2016 Comunicato 30_11_Sciopero Dic Nota unitaria PCL 20DIC2016 Nota ooss incontrri sindacali Nota Unitaria inesitate 16 dic 2016 PCL Messi Notificatori Articolazione orari Piano di trasfomazione PCL_2020_161129 Presidi Filiali dic 2016 Proposta fondo sanitario firmata 7 dicembre 2016