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Ancora nuove sulle problematiche dei lavoratori esodati. Ma la soluzione non è quella definitiva che potrà avvenire non appena il Governo deciderà se e come modificare il sistema pensionistico disposto all’epoca del Governo “Monti”. Si tratta delle misure che si applicano per il riconoscimento della pensione già in vigore prima del 6 dicembre 2011, data di entrata in vigore del decreto legge n.201/2011 in materia di requisiti di accesso e di regime delle decorrenze vigenti, ancorché maturino i requisiti per l’accesso al pensionamento successivamente al 31 dicembre 2011, purché la decorrenza del trattamento pensionistico si collochi entro il trentaseiesimo mese successivo alla data di entrata in vigore del citato decreto-legge n. 201/2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 214/2011. I benefici della salvaguardia in parola saranno riconosciuti nel limite di 17.000 soggetti e nel limite massimo di 203 milioni di euro per l’anno 2014, 250 milioni di euro per l’anno 2015, 197 milioni di euro per l’anno 2016, 110 milioni di euro per l’anno 2017, 83 milioni di euro per l’anno 2018, 81 milioni di euro per l’anno 2019 e 26 milioni di euro per l’anno 2020 (info presso le sedi della failp).

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