Nel sito web dell’A.G.C.M. sono visibili i dettagli dell’avvio di un procedimento istruttorio di analisi del mercato dei servizi di corrispondenza e determinazione delle tariffe massime dei servizi postali universali. Il procedimento è finalizzato a:

  1. individuare i soggetti dal lato della domanda e dell’offerta;
  2. definire i mercati rilevanti;
  3. analizzare in che modo la sostituzione della comunicazione fisica con quella digitale incida sul mercato dei servizi postali;
  4. valutare il grado di concorrenzialità dei mercati rilevanti individuati e definire, se necessario, gli opportuni interventi regolamentari;

Valutare l’opportunità di una rimodulazione delle tariffe massime dei servizi postali universali.

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Inoltre, nella sezione dei comunicati stampa leggiamo che: “Roma, 26 novembre 2019. Nella riunione del 19 novembre 2019, l’Autorità ha deliberato di avviare un procedimento istruttorio nei confronti della società Poste Italiane S.p.A. per accertare una presunta pratica commerciale scorretta, posta in essere nell’ambito del servizio di recapito della corrispondenza e, in particolare delle raccomandate, in possibile violazione degli articoli 20, 21 e 22 del Codice del Consumo. L’ipotesi è che il cliente/mittente che decida di rivolgersi a Poste per inviare una Raccomandata potrebbe essere ingannevolmente indotto ad acquistare un servizio pubblicizzato da claim che ne enfatizzano determinate caratteristiche che, nella sua concreta erogazione non vengono, poi, rispettate. Si assume, del resto, quanto al tentativo di recapito della corrispondenza, che l’avviso di giacenza del plico raccomandato verrebbe spesso depositato nella cassetta postale del destinatario dell’invio senza previo accertamento della presenza o meno del medesimo al proprio domicilio. Costringendo quindi il destinatario che voglia entrare in possesso del plico ad esperire procedure alternative previste da Poste, con uno slittamento dei tempi di consegna ed un dispendio di tempo ed energie che non sarebbe necessario qualora il tentativo di consegna venisse realmente effettuato. Poste, inoltre, avrebbe veicolato messaggi ingannevoli riguardo al servizio di Ritiro digitale, vale a dire la versione evoluta della consegna fisica, delle raccomandate, con riferimento alle relative condizioni economiche e di utilizzo. Nella giornata di oggi, i funzionari dell’Autorità hanno svolto ispezioni nelle sedi della società interessata, con l’ausilio del Nucleo Speciale Antitrust della Guardia di Finanza.

La risposta di Poste italiane non é tardata, come da allegato comunicato stampa (cfr.doc.)

Antitrust-RACCOMANDATE-281119