Poste, conflitti sindacali in più di mezza Italia, rifiuto straordinari e prestazioni aggiuntive, il sintomo del malessere
Se un’azienda sana fosse caratterizzata da ricorrenti azioni sindacali di protesta, probabilmente si porrebbe l’interrogativo sul perché e come ridurre il contenzioso, intervenendo per dirimere le controversie e ristabilire le condizioni di un clima di lavoro migliore per tutti.
Ciò fino adesso pare non essere stato preso in considerazione in Poste italiane, dove periodicamente ed in successione si assiste al reiterato ricorso alle proteste e conseguenti azioni sindacali, nei confronti di un’azienda che rimane muta.
Nel mese di maggio sono presenti azioni sindacali di lotta caratterizzate dallo SCIOPERO DELLE PRESTAZIONI STRAORDINARIE ED AGGIUNTIVE IN MANIERA DIFFUSA IN DIVERSE REGIONI ed Unità produttive, sia in Mercato Privati, sia in Posta, comunicazione e logistica.
A parte le situazioni in cui la protesta viene ritualmente reiterata in ogni Direzione Regionale di Poste italiane ed in tutte le Unità Produttive, attualmente e fino al prossimo 25 o 27 maggio sono presenti azioni sindacali di lotta variegate (Mercato privati e Posta, comunicazione e logistica) in Toscana, Abruzzo, Campania, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Liguria, Veneto.
Un campanello di allarme questo, che dovrebbe essere preso concretamente in considerazione dal rinnovato management di Poste italiane, cui in ogni caso la FAILP CISAL porge l’augurio di benvenuto e di un lavoro proficuo.