Poste, verbale di 2 sigle sindacali copre mobilità e spostamenti di personale MP. Lettera al CDA. PCL su Equitalia
Verbale di riunione sottoscritto da sole due OO.SS. il 21 dicembre a chiusura di una procedura d’ufficio voluta da Poste italiane (… ex Art. 2. CCNL in vigore), che ha contingentato i tempi di discussione ed imposto la revisione organizzativa di alcune attività espletate a livello territoriale da personale applicato in “Mercato Privati”, favorisce il disegno aziendale di accentrare diverse attività che frutteranno 420 “esuberi” o cosiddette “eccedenze” (…nessuno sarà licenziato, ma ci saranno cambio di attività eventualmente anche di livello inferiore da “B” a “C” e mobilità di personale obbligata entro 10 e fino a 30 chilometri).
Ciò poteva avvenire forse per decisione unilaterale della parte datoriale che continua a cercare spazi per recuperare personale, magari da adibire al front end, piuttosto che realizzare concretamente nuove assunzioni o favorire sviluppo professionale dagli altri perimetri aziendali.
Invece qualcuno ha voluto metterci il cappello di una esigua rappresentanza e come recita il comunicato unitario firmato da SLP CISL – FAILP CISAL – CONFSAL COM – UGL COM che non hanno sottoscritto il verbale del 21 dicembre, il capolavoro natalizio di MP :
… Il “verbale di riunione” del 21 novembre, firmato al ribasso solo da CGIL e UIL, è l’emblema di un’arroganza datoriale, oramai priva di alcun controllo e dell’acquiescenza di una parte sindacale, minoritaria e incoerente, che si è assunta la responsabilità di spaccare il fronte unitario, nel tentativo, sempre vano, di indebolire il tavolo contrattuale ed essere, così, più funzionali ai desiderata della parte aziendale. I motivi che ci hanno indotto a non apporre alcuna firma sono chiari:
- i riordini procedono con decretazione d’urgenza, ossia a colpi di art.2 (dodici giorni dall’avvio della procedura, al termine dei quali l’azienda si ritiene libera di procedere in autonomia), impedendo un costruttivo confronto relazionale;
- la scelta di incrementare l’area territoriale di figure professionali specifiche, come quelle relative all’antiriciclaggio e conformità, a danno delle filiali e della periferia, allontana, in maniera sempre più marcata, tali delicate funzioni dagli Uffici postali e dal front end in generale, con la prima linea sempre più lasciata sola ed allo sbando;
- la soppressione di alcuni Centri di Amministrazione Finanza e Controllo (AFC), considerati sino ad oggi di eccellenza, senza un adeguato piano di perequazione del presidio territoriale, a danno di alcune regioni che ne sono rimaste totalmente prive.
- Infine l’assoluta insufficienza delle 385 sportellizzazioni (che sguarniscono ulteriormente il settore del recapito in un momento così difficile) e delle 200 conversioni part-time full-time previste dall’intesa che, spalmate su tutti i territori, rappresentano un valore incrementale irrisorio rispetto alle reali necessità. Tant’è che non ci sono stati forniti, seppur più volte richiesti, i dati numerici degli esodi incentivati e dei pensionamenti riferiti all’anno in corso, distinti per filiale. A fronte di detti inserimenti, le riorganizzazioni produrranno eccedenze pari circa 420 unità, di cui 39 quadri, senza che siano state fornite garanzie sulle sedi e siti riallocativi.
L’intero testo del comunicato sindacale che toglie la maschera a qualsiasi operazione giustificativa alla firma del “verbale” che ha “regalato” qualche manciata (200) di trasformazioni da Part Time a Full Time e l’accenno di una minima mobilità volontaria nazionale (1 risorsa Operatore di Sportello nelle relative graduatorie nazionali sia part-time che full time) è visibile nel documento allegato in calce insieme alle altre note che riassumono la portata dei passaggi amministrativi e le rispettive ricadute.
Verbale 21 dicembre 2016 Allegati 1, 2, 3 Evoluzione organizzativa AC di AT 2 Referenti territoriali Filatelia 2 Progetto 2 centralizz.ne servizi amm_Chiusura Fase 1
LETTERA SINDACALE AL CDA POSTE DENUNCIA PRESSIONI SUI DIPENDENTI
La fine dell’anno si accompagna ad una dura presa di posizione delle OO.SS. che hanno deciso di denunciare pressioni, fatti e circostanze che delineano un clima intollerabile di pressioni sui lavoratori; la nota sindacale è stata recapitata ai componenti del CDA POSTE ed ai CONSIGLIERI.
E’ giunto il momento di togliere qualsiasi alibi a chi intende agire con strumenti “DISCRIMINATORI” che non devono essere tollerati; essi vanno segnalati puntualmente per ripristinare un clima di lavoro normale, a fronte delle troppe devianze, che già tempo addietro ci avevano costretto a chiedere di imporre un sistema di comunicazione “netiquette” agevole e rispettoso della libertà, dignità e del principio di non discriminazione.
In allegato il testo della missiva… Lettera OO.SS al CDA
POSTE, LA NUOVA COMMESSA RECAPITO PER EQUITALIA DECISIONE UNILATERALE
Non è una novità quella dell’utilizzo dello strumento del “decisionismo” caparbio e del non ascolto sia dei lavoratori, sia dei loro rappresentanti: ultimamente sembra essere questa la linea decisa dai vertici del management di Poste italiane.
Così la dirigenza si assume tutte le responsabilità del cammino a singhiozzo su una vasta platea di servizi nel settore della “Finanza”, reso sempre più precario dalle condizioni del mercato e dei servizi postali che scontano l’improvvisazione con cui ormai si opera, soprattutto a livello territoriale, senza dare ascolto a chi segnala insufficienze, problematiche e mancanze.
Se sul lato “finanziario” fino adesso si sono registrati utili in bilancio, in quello della posta, della comunicazione e della logistica non è così da diversi anni con la scusante sempre avanzata di un mercato sfavorevole ed in costante calo dei volumi: in realtà non è così visto che la concorrenza procede brillantemente ad inanellare risultati positivi.
Difficile non pensare che ci siano responsabilità, laddove si decidono le politiche del marketing, tanto nel nostro paese agli “alti” livelli nessuno paga mai (vedi le condizioni di alcune banche che hanno inanellato insuccessi bruciando soldi che siamo chiamati a ripianare con il denaro pubblico).
Non abbiamo sottoscritto verbali di riunione né accordi sulla questione “Equitalia 2017” e …considerato che a livello nazionale non è stato sottoscritto l’accordo in merito alla gestione della commessa Equitalia l’azienda procederà unilateralmente, a partire da gennaio prossimo con l’arrivo della prima commessa, all’introduzione di nuovi turni di lavoro in alcuni settori di PCL.
A differenza della commessa Amazon che ha la durata di due mesi, per Equitalia è prevista una gestione triennale dell’attività, condizione che ci permetterà di avviare ricorsi in merito all’interpretazione aziendale, di parte, delle norme contrattuali in violazione delle corrette relazioni industriali (l’azienda sta procedendo a colpi di ex Art. 2 del CCNL scaduto, comunque unilateralmente).
Volutamente l’azienda ha reso impossibile, per i tempi che ha messo a disposizione, il confronto di merito rispetto alle modifiche organizzative che ha proposto per consegna degli atti: gestione del personale; copertura dei turni; introduzione del turno pomeridiano fino alle 21 e del sabato mattina; lavorazioni interne; gestione delle eccedenze dove presenti.
Il testo del comunicato sindacale sull’incontro del 27 dicembre a tema è visibile nel documento allegato.