Poste, dopo il rinvio sindacale il Ministero del Lavoro vaglia l’uso della Black-Box nella flotta aziendale. L’incontro con Caio
Il 29 agosto scorso Poste italiane, stante il mancato accordo con le OO.SS. sui dispositivi “Black Box” nella nuova flotta aziendale, aveva comunicato che per ragioni di operatività era in corso la distribuzione dei mezzi con l’installazione del dispositivo provvisto delle certificazioni positive, reso non attivo in attesa della prescritta autorizzazione richiesta al Ministero del Lavoro, secondo le norme di legge.
Il mancato accordo fra l’azienda e le OO.SS. aveva infatti determinato la richiesta aziendale al Ministero del Lavoro dell’autorizzazione “Istanza di autorizzazione all’installazione ed uso delle apparecchiature di localizzazione satellitare GPS” .
Da parte del Ministero del Lavoro è in corso l’esame della problematica: secondo il sindacato deve valere quanto previsto dalla legge in merito alle certificazioni a norma, l’autoprotezione e che l’uso sarà effettuato secondo le prescrizioni – esclusa ogni finalità diretta o indiretta di controllo a distanza dell’attività lavorativa dei dipendenti lavoratori ed esclusi gli accertamenti sull’obbligo di diligenza dei lavoratori e l’uso per l’adozione di eventuali provvedimenti disciplinari.
Poste Italiane_avvio consegna nuova flotta Istanza Ministero del Lavoro Prot. riferimenti 2016 Nota M.L_BLACK_BOX_Poste
IL 14 SETTEMBRE L’INCONTRO A.D. POSTE ITALIANE CON LE OO.SS.
E’ datata alcune settimane fa la richiesta presentata dalla F.A.I.L.P. – unitariamente con le altre OO.SS. – per un incontro con l’Amministratore Delegato di Poste italiane.
Troppe le incognite ed i temi sul tappeto in un terreno reso difficile e scivoloso dalle oscillazione dei mercati finanziari, dalle idee governative di porre in vendita una nuova quota di possesso del Gruppo Poste (ipotesi che da qualche giorno apparrebbe comunque per lo meno sospesa o rinviata al 2017), le difficoltà frapposte ai lavoratori ed ai servizi – soprattutto nel settore della comunicazione postale, dove Poste italiane cede sempre più spazio a tagli e decurtazioni, mentre la concorrenza tiene banco.
Le ulteriori avvisaglie di operazioni di privatizzazioni nel “Gruppo” hanno fatto emergere, ad avviso delle OO.SS., discrepanze fra il Piano industriale presentato dall’A.D. Caio dopo il suo insediamento e quanto sta emergendo, soprattutto a causa della stasi nel settore della comunicazione postale, dove si rischiano nuove riorganizzazioni ed ulteriori tagli; intanto le voci dei media danno per possibili ed attuabili nuove acquisizioni di società, mentre sono in atto altre operazioni (vedi notizie su Postecom/Postel).
Dalla riduzione del numero degli uffici postali (rimodulazione della rete postale e chiusura/limitazioni in alcuni sportelli), alle prestazione dei Portalettere rese a giorni alterni, c’è il rischio che Poste italiane si proietti sempre più verso logiche di ricerca del “profitto/ricavi”, sotto la spinta/necessità di assicurare ad ogni annualità buoni margini di utili per gli investitori azionisti entrati a fare parte della quota proprietaria del Gruppo Poste, insomma crescita e profittabilità appaiono essere i fari del futuro. Ma fino a che punto ?
Ad oggi appare chiaro a tutti che il “Gruppo” è orientato ad una “Postalizzazione della Finanza”, l’espressione con cui si può riassumere tutta la propensione delle nuove poste italiane nel promuovere iniziative volte ad incrementare i servizi finanziari, entrando a piè sospinto nel settore del risparmio gestito, alla ricerca continua di nuovi margini di profittabilità che possano soddisfare gli azionisti che hanno investito nell’acquisto delle quote di possesso di Poste italiane.
Da ciò la necessità di ascoltare l’amministratore delegato di Poste italiane, piuttosto che sentire l’eco delle sue interviste o presenze nelle audizioni istituzionali, partendo da un assioma e cioè che le poste italiane, prima di essere un’impresa fruttifera di guadagni per qualcuno – siano anche gli investitori, ma ci sta pure – deve rimanere il veicolo per assicurare al paese servizi sociali non comprimibili oltre misura, per non recare guasti al tessuto italiano fatto di piccole imprese, lavoratori autonomi, artigiani, pensionati, Comuni montani ed isole, cui va assicurata la presenza di una comunicazione efficace e di servizi alla portata di tutti (con minori rischi possibili) sostenuti dalla collettività del paese.
L’incontro è stato fissato e si è tenuto il 14 settembre e ne diamo contezza. A valle della riunione l’azienda ha comunque fatto pervenire alle OO.SS. il nuovo calendario di incontri/riunioni relazionali sul tema della LOGISTICA POSTALE per il 22 e 28 settembre prossimo.
Le Parti dovranno comunque affrontare gli altri temi relazionali rimasti in sospeso, a partire dalla definizione del nuovo CCNL.
Nel contempo si apprendono nuove acquisizioni del “Gruppo” nell’area della finanza, di cui c’è evidente traccia nel sito web aziendale, quali il trasferimento di una quota (14,5%) della società SIA a Poste italiane (Link esterno http://www.posteitaliane.it/ol/home.do). La società SIA è oggi leader europeo nella progettazione, realizzazione e gestione di infrastrutture e servizi tecnologici dedicati alle Istituzioni Finanziarie, alle Banche Centrali, alle Imprese e alle Pubbliche Amministrazioni, nelle aree dei pagamenti, della monetica, dei servizi di rete e dei mercati dei capitali. Il Gruppo SIA serve clienti in oltre 40 paesi ed opera anche attraverso controllate in Ungheria e Sudafrica. La società ha sedi a Milano, Roma, Macerata, Bruxelles e Utrecht.
Comunicato unitario incontro AD Documento Esecutivi unitari – 16 giugno 2016 – Calendario incontri settembre