Nella giornata del 3 marzo la FAILP CISAL e le altre OO.SS. si sono incontrate sul tema del “Corona virus” con Poste italiane, come chiesto nelle scorse settimane.

Il sindacato ha sollecitato misure concrete in tutti i territori e strutture aziendali, ad iniziare da quelle più esposte (zona rossa e zona gialla), oltre a chiedere misure a favore del personale vittima di esposizioni non dipendenti dalla loro volontà, bensì da eventi esterni.

L’Azienda ha ribadito il suo interessamento fin dall’inizio sulle azioni da intraprendere a seguito delle indicazioni governative, per questo è stato costituito un apposito COMITATO DI CRISI, che volta per volta avrebbe aggiornato le comunicazioni della Società alle Aziende del Gruppo suggerendo le misure da adottare.

La FAILP CISAL e le altre OO.SS. presenti al tavolo nazionale hanno affrontato tutte le questioni concernenti la sicurezza e prevenzione dei lavoratori suggerendo di prendere in considerazione quanto riferito, ad iniziare dalle doglianze espresse per la non corrispondenza – alle volte – delle misure annunciate rispetto alla reale e concreta volontà di attuarle nei territori, per questo è stato chiesto anche a livello territoriale un coinvolgimento maggiore delle Strutture sindacali impegnate nel dialogo sociale.

Ciò che serve è un AVVISO COMUNE che individui le problematiche maggiori  e la costituzione di una COMMISSIONE PARITETICA che si occupi della sanificazione e bonifica degli ambienti di lavoro in Poste italiane in questo difficile frangente, per controllare che le misure adottate siano effettivamente rispettate nei territori.

Oltre a ciò il Sindacato ha chiesto all’Azienda un concreto impegno sulle pulizie degli uffici e delle Strutture ove è presente personale, segnalando serie anomalie sia in quelle di piccole dimensioni, sia in quelle di grandi dimensioni (es. CMP, Centri di smistamento e della Logistica, ecc…), oltre a ciò una corretta manutenzione e pulizia / igienizzazione dei luoghi di lavoro e degli strumenti di lavoro, compresi motomezzi, automezzi, ecc…

Per quanto concerne le assenze obbligate del personale causate dall’evento CORONA-VIRUS Poste italiane ha confermato le indicazioni previste nell’Art. 34 ***del CCNL del 30.11.2017 nei bacini di crisi (zone rosse / gialle) adottando la formula della giustificazione delle assenze limitate attraverso la formula del PERMESSO RETRIBUITO da recuperare, mentre è in fase di studio la possibilità di applicare misure previste dal “Fondo di Solidarietà” dei dipendenti di Poste italiane. Inoltre saranno giustificati i dipendenti che siano stati o saranno obbligati da disposizioni dell’Autorità competente a non allontanarsi dal proprio domicilio, ovvero di non prestare l’attività lavorativa per le esigenze di contenimento del contagio (zone rosse).

Il Sindacato ha ribadito che i dipendenti coinvolti in situazione di emergenza non debbano essere assoggettati a decurtazioni stipendiali di ogni tipo, nonché l’attenta revisione dei contratti delle pulizie, soprattutto il loro rispetto da parte delle imprese sub-concessionarie, per questo sono in corso proteste dei lavoratori delle stesse, inoltre la possibilità di utilizzare nelle imprese del Gruppo lo smart working (lavoro agile) che l’Azienda ci ha confermato di avere reso possibile, laddove fosse utile (zone di crisi in Lombardia – Veneto – Emilia Romagna e non solo) per ora fino al 15 marzo a richiesta dei dipendenti.

Da parte sindacale è emersa la necessità che l’Azienda commisuri i budget assegnati ai Commerciali ed S.S.C. alla nuova situazione venutasi a creare che sta incidendo sulle vendite dei prodotti.

Nella giornata del 4 marzo le OO.SS. hanno proseguito il confronto con Poste italiane sull’argomento e le Parti hanno sottoscritto un verbale di incontro che pubblichiamo, cui seguirà un comunicato sindacale unitario:

Verbale Incontro Poste_O.S. 4_3_20 _ COVID19

 

LE MISURE DEL GOVERNO ITALIANO SUL CONTENIMENTO  CORONA VIRUS

Il Governo italiano, fra il chiacchiericcio della politica politicante, sta continuando a monitorare la situazione del paese e mette a punto misure di contenimento dell’eventuale diffusione del virus dettando regole, che poi con lentezza vengono digerite dalle diverse realtà aziendali nel paese, mentre i media sono impegnati a difendere i loro punti di vista secondo l’inclinazione politica di appartenenza (maggioranza oppure opposizione).

Va registrato il D.P.C.M. 1 marzo 2020 che interviene in diversi campi:

  1. misure urgenti da applicare nella zona rossa e gialla
  2. misure economiche a sostegno delle imprese
  3. misure relative ai servizi educativi
  4. misure di informazione e prevenzione
  5. misure di agevolazione dello smart working (lavoro agile)
  6. incaricati del monitoraggio e sorveglianza delle misure da adottare a carico dei Prefetti coadiuvati da Polizia, VV.FF.
  7. effetto dei provvedimenti, salvo ulteriori sopecificazioni dal 2 al giorno 8 marzo 2020

Ulteriori notizie sul CORONA VIRUS sono nel sito web del Ministero della salute e l’Istituto Superiore della Sanità ( https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/ )

Un ottimo vademecum sulla gestione e la prevenzione del COVID 19 è reperibile nel link dell’A.I.A.S. all’indirizzo web https://www.aias-sicurezza.it/search=vademecum+corona+virus

A seguire alleghiamo il testo del D.P.C.M.   DPCM-Corona Virus 1.3.2020

 

**** L’Art. 34 del ccnl dei dipendenti Poste italiane 30.11.2017 . Permessi

I. Al lavoratore che ne faccia domanda per giustificati motivi, la Società accorderà, compatibilmente con le esigenze di servizio, permessi orari, fino ad un massimo di 30 ore annue, da fruire ad ore intere o a frazioni di mezz’ora e da recuperare entro il mese successivo alla fruizione del permesso stesso.
II. In caso di calamità per le quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza, ai dipendenti che non abbiano potuto rendere la prestazione lavorativa la Società accorderà, previa specifica richiesta dell’interessato, ulteriori 36 ore annue di permesso, fruibili anche a giornata intera, da recuperare entro il quarto mese successivo all’assenza. Il recupero delle ore/giornate di assenza potrà avvenire, compatibilmente con le esigenze tecniche organizzative e produttive e previa condivisione con l’Azienda, sia ad ore che a giornata intera, anche nel giorno di libertà lavorativa (ad es. il sabato per i lavoratori non turnisti con articolazione della prestazione settimanale su 5 giorni, dal lunedì al venerdì).
III. Nei casi di fruizione dei permessi di cui ai precedenti commi I e II è riconosciuta al lavoratore la facoltà di convertire le ore di permesso da recuperare in permessi retribuiti spettanti in luogo delle festività religiose e civili soppresse ovvero in permessi individuali retribuiti (PIR) di cui all’art. 36 del presente CCNL, entro l’anno di relativa maturazione. Ove il lavoratore non eserciti tale facoltà, le ore di permesso retribuite ed eventualmente non recuperate, potranno essere oggetto di compensazione con le ore disponibili nel conto ore individuale, ove lo stesso risulti attivato.***