8 Marzo 2016 la Festa della Donna, ma nel contesto crepe, difficoltà, disattenzioni ed il C.P.O. delle Poste non si riunisce da diversi mesi
L’otto marzo serve a ricordare il ruolo della donna e a rimettere al centro dell’attenzione le politiche attive che dovrebbero salvaguardare il loro ruolo nella società, oggi ancora troppo chiusa rispetto alla necessità di maggiori tutele.
Esistono debolezze strutturali intorno alla – famiglia bene comune – che andrebbe salvaguardata e invece le politiche di sostegno continuano a mostrare crepe, difficoltà e disattenzioni.
L’assistenza familiare si fa con le badanti e gli asili nido rimangono spesso un sogno, a meno di ricorrere a quelli costosissimi e privati, il lavoro scarseggia ma spesso è sfruttamento, poi ci si lamenta della scarsa natalità in Italia…
Piangere sopra un male passato è il mezzo più sicuro per attirarsi nuovi mali (William Shakespeare).
Facciamo dell’OTTO MARZO l’occasione per rammentarci che ridurre le diseguagliane e tutelare la pari opportunità deve essere un obbligo per tutti.
In Poste italiane circa la metà del personale sono donne che ogni giorno prestano il loro lavoro, la loro attenzione e professionalità nelle strutture aziendali ed il front end, l’OTTO MARZO è l’occasione per ricordarle.
Non va sottaciuta una certa scarsa attenzione che oggi si riscontra in Poste italiane verso le tematiche delle “Pari Opportunità”, vista la ormai cronica assenza di convocazioni aziendali dello specifico Comitato per le Pari Opportunità (C.P.O.) di Poste Italiane S.p.A., previsto dall’art. 5 del CCNL dei dipendenti, che prevede (inattuata da anni) la sua riunione periodica “ il Comitato si dovrebbe riunire, di norma, con cadenza almeno trimestrale a livello nazionale e con cadenza almeno semestrale a livello regionale”.