Da qualche settimana si fa più pressante l’attenzione sulla vendita di pacchetti di azioni della società Poste italiane S.p.A., come previsto dal Governo con gli annunci di qualche mese fa e come rinnovato nel mese di settembre nel documento DPCM “17 SETTEMBRE 2024” che ha riscritto i termini dell’operazione, anche prendendo atto dei punti di vista espressi dal Sindacato in occasione delle audizioni tenutesi in Parlamento.

In particolare, il nuovo DPCM riporta i dettagli dell’alienazione di una quota della partecipazione detenuta dal Ministero dell’economia e delle finanze in Poste Italiane S.p.A., che manterrà  una partecipazione dello Stato al capitale di Poste Italiane S.p.A., anche per il tramite di società direttamente o indirettamente controllate dal Ministero dell’economia e delle finanze, superiore al 50 per cento.

L’alienazione della quota di partecipazione potrà essere effettuata, anche in più fasi, attraverso il ricorso singolo e/o congiunto ad un’offerta pubblica di vendita rivolta al pubblico dei risparmiatori in Italia, inclusi i dipendenti del Gruppo Poste Italiane, e/o a investitori istituzionali italiani e internazionali, ovvero attraverso collocamento sul mercato…(stralcio)

Nell’ambito delle procedure di vendita verrà data priorità all’offerta rivolta al pubblico dei risparmiatori residenti in Italia, inclusi i dipendenti del Gruppo Poste Italiane.  Al fine di favorire la partecipazione all’offerta del pubblico indistinto dei risparmiatori e dei dipendenti del Gruppo Poste Italiane, tenuto conto anche della prassi di mercato e di precedenti operazioni di privatizzazione, potranno essere previste forme di incentivazione in termini di quote dell’offerta riservate e/o di prezzo (anche differenziato per pubblico indistinto e dipendenti) e/o, per quanto riguarda i dipendenti, di modalità di finanziamento.

Poste italiane e le OO.SS. hanno condiviso la possibilità che i dipendenti del Gruppo Poste italiane S.p.A. interessati ad acquistare azioni della Società possano chiedere di utilizzare quota parte del proprio TFR (Anticipazione del Trattamento di Fine Rapporto), inserendo tale possibilità fra le causali che danno titolo ad utilizzare l’anticipazioni del proprio TFR. L’Azienda si farà carico di informare per tempo i lavoratori dei dettagli dell’operazione e delle modalità da seguire nei prossimi giorni.